Hans kungl. Höghet shinglar – Ragnar Hyltén-Cavallius (1928)

Hans kunglAncora regni fantastici alle Giornate del Cinema Muto di Pordenone online con Hans kungl. Höghet shinglar, che ci porta Tirania (o Schnorrkadien/Scrocconia) in un regno che, devastato da un colpo di stato che ha portato alla morte dei regnanti, sogna di ritrovare la sua dinastia secolare. Produzione Tedesco-Svedese girata negli esterni in Svezia e agli interni a Berlino, questo film è l’ultimo tentativo di cercare produzioni internazionali per rendere più esteso il campo delle produzioni dell’industria locale. Sebbene il film ebbe buoni riscontri le produzioni miste di questo tipo non proseguirono.

Il barbiere André Gregory (Hans Junkermann) ha speso tanto denaro per dare un’istruzione degna al giovane Nickolo (Enrique Rivero) che, senza saperlo, è in realtà il principe di Tirania. Quest’ultimo, però, ignora la sua ascendenza nobile e preferisce allo studio lavorare come parrucchiere. Ma qualcosa lo distoglie un po’ dalla sua passione, la bella Astrid Svensson (Brita Appelgren), nipote di Sophie Svensson (Karin Swanström), diventata milionaria grazie ai suoi prodotti contro la calvizia. Quest’ultima sogna di diventare nobile e ha raccattato un brutto conte da propinare alla sua nipotina. Alla festa di paese i due giovani iniziano però a conoscersi e ad innamorarsi! Proprio quella sera giunge una nave da Tirania con a bordo l’ex ciambellano e l’ex ministro delle finanze del regno (Georg Blomstedt e Fritz Alberti) i quale, dietro pagamento, promettono ad André di fare finalmente il colpo di stato che porterà Nickolo sul trono che merita. Per avere il denaro il barbiere si reca dall’amica Sophie, raccontandole del passato di Nickolo e promettendole, in cambio di denaro, di celebrare il matrimonio tra Nickolo e Astrid rendendola di fatto regina madre. Ironia della sorte i due giovani, pensando di non poter mai ottenere il permesso per sposarsi, decidono di saltare sulla nave di Tirania per fuggire e sposarsi. Qui si ritrovano però di fronte ad una accoglienza regale e alla scoperta delle origini del giovane. Sembra un sogno, eppure a loro in fondo questa storia non piace così tanto e decidono dunque di fuggire dalla nave a bordo della scialuppa di salvataggio. Mentre salgono sull’imbarcazione, arrivano defilati anche l’ex ministro e l’ex ciambellano che rivelano presto una storia ben diversa da quella che André aveva creduto. Catturati da Nickolo e Astrid, i due vengono portati sulla nave dove si scopre che sono presenti altri quattro presunti principi di Tirania. Come mai? Questo perché i due, sfruttando il caos creatosi durante il colpo di stato, avevano preso cinque orfani e li avevano dati ad altrettanti uomini fedeli per poi garantirsi un ritorno economico futuro. Scoperto l’inganno e liberatisi della nobiltà non desiderata, i due ragazzi si dedicano alla loro passione per i capelli creando un marchio celebre in tutto il mondo…

Il film è forse il più carino presentato fino ad ora nell’edizione online delle giornate anche, se come sapete, ho un debole per le commedie tedesche di cui comunque il film mantiene qualche tratto seppur un po’ stemperato nella sua esuberanza. I personaggi di contorno sono tutti caricaturali ed eccessivi nel mantenere posizioni rigide che li portano poi ad essere molto meno furbi di quanto possano credere. Così dunque il barbiere reale si ritrova a credere senza battere ciglio che l’ex ministro e l’ex ciambellano gli abbiano dato da crescere l’erede al trono e che siano pronti ad usare il denaro per fare il colpo di stato. Ma la cosa più divertente è proprio il colpo di scena finale dove scopriamo che in ben “cinque idioti…scusate cinque patrioti” erano cascati nella rete dei presunti eredi. Ma il fatto che André Gregory abbia cresciuto il suo Nickolo tenendogli nascosto il suo presunto ascendente nobile, che aveva per altro ripudiato fin da subito, lo rende di fatto l’unico vero vincitore, insieme ad Astrid, della vicenda. Nonostante l’istruzione e tutto quanto, egli riesce a farsi strada portando avanti la sua unica vera passione, ovvero i capelli.

Nel ruolo del protagonista troviamo Enrique Rivero, attore cileno fascinoso che subito calamita su di sé l’attenzione della macchina da presa, almeno fino all’arrivo di Brita Appelgren che interpreta la sua futura moglie. I due sembrano aver ottenuto un’ottima intesa nel creare due personaggi che si rincorrono vicendevolmente in un flirt dispettoso ma romantico. Divertente di contraltare anche il rapporto tra l’ex barbiere di corte e la regina della lozione contro la calvizie Sophie Svensson, la quale aspira, grazie alla figlia, di ottenere un titolo nobiliare. L’aspirazione verrà in parte ridimensionata, in parte verrà utilizzata dai due esponendo la finta corona nel salone principale dell’ormai ricca coppia di imprenditori del capello Nickolo e Astrid.

Come da caratteristica delle produzioni tedesche e svedesi dell’epoca, abbiamo una grande cura dell’immagine e della sua composizione così come un’attenzione particolare ai gesti e ai loro significati. L’inizio è sfortunatamente molto deperito e si è scelto di mettere dei fotogrammi singoli e le didascalie al fine di dare comunque un’idea del contenuto. Non si tratta comunque di mancanze che inficiano la fruizione del film, in quanto raccontano solo del ritorno di Nickolo dal periodo di studi. Anche la partitura originale è andata perduta ed il film è stato pertanto accompagnato da Donald Sosin con una musica composta ex novo.

Per ora Hans kungl. Höghet shinglar è il mio film preferito della rassegna, speriamo che possa essere presto superato da altri titoli in programma.

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