O Táxi n° 9297 – Reinaldo Ferreira (1927)

O-Taxi-N.o-9297-1Abbiamo scoperto un mese fa l’incredibile storia di Reinaldo Ferreira, il mitico Repórter X che con la sua fervida immaginazione prendeva fatti di cronaca per trasformarli in opere letterarie spacciate per informazione. Proprio un fatto di cronaca, quello che lo rese più celebre in assoluto, è lo spunto per creare quello che sarebbe diventato O Táxi nº 9297. Tutto parte dall’omicidio, reale, dell’attrice Maria Alves che Ferreira aveva seguito per il suo giornale. Nel narrare la vicenda l’uomo arriva ad accusare il manager della ragazza, Augusto Gomes e… ci prende! A volte la realtà supera la fantasia e la ricostruzione fantasiosa del giornalista diventa in realtà estremamente accurata! Da questo incredibile successo Ferreira pensa bene di trarre la vicenda che scopriremo oggi con protagonista il solito Alves da Costa.

Il luogotenente Hair (Alves da Costa) è in Portogallo per una missione diplomatica e si imbatte casualmente nel bohemienne Arsenio de Castro (Alexandre Amores) che lo introduce alla casa di Horacio de Azevedo (Alberto Miranda). Qui si ritrova ad avere a che fare con personaggi non certo raccomandabili: Alfonso (Manuel Silva), drogato e ritenuto poco raccomandabile perché omosessuale (sic); Alvaro (Adriano Guimarães), ex diplomatico cacciato per scandali vari; Isabel Rodrigues (Antonia de Sousa), vecchia corista e moglie di Alvaro; Felix do Amaral (Henrique de Albuquerque) che ha dilapidato le sue ricchezze aiutando attori e compagnie teatrali; Guilherme Diniz (Roberto Fernandes) losco imprenditore; Eva (Fernanda Alves da Costa) che vive reclusa nella casa. Hair si rende presto conto che qualche cosa di strano aleggia nella casa. Riesce a scoprire che Eva è figlia di Raquel de Monteverde (Maria Emília Castelo Branco), un’attrice uccisa un anno prima all’interno del Taxi 9297. Scopre inoltre che un assassinio simile era avvenuto dieci anni prima e che in entrambi i casi l’assassino non era stato trovato. Tutti nella casa sembrano nascondere qualcosa e fanno di tutto per cercare di allontanare Hair da lì. La tensione sale spasmodicamente finché Felix do Amaral non viene trovato morto. Hair scopre dunque che l’uomo nascondeva in realtà un passato di truffe e ricatti e che aveva ucciso sia Raquel che un’altra donna di dieci anni prima perché avevano scoperto la sua attività secondaria di spionaggio e contrabbando. La povera Eva, dopo aver subito a sua volta i soprusi, aveva deciso finalmente di vendicarsi uccidendo l’uomo e aiutata dall’amore di Arsenio. Ma Eva ama in realtà proprio Hair e quindi Arsenio, dopo aver coperto l’amata, si dilegua lasciando la coppia finalmente sola…

Il film ha qualcosa di strano perché l’atmosfera generale sembra sempre quella di una farsa ma accadono cose estremamente crude che rompono un po’ questo alone. Vediamo, ad esempio, Alfonso iniettarsi delle sostanze endovena, oppure assassinii e soprusi, eppure è come se non si riesca a prendere troppo sul serio la vicenda. Per farmi capire meglio la casa di Horacio de Azevedo sembra uno di quei classici castelli del terrore di film horror comici come The cat and the canary di Paul Leni (1927) o The Monster di Roland West (1925). A proposito del personaggio di Alfonso devo dire che è veramente strano ritrovarsi questo stereotipo del gay effemminato (e per questo visto negativamente), per di più drogato, come a volerci ricordare che le cose non erano molto diverse cento anni fa. Mancherebbero solo scene di violenza nei suoi confronti, che qui non vanno oltre a tirate di orecchie e insulti vari, per trasformare il film in un inno all’omofobia.

La storia, per quanto potenzialmente intricata dalla presenza di molti personaggi, non è particolarmente profonda ed ha anzi, a mio avviso, dei seri problemi a livello narrativo. Il “cattivo”, ad esempio, è l’unico presentato come un santone e pertanto pare evidente che abbia invece qualcosa da nascondere. Ci sono, come da tradizione del regista, alcune situazioni veramente assurde come un gioco fatto dai commensali in cui tutti devono rubare qualcosa all’altro e poi restituirlo a luci spente. Chi non fa questi giochi? Ovviamente la cosa viene proposta subito dopo che Hair ha ricevuto da Eva un medaglione con dentro il nome del suo aguzzino…

Pur con tutti i limiti e le stranezze O Táxi nº 9297 è una piccola perla che racconta la storia di un giornalista capace di stravolgere ogni regola del giornalismo entrando però nel cuore dei lettori e degli spettatori. Questi sono i personaggi che amo e per cui mi diverto a seguire e scrivere di cinema!

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