Le Giovani Aquile (Noored Kotkad) – Theodor Luts (1927)

BílyrajNegli anni ’20, dopo la creazione di tanti piccoli stati nazionali a partire dalla fine dei grandi imperi, abbiamo imparato a vedere tanti film nazionalistici più o meno riusciti. Noored Kotkad è uno di questi ma ha comunque una storia particolare che potete recuperare sfogliando il catalogo delle Giornate del cinema muto di Pordenone del 2019. Il film racconta le vicende del neonato stato Estone alle prese con l’invasione sovietica e della conseguente guerra di indipendenza che andò dal 1918 al 1920. Incredibilmente uno stato così piccolo riuscì a vincere contro le forze nemiche e dichiarare la sua indipendenza grazie anche all’arruolamento volontario di tanti giovani.

La peculiarità di questo film, rispetto ad altri dello stesso tipo, è una componente comica molto alla Svejk in cui il protagonista è un pasticcione che si ritrova a vivere eventi anche estremamente tragici con una punta di comicità. Altra cosa straordinaria è che, al contrario di tanti altri film del genere che avevano una sovvenzione statale, Noored Kotkad non ricevette neanche un centesimo dal ministero delle finanze e il regista si indebitò pesantemente pur di poterlo girare.

Il film racconta da vicino le vicende di alcune “giovani aquile” tra cui Tammekänd (Arnold Vaino), il fabbro Sepp Laansoo (Juhan Nõmmik) e il bracciante Lepik (Ruut Tarmo). Nella bruttura della guerra e dell’occupazione sovietica si alterneranno momenti dolorosi e più buffoneschi. Hilja (Elly Põder-Roht), la sorella di Sepp, ad esempio, rischierà di essere stuprata da un soldato bolscevico, mentre i tre amici rischieranno più spesso di perdere la vita. Alla fine tutti e tre gli amici torneranno alle loro vite normali trovando anche l’amore e mettendo su una famiglia.

Il film non sempre è perfetto però ci sono delle piccole chicche che lo rendono molto interessante. La scena forse più bella, che vi riporto in gif, vede un tentativo del protagonista di infiltrarsi in un edificio occupato dal nemico. Purtroppo pesta un ramo e per indicare che il rumore è stato udito, il regista ha scelto di fare un’inquadratura delle orecchie del soldato. Molto evocativa anche la modalità con cui hanno cercato di evidenziare la cattiveria del soldato che cerca di violentare Hilja, che lancia una serie di lanci languidi che provocano terrore e sgomento nella ragazza (lo vedete nell’altra gif). Una delle caratteristiche del film è quello di creare, forse per evidenziare l’età giovane dei protagonisti, alcuni elementi comici e in genere nello sminuire gli avversari facendoli passare per facilmente ingannabili. La guerra viene vista qui come una sorta di periodo di formazione dei giovani che alla fine si ritroveranno adulti. Il desiderio di indipendenza è inoltre un collante sociale perché i tre protagonisti sono un ricco, un artigiano e un povero bracciante, eppure imparano a volersi bene e diventano fratelli grazie alla comune volontà di liberare il loro paese dall’occupazione.

Noored Kotkad racconta una nazione inserendo gli avvenimenti in un contesto locale ottimamente curato e arricchito anche da paesaggi naturalistici di rilievo. Interessante notare le influenze cinematografiche, che rimandano sicuramente sia al cinema russo, specie prerivoluzionario, che a quello svedese o danese. La presenza del più volte citato elemento comico non mi ha convinto pienamente ma è comunque caratteristico. Se, come me, siete curiosi di vedere questi film di “propaganda di una nazione”, Noored Kotkad è sicuramente il film che fa per voi, altrimenti potreste tranquillamente starne alla larga.

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