Nick Carter vs Nick Winter: il poliziesco in Francia

Nick Winter2Jean Durand era un regista esuberante, iperattivo e pieno di idee per questo il progetto a lui dedicato diventa anche una miniera d’oro per i progetti collaterali che non erano stati minimamente pensati quando ho pensato di mettere in piedi questo progetto. Il mese scorso avete potuto seguire la storia di Durand e Hammond sulla creazione del Western in Francia ma oggi ci spostiamo agli esordi del cinema poliziesco con Nick Carter ma soprattutto la sua prima controparte comica ovvero Nick Winter.

Per fare questo articolo mi baso in particolare sull’articolo di Greg Philip su filmperdu.fr, almeno per la parte dedicata alla sezione più seriosa dell’articolo. Come possono intuire i francofoni molti dei film di Nick Carter sono infatti andati perduti ed è difficile farsi un’idea di cosa dovesse essere.

Andiamo con ordine: Nel settembre del 1908 la Société Française des Films Éclair immette nelle sale il primo episodio di Nick Carter, le roi des détectives diretto da Victorin-Hippolyte Jasset con Pierre Bressol nei panni del mitico detective e sceneggiatura curata da Georges Hatot.

L’ispirazione è tratta dall’investigatore omonimo creato nel 1886 dallo statunitense John Russel Coryell e che, grazie alla sua incredibile intelligenza, scaltrezza e agilità, unita ad equipaggiamenti e travestimenti di ogni tipo, riusciva a risolvere i casi più complessi nella città di New York. In Italia il personaggio ci riporta alla mente all’opera di Bonvi e Guido De Maria che a partire dagli anni ’70 ebbe tantissimo successo grazie anche ai suoi mitici tormentoni. Ad ogni puntata infatti, il “maledetto Carter” vinceva “anche stavolta!” (cit.). In una edizione a fumetti degli anni ’90 partecipò anche il mitico Silver che nel 2000 farà un omaggio alla serie creando un “Lupo Carter” con protagonista Lupo Alberto.

lupo_carter

Togliendo l’esperienza italiana, la cui citazione era d’obbligo, torniamo al Nick Carter originale con i suoi travestimenti e la sua incredibile scaltrezza. Nick Carter, le roi des détectives era composto da:

  • Le Guet-apens (it. l’imboscata – 18 settembre 1908)
  • L’Affaire des bijoux (it. il caso dei gioielli – 22 settembre 1908)
  • Les Faux-monnayeurs (it. i falsari di banconote – 6 ottobre 1908)
  • Les Dévaliseurs de banque (it. gli svaligiatori di banche – 20 ottobre 1908)
  • Les Empreintes (it. le impronte – 27 ottobre 1908)
  • Les Bandits en habit noir (it. i banditi in abito nero – 15 novembre 1908)

Come potete intuire dai titoli si tratta di storie autoconclusive che avevano però un medesimo protagonista e, presumibilmente, situazioni ricorrenti. Siamo lontani quindi dal serial più strutturato degli anni successivi. Di questa serie non è possibile purtroppo sapere molto altro ma non era l’unica, infatti, visto il successo, ne vennero commissionate altre due.

Les nouveaux exploits de Nick Carter attribuito a Jasset ma in maniera dubbia:

  • En danger (it. in pericolo – 4 marzo 1909)
  • Le sosie ou Une mission périlleuse (it. il sosia o una missione pericolosa – 11 marzo 1909)
  • Le club des suicidés (it. il club dei suicidi – 20 settembre 1909)

e Les merveilleux exploits de Nick Carter sempre di Jasset:

  • Les dragées soporifiques (it. i confetti soporiferi – 27 settembre 1909)
  • Nick Carter acrobate (it . Nick Carter acrobata – 30 gennaio 1910)
  • Le mystère du lit blanc (it. il mistero del letto bianco – 29 dicembre 1911)

Dopo questo, Bressol lascia il ruolo di Nick Carter per girare, sotto la direzione di Pierre Bressol, i film della serie Nat Pinkerton. Insomma, tutto perduto? Non proprio perché esce una nuova serie in casa Éclair che mette in campo un temibile nemico per Nick Carter (ora Charles Krauss): è il momento di Zigomar (1911) le cui avventure vengono divise in tre episodi:

  • Zigomar, roi des voleurs (it. Zigomar, re dei ladri – 14 settembre 1911)
  • Zigomar contre Nick Carter (it. Zigomar contro Nick Carter – 22 marzo 1912)
  • Zigomar, peau d’anguille (it. Zigomar, pelle d’anguilla – 21 marzo 1913)

Zigomar, peau d’anguille è probabilmente il più riuscito (c’è anche Musidora ed è stato proiettato diverse volte al Cinema Ritrovato) ma è l’unico senza il detective d’oltreoceano. Negli altri due episodi l’americano Nick Carter si mescola con la creazione francese di Léon Sazie: Zigomar è il re dei criminali, porta un passamontagna rosso e guida la banda degli “Z”. Di questi, grazie all’EYE filmmuseum, possiamo vedere il secondo episodio, ovvero Zigomar contre Nick Carter per farci almeno un’idea di quello che doveva essere questo personaggio prima di andare ad affrontare il vero e proprio fulcro dell’articolo.

zigomar-contre-nick-carter

Zigomar contre Nick Carter – Victorin-Hippolyte Jasset (1912)

La vicenda inizia con il tentativo da parte di Zigomar di far fuori il Detective Pierre Broquet che stava indagando su di lui e la sua banda. Nick Carter cerca allora in tutti i modi di catturarlo nonostante i tentativi degli “Z” di ucciderlo e i mille trucchi di Zigomar. Tra i tanti: l’utilizzo di un sosia, di bische clandestine che diventano sale di musica classica nel giro di pochi secondi. Dalla sua avrà però un’alleata, Olga Leontief, da lui scoperta membra della banda e che metterà a rischio la sua vita per far tornare la giustizia.

Come immaginavo Zigomar contre Nick Carter è estremamente spezzettato in microepisodi in cui ad avere un ruolo importante sono l’astuzia dei due personaggi principali. Interessante la scelta, che troveremo nei serial ben più noti, di mostrare le trasformazioni dei personaggi che si travestono ogni volta in maniera diversa (vedi la gif) ma non mancano altri trucchi come esposizioni multiple per creare il sosia di Zigomar o dare vita ai sogni d’oppio dei personaggi e così via. Ma potevano mancare le acrobazie? Ovviamente no ed ecco i personaggi saltare da una parte all’altra e cadere in maniera incredibile. Superemozionante anche un inseguimento in auto girato da un’altra auto che apriva la fila con slalom tra i carri trainati dai cavalli, passando in mezzo a una cittadina, sparando colpi di pistola (ovviamente finti). Il finale vede Zigomar catturato che decide di suicidarsi bevendo un qualche veleno pur di non dare la soddisfazione al suo nemico giurato. Probabile si trattasse però di uno stratagemma visto il mitico seguito…

Abbiamo detto che il primo Nick Carter interpretato da Pierre Bressol data 1908 mentre se avete letto l’articolo sul Zigoto di Durand sapete che questa maschera esordisce per la Gaumont nel 1911. Un anno prima, nel 1910, viene immessa invece la controparte comica della Pathé ovvero Nick Winter interpretato da Georges Vinter. La cosa sfuggirà di mano e la parodia arriverà ad almeno 35 titoli contro i 15 del Nick Carter originale. La cosa interessante è che, dopo la solita pausa nel 1914 per lo scoppio della guerra, le avventure di Nick Winter ritornano per un breve periodo nel 1920/21 per poi sparire del tutto. Dei suoi film comici, ovviamente, solo pochi sono sopravvissuti e non sempre è facile visionarli. Per il momento non ho potuto per esempio vedere Nick Winter et l’affaire du Célebric Hôtel (1911) che si trova alla cineteca di Bologna, e il mio punto di riferimento è stato, come al solito, il Gaumont Pathé Archives. Abbiamo infine, a testimonianza del successo dei due personaggi, un Max contre Nick Winter uscito per la Pathé il 31 maggio 1912, con Max Linder e Paul Garbagni nei panni di Nick Winter invece di Vinter sempre proiettato a Bologna ma non presente nei loro archivi.

Per cronaca riporto i film che so per certo essere esistenti, almeno frammentariamente, ma non ho potuto vedere:

  • Nick Winter et le Rapt de Mlle Verner (1911): venduto tempo fa su un sito;
  • Nick Winter: le pickpocket mystifié (1911): si trova un frammento alla George Eastman House;
  • Nick Winter et les as de trèfle (1913): si trova all’Eye filmmuseum;

Chi è dunque Nick Winter? In realtà un detective meno ridicolo di quanto si possa pensare perché, escluso Nick Winter et le vol de la Joconde, i casi li risolve anche se a modo suo. Lo scherzo si gioca sulla sua troppa sicurezza nei mezzi che lo mette sempre in difficoltà, i travestimenti poco ricercati, le trappole mortali ridicole e risolvibili. Georges Vinter si presenta nei primi Nick Winter con dei baffi assurdi, folte sopracciglia e una mimica facciale esasperata così come i movimenti con le mani ed ammiccamenti per far intendere al pubblico che ha capito qualcosa che poi in realtà non ha magari compreso. Si crede furbo ma non lo è troppo e finisce spesso per essere catturato. Nei film più tardi perde questa caratteristica e le vicende diventano più complesse e anche relativamente seriose. In Nick Winter et les as de trèfle rischia più volte di morire e si ritrova di fronte a una banda effettivamente molto agguerrita. Tirando le somme direi che la sua è una discreta evoluzione che cercheremo di cogliere nell’analisi del corti che sono riuscito a recuperare:

Nick Winter et le vol de la Joconde – Gérard Bourgeois, Paul Garbagni (1911)

Una comica! Forse l’unica vera della serie Nick Winter rimastici. La gioconda viene rubata, chi verrà chiamato ad indagare? Ovviamente il nostro eroe che però sembra avere le idee confuse (complici dei depistaggi). Dopo una “attenta” indagine arresta per sbaglio uno dei gestori del Louvre senza rendersi conto che il quadro è stato rimesso a posto da un altro individuo che voleva in realtà rubare un altro quadro.

Nick Winter et le vol de la Joconde (2)

Siamo nel 1911 e la Gioconda è stata appena rubata dal Peruggia. Per scherzare su questo ci voleva sicuramente coraggio e forse alla Pathé vogliono farsi beffe dei gestori del museo e di chi sta conducendo le indagini. Tutto in Nick Winter et le vol de la Joconde è esagerato e reso in chiave burlesca ma non è per forza una cosa positiva. Non mancano i celebri travestimenti e gesti reiterati da parte del detective per far capire di essere sulla strada giusta quando in realtà non risolverà realmente il caso…

Nick Winter et les vols de Primrose – ? (1911)

Nick Winter viene chiamato da una signora a cui stanno sparendo alcuni preziosi. Il suo sospetto cade su una domestica e allora il detective decide di farsi accogliere come finto domestico per vedere meglio cosa sta succedendo. Il caso è presto risolto: la bambinaia è in realtà un ladro travestito e viene presto catturato!

Cerco di calarmi nello spettatore dell’epoca e credo che vedendo il film si ridesse più che altro per i travestimenti buffi e le reazioni esagerate dei vari personaggi.  Nick Winter et les vols de Primrose racconta più che altro una vicenda tutto sommato seriosa e che non dista poi tanto da altri investigativi dell’epoca.

Nick Winter, la voleuse et le somnambule – ? (1911)

Strano inserimento dell’elemento magico/esoterico nella saga di Nick Winter. In una casa stanno sparendo dei gioielli e viene chiamato il mitico detective a indagare. Scoprirà che è la figlia del padrone di casa a compiere i furti sotto l’influsso ipnotico della domestica (??) che viene semplicemente licenziata invece di essere arrestata.

In questo corto si esasperano stratagemmi (il pupazzo nel letto per far credere di dormire) e situazioni (i passi cadenzati nel seguire la presunta colpevole), ma nel complesso vale quanto detto sopra. Se doveva essere una parodia ci stiamo spostando sempre più verso un prodotto sicuramente semplice ma non per questo umoristico. Certo è palese la presa in giro dei film analoghi in cui i personaggi buoni sono costretti a fare cose a loro insaputa per colpa di personaggi dalle doti più o meno magiche, però…

Nick Winter contre le banquier Werb – Paul Garbagni (1912)

Questo corto è stato proiettato anche durante il Cinema Ritrovato 2021 perché una copia è presente nella collezione Komiya. Nick Winter indaga su un banchiere in fuga. La parte divertente è tutta nei travestimenti tra barbe e baffi tagliati sempre più e poi messi posticciamente per creare confusione nei gendarmi che stanno cercano di risolvere la vicenda. Alla fine sarà Winter ad averla vinta, ma che fatica!

Qui Nick Winter, malgrado tutto sembra andare storto, riesce con la perseveranza a risolvere il caso ma si dimostra, ancora una volta, meno arguto di quanto possa pensare. Visto che il film è praticamente un enorme inseguimento i ritmi sono molto alti e le scene divertenti. Questo corto prende in giro i mille travestimenti ed espedienti che i vari personaggi prendono per non farsi mai riconoscere ma soprattutto i mille colpi di scena che si avvicendano in questo genere di film.

Nick Winter contre le banquier Werb (4)Nick Winter contre le banquier Werb (5)

Nick Winter et les as de trèfle – Paul Garbagni (1913)

Questo è il corto più complesso che ho potuto visionare. Nick Winter viene preso di mira dalla banda dell’asso di fiori che gli inocula la rabbia per renderlo innocuo. Si creano dunque una serie di situazioni assurde perché invece di un veleno mortale i malfattori gli hanno iniettato una malattia che si può curare (anche se con una cura di due mesi in ospedale psichiatrico!!). Altra gag riguarda il tentativo di rivelare i colpevoli da parte di Winter che, ovviamente, non riesce però a scrivere il nome prima di perdere il senno per la malattia. Finalmente guarito il nostro amato detective si reca nel covo dei cattivi ma viene beccato e buttato in un pozzo da cui può in realtà fuggire più o meno agevolmente. Scopre il nascondiglio del loro boss e vi si reca non senza aver prima avvertito i gendarmi. Viene subito scoperto e legato in uno scantinato con l’acqua che sale lentamente e inesorabilmente. Ma Winter ha un piano, in attesa dell’arrivo dei soccorsi fuma una pipa così che la botola che porta verso dove si trova fumi e segnali la sua presenza. Viene così salvato e, grazie alla sua solita perseveranza poco accorta, riesce a sconfiggere i suoi nemici.

C’est Nick Winter qui a retrouvé la Joconde – Paul Garbagni (1914)

Si torna sulla Gioconda dopo il 1911 in una sorta di seguito spirituale del primo corto Winteriano che abbiamo visto, Nick Winter et le vol de la Joconde. In questo “sequel” Nick Winter ritrova la Gioconda nascosta dentro un cappotto elegante dopo aver inseguito un uomo in lungo e in largo. Uomo che ovviamente assomiglia tantissimo a Peruggia creando così una gag. L’ultima parte del corto vede Nick Winter ringraziato e incensato da membri sempre più alti della scala gerarchica statale.

Nella prima parte ritroviamo una delle gag più utilizzate (l’abbiamo vista anche nel progetto Max Linder) in cui un uomo si traveste da donna e riesce in qualche modo a sedurre l’altra persona. Oggi forse si direbbe “cringe”!

C'est Nick Winter qui a retrouvé la Joconde (1)C'est Nick Winter qui a retrouvé la Joconde (3)

Si conclude qui il nostro articolo collaterale sul mondo di Nick Carter e Nick Winter che hanno aperto le strade alle comiche di Zigoto dirette da Jean Durand. Tutto questo è stato fatto per permettere a me e a voi di capire meglio il contesto storico e filmico in cui quello di cui stiamo trattando ha preso vita. Spero insomma vi sia stato utile. Ci vediamo in nuovi lidi comici!

Bibliografia:

  • Abel R., The Ciné Goes to Town: French Cinema, 1896-1914, Updated and Expanded Edition, California 1998.
  • Giacovelli E., La bottega delle illusioni: Georges Méliès e il cinema comico e fantastico francese (1896-1914), Bergamo 2015.
  • Lacassin F., Alla ricerca di Jean Durand, Recco, 2004.

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