Il Fabbro e il Primo Ministro (Слесарь и канцлер) – Vladimir Gardin, Ol’ga Preobraženskaja (1923)

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Il Fabbro e il Primo Ministro è un film molto particolare specialmente se visto dal punto di vista sovietico. La storia si ispirava alla pièce teatrale di Anatolij Lunačarskij Kancler i slesar’ (Канцлер и слесарь), opportunamente adattata dallo stesso regista Vladimir Gardin assieme a Vsevolod Pudovkin. Il testo originale conteneva riferimenti ai moti rivoluzionari tedeschi del Novembre 1918, ma per la versione cinematografica si preferì prendere come punto di partenza la Rivoluzione Russa del Febbraio 1917. Alla co-regia venne presa Ol’ga Preobraženskaja, probabilmente curò il lavoro dei molti giovani attori che lavorarono per questa pellicola.

La Norlandia è governata da un Imperatore (Ivan Chudoleev) e dal Cancelliere Von Turau (Nikolaj Panov). Questi, per onorare una guerra che sta provocando il malcontento nella popolazione, invia i suoi due figli al fronte, ma entrambi perdono la vita tragicamente. L’impero è così costretto a nominare Ministro l’avvocato Frank Frei (Vladimir Maksimov), un socialista che non esita a piegarsi al potere abbagliato dai vantaggi del potere. Nascono così presto rivolte popolari. Secondo quanto riportato dalla Cineteca di Bologna il Fabbro Franz Stark (Nikolaj Sal’tykov), socialista puro e incorruttibile, viene infine nominato commissario del popolo.

Il film è purtroppo incompleto e non ci permette di vedere quello che doveva essere il finale. All’epoca venne fortemente criticato per via dello strano stile composito che univa impressionismo ed espressionismo, elementi ‘americani’ ed altri tipicamente russi. La trama, inoltre, venne reputata confusa e poco chiara. Visto oggi, invece, proprio questi elementi rendono questo film molto interessante ma in particolare sono alcune scene a colpire. La scena in cui muore il primo figlio del Cancelliere Von Turau, per esempio, vede il giovane esplodere letteralmente per via di una bomba lanciata da un elicottero: sul campo rimane soltanto la testa del ragazzo, stranamente integra, e poco altro. Davvero bizzarra la scena dell’attentato dei rivoluzionari al treno in cui viaggia il secondo figlio del Cancelliere, che viene fatto esplodere ma che si trasforma da un ponte in cemento ad uno in ferro (sulla pagina della Cineteca ipotizzano si tratti di un prestito da un poliziesco americano). Non mancano scene ad alta tensione, come quella della ribellione degli operai a cui i soldati, per ordine dello stesso Ministro del Lavoro ex socialista Frank Frei, sparano senza pietà. Il personaggio di Frank Frei è una parodia di Aleksandr Kerenskij, Primo Ministro russo dopo la caduta dell’ultimo zar e immediatamente prima che i bolscevichi andassero al potere. Si tratta però in generale di un monito su come il potere può cambiare una persona anche se guidata da idee giuste. I personaggi principali sono tutti ben caratterizzati e si evolvono nel corso di tutta la vicenda. Il Fabbro e il Primo Ministro contiene insomma tantissimi elementi interessanti che andrebbero valorizzati e messi in evidenza. Peccato che ancora una volta questo film sia vittima del quasi totale oblio da parte di web e libri di testo non russi. Il Cinema Ritrovato 2013 ha avuto il merito di ridare la voce ad una produzione veramente interessante e degna di nota che speriamo possa essere presto oggetto di un’opera di distribuzione in formato digitale ad ampio raggio.

Approfondimenti: per ulteriori informazioni rimando all’articolo dedicato sul sito della Cineteca di Bologna.

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