Terror Island – James Cruze (1920)

Terror Island è il terzo film con Harry Houdini come attore e si inserisce nel filone romantico/avventuroso tipico delle sue produzioni. Il film venne prodotto dalla Famous Players-Lasky Corporation, poi riorganizzatasi con il nome di  Paramount Pictures Corporation. Il regista è invece James Cruze, che abbiamo già conosciuto nelle vesti di attore nell’articolo dedicato alle diverse versioni mute del Dr Jekyll e Mr. Hyde (se ricordate era addirittura una delle mie interpretazioni preferite seppure fosse molto breve).  Purtroppo, come in tutti i film con Houdini, è difficile apprezzare il regista in quanto regna un’atmosfera di mediocrità generale in cui nessuno sembra realmente spiccare forse proprio per colpa di Houdini stesso che non convince mai del tutto nel ruolo di attore protagonista (o quantomeno non ha mai convinto me).

L’inventore Harry Harper (Harry Houdini) parte alla ricerca del Tesoro di Hawk nei mari del sud assieme a Beverly West (Lila Lee), una giovane che è alla ricerca del padre (Fred Turner) rapito dai cannibali.Purtroppo sulle tracce del tesoro c’è anche una banda di malviventi guidata da Job Mourdant (Wilton Taylor). I protagonisti dovranno così vedersela con i cannibali e i malviventi ma alla fine riusciranno a prendere il tesoro e mettersi in salvo…

Le riprese più belle sono certamente quelle marine dove Houdini mette in mostra le proprie abilità nel trattenere il respiro. Una delle sue imprese più celebri era infatti quella di farsi gettare in acqua dentro forzieri o stretto in legacci incredibilmente robusti ma da cui riusciva sempre a liberarsi grazie alle sue straordinarie abilità. In un’altra scena si libera da una sorta di impiccagione liberandosi con i piedi dai legacci che tenevano la fune. Insomma Houdini dovrebbe essere il grande mattatore di Terror Island, ma purtroppo non è così. Come detto prima non riesce mai a rendersi realmente protagonista e a catalizzare completamente l’attenzione su di sé, se non nelle scene escapologiche. Gli altri personaggi non sembrano avere la forza di imporsi e così il risultato è una pellicola piuttosto confusa ed anonima che lascia decisamente l’amaro in bocca. Interessante vedere nella locandina la scritta “it’s not a serial” forse proprio perché The Master Mystery non dovette riscuotere un grandissimo successo viste le ben 15 puntate e specialmente la sua eccessiva ripetitività.

Il film ci è giunto grazie ad una copia conservata nella Library of Congress distribuita dalla Kino Video nel 2008 e successivamente dalla Alpha Video. La versione rimastaci è purtroppo mutila, mancano infatti i rulli 3 e 4 di cui però non si sente affatto la mancanza. Ancora più che per gli altri film di Houdini, questo in particolare lo consiglio solo ed esclusivamente ai grandi appassionati del mago più famoso di sempre.

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