My Cousin – Edward José (1918)

Quando si è piccoli si è soliti millantare cose incredibili fatte da parenti più o meno prossimi riassumibili in “miocuggino ha fatto cose”. La mia storia personale è ancora più vicina perché quando avevo 15 anni ero solito perculare un mio zio acquisito francese che alla veneranda età di 40/50 anni continuava a raccontare queste frottole per farsi accettare da me e dai miei parenti. La più divertente, che ancora ricordo, fu quando mi raccontò di conoscere un tizio che aveva visto un tipo capace di spingere altre persone con la sola imposizione delle mani. Su questo tema è un po’ incentrato il My Cousin di Edward José di cui riporto brevemente la trama: 

Tommaso (Enrico Caruso) è uno scultore di origine italiane che, vista la sua incredibile somiglianza con il tenore Caroli (Enrico Caruso), millanta una presunta parentela di cuginanza con lui. Questo lo porta ad avere le attenzioni di Rosa (Carolina White), figlia del ristoratore locale (Joseph Ricciardi), ai danni del fruttarolo Roberto Lombardi (Henry Leone e scusate il romanismo). Una sera Tommaso invita la sua amata a vedere Pagliacci al Metropolitan, con Caroli nel ruolo principale, e poi ad andare a mangiare in un ristorante lì vicino. Mentre i due, assieme al geloso Lombardi imboscato, sono al ristorante, passa proprio Caroli che non dicendo una parola al povero Tommaso rivela la falsità della sua presunta relazione di parentela. La nomea del ragazzo decade di fronte a tutti e Rosa arriva a dire che mai nella vita vorrà più rivederlo. Per rivalersi Tommaso prova a portare un busto che aveva fatto a Caroli sperando di ottenere una commissione e un riconoscimento ma fallisce miseramente per un’’incomprensione: il tenore pensa infatti che lo scultore voglia un’audizione che si rivela ovviamente fallimentare. Ma a risolvere le cose ci penserà il suo giovane aiutante Ludovico (William Bray). Vedendo triste il suo padrone egli andrà da Caroli e lo convincerà a dare la tanto desiderata commissione a Tommaso e riconoscerlo davanti a tutti come cugino.

Enrico Caruso era una vera e propria istituzione all’epoca ed era riuscito a crearsi un’immagine monumentale grazie alla sua intraprendenza e comprensione dei meccanismi commerciali. Primo tra i grandi aveva infatti iniziato a registrare le sue performance che iniziarono a diffondersi nei grammofoni dell’epoca decretandone un grandissimo successo. Jesse Lasky della Famous Players decise dunque di provare a lanciarlo nel cinema facendogli un contratto milionario ma l’azzardo si rivelò infruttuoso. My Cousin è il primo film che fece Caruso e venne affiancato da una campagna pubblicitaria martellante che venne interrotta da uno slittamento della prima di un mese, ufficialmente causata dall’avvento dell’influenza spagnola. Quando finalmente il film uscì nelle sale fu un vero e proprio flop e venne presto ritirato dalle sale. Probabilmente chi andava a vedere il film si aspettava di sentire in qualche modo la voce dell’artista o comunque di assistere a un’opera film. Nessuna di queste cose si realizza e, come avete potuto vedere, il film non è altro che una leggerissima commedia romantica. Oggi possiamo finalmente sentire però una parte sonorizzata con la viva voce di Caruso grazie al restauro operato è stato possibile infatti finalmente sincronizzare la scena in cui l’artista canta la celebre aria “ridi pagliaccio” con una registrazione d’epoca dello stesso Caruso ridando vita per un attimo ad una sua esibizione. Il secondo film di Caruso, The Splendid Romance, uscì in pochissime sale ed è oggi perduto. A quanto possiamo vedere da My Cousin Caruso non brilla in realtà per doti recitative sul piccolo schermo ed esaspera un pochino le sue espressioni e movenze seguendo uno schema operistico che poco funziona sul grande schermo.

Se dal punto di vista tematico e contenutistico il film ha poco da offrire mi interessa sempre tantissimo vede come viene resa tecnicamente la presenza dei doppi sullo schermo. Visto “l’effetto fantasma” delle mani dei due Caruso quando i personaggi appaiono contemporaneamente qui è stato fatto chiaramente tramite un’esposizione multipla non propriamente riuscita per l’appunto.

In ultimo: uno dei due personaggi interpretati da Caruso è di fatto Caruso stesso perché è un cantante lirico italo-americano di grande successo. Come si sarà fatto rappresentare? Ovviamente come buono e generoso nei confronti dei bambini e dei bisognosi! Anche nelle giornate no è disposto ad audizionare i pazzi che si presentano a casa sua per fare dei provini di dubbia caratura. Questo sicuramente fa sorridere ma per completezza voglio aggiungere una cosa. Nel film è presente un elemento piuttosto macchiettistico e caricaturale degli italiani che a quanto pare Caruso cercò di contrastare entrando in conflitto con la produzione. Tommaso in particolare è un personaggio che gesticola, è sanguigno, mangia pasta e suona e canta le canzoni tradizionali. Nel film troviamo anche una delle prime testimonianze della celebre Little Italy in una sua forma semplificata e stereotipata ma comunque interessante.

Vedendo My Cousin non è difficile capire perché non venne gradito dal pubblico dell’epoca però il film, nel complesso non malvagio, riesce invece a catturare lo spettatore contemporaneo con il fascino della sua semplicità e della contemporanea presenza di una delle grandi icone della lirica mondiale.

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