Figaro – Tony Lekain, Gaston Ravel (1929)

figaro_afficheCon Figaro il cinema muto arriva, in un’epoca ormai dominata dal sonoro, ad abbracciare in un unico film la trilogia della famiglia d’Almaviva ovvero Il barbiere di Siviglia, Il matrimonio di Figaro e La madre colpevole. Se da una parte è interessante il tentativo di riportare tutta la vicenda in un unico film di certo questo ha l’inevitabile controindicazione di rendere la narrazione un po’ troppo compressa e sbrigativa a discapito, in particolare, dell’ultimo capitolo dell’epopea. Alcuni personaggi sono introdotti frettolosamente e non sono ben caratterizzati ma, bisogna dire, quantomeno che i personaggi principali sfuggono da questo problema.

Continua a leggere

Manhatta – Charles Sheeler, Paul Strand (1921)

manhattaTra le varie cose che mi interessano e che porto ogni tanto su questo sito ci sono sicuramente i documentari avanguardistici dedicati alle città. Con Manhatta, lo avrete capito, andiamo direttamente a New York con un corto diretto dal pittore Charles Sheeler e dal fotografo Paul Strand. La professione dei due registi contribuisce a rendere questo corto un insieme di affreschi della città attraverso vari scorci presi anche da luoghi poco convenzionali. Abbiamo tante riprese dall’alto, una macchina da presa che si sposta dall’alto verso il basso per seguire le linee dei grandi palazzi di Manhattan e tanto altro ancora. La città viene rappresentata come un qualcosa di vivo, in trasformazione e in eterno movimento. Anche i palazzi sono vivi perché Continua a leggere

La Condesa María – Benito Perojo (1927)

condesa_mariaSpinto dall’entusiasmo, dopo la visione di El negro que tenía el alma blanca (1927), ho scelto di cercare di approfondire, per quanto possibile, la filmografia muta di Benito Perojo anche per cercare di capire se la qualità visiva e le interessanti scelte effettuate per girare quel film fossero un unicum oppure se facessero parte dello spirito del regista. Due sono i film che sono riuscito a recuperare e quello in condizioni migliori è La Condesa María (1928) che, se a livello contenutistico non è certo all’altezza del suo film precedente, non ha assolutamente deluso le mie aspettative. Continua a leggere

Il rapimento del banchiere Fux (Únos bankéře Fuxe) – Karel Anton (1923)

Únos bankéře FuxeNoto anche come Sherlock Holmes II, questa commedia riprende a tratti quelle tedesche sbarazzine che hanno avuto in Lubitsch il massimo esponente, per discostarsene un po’, forse in peggio, con tratti tipici locali. Come spesso capita in queste aree periferiche la sensazione è quella che ad un certo punto si siano voluti aggiungere elementi un po’ a caso per sfruttare successi vari. Inutile dire che la presenza di uno Sherlock Holmes II è una di queste ma, come abbiamo visto, non si tratta di un unicum locale visto che in Repubblica Ceca ci avevano già scherzato con Continua a leggere

La Bambola Vivente – Luigi Maggi (1924)

Maria-RoasioIl progetto fantascienza è uno di quelli più ambiziosi che ha accompagnato i primi anni del sito e ogni tanto riesco a recuperare qualche film che non ero riuscito a vedere perché non reperibile. Un numero di produzioni così ampie non sempre permette di visionare cose decenti o guardabili ma a volte ci sono delle piccole sorprese. Sarà il caso di La bambola vivente? Cominciamo dal titolo, davvero evocativo e che mi riporta alla mente La bambola di carne (ger. die Puppe) di Lubitsch con Ossi Oswalda o La bambola del diavolo (en. The Devil-Doll), uno dei miei film preferiti di Browning. Avrà qualcosa in comune con questi due titoli? Ve lo anticipo, non Continua a leggere

El negro que tenía el alma blanca – Benito Perojo (1927)

negro_alma_blancaCome intuirete dal titolo, parlare di El negro que tenía el alma blanca è estremamente complesso perché parla di una tematica delicata nel 1927 cercando forse di superare alcuni pregiudizi e problematiche sociali senza però, visto con gli occhi di oggi, riuscirci troppo. Partiamo da un presupposto: il termine “negro” in spagnolo non equivale allo spregiativo termine analogo italiano ma è interessante notare che nella versione francese, credo l’unica superstite ed editata dalla Lobster, si utilizzava comunque il corrispettivo spregiativo. Al di là del titolo e della tematica il film è però una piccola perla a livello realizzativo. Grazie a una fotografia splendida e agli effetti a cura del solito Segundo de Chomón, quello che appare su schermo è di una grazia e cura assolutamente stupefacenti. Il film rappresenta anche il trampolino di lancio per l’attrice e cantante Concha Piquer (o Conchita) una delle più grandi interpreti della copla spagnola. Andiamo con ordine, come al solito e partiamo dalla trama: Continua a leggere

The Man From Kangaroo – Wilfred Lucas (1920)

Vi ricordate gli ormai sorpassati Chuck Norris Facts? Ecco sarebbero valevolissimi per il protagonista di questo film australiano all’americana. Il protagonista, Snowy Baker, interpreta una sorta di sé stesso romanzato capace di fare tutto benissimo. Riporto del resto le sue doti parafrasando wikipedia inglese: A 13 anni divenne campione di nuovo del Nuovo Galles del Sud per i 100 e 200 metri; a 16 giocò nella nazionale australiana di rugby contro la Gran Bretagna; a 18 divenne campione australiano dei mesi medi e dei pesi massimi. Fu anche promettente giocatore di polo, water polo, cricket e tuffi in cui arrivò settimo ai giochi olimpici di Londra del 1908. Negli stessi giochi arrivò quarto alla 4×200 di stile libero e vinse la medaglia d’argento dei Continua a leggere

Maciste all’inferno – Guido Brignone (1926)

Con Maciste all’inferno termina, nel migliore dei modi, questa diabolica otto giorni di film e articoli sul nostro sito. Anche qui, lo ammetto, partivo molto prevenuto e, da ignorante in materia, mi immaginavo un Maciste che, magari come Ercole per salvare una donna retta (Alcesti), si gettava negli inferi per riportarla nel mondo terreno. Niente di più sbagliato, perché questo è un film assolutamente divertente e fuori dagli schemi, che riesce a prendersi in giro e intrattenere grazie ad ironia ed effetti speciali da lasciare a bocca aperta. E quando ambientare questa vicenda? Ma basta con il mondo antico, facciamo allora un Maciste ambientato in epoca contemporanea! Tra echi danteschi e riferimenti politici e all’arte a tutto tondo andiamo a scoprire un po’ di cosa parla questo capitolo della saga dell’uomo forzuto più famoso del cinema.

Maciste (Bartolomeo Pagano) sta creando non pochi grattacapi a Plutone (Umberto Guarracino) e i diavoli infernali, per questo il re degli inferi decide di mandare il mefistofelico Barbariccia (Franz Sala) a vendicarsi. A farne le spese di questo scontro sarà l’angelica Continua a leggere

Moral – Willi Wolff (1928)

Con Moral siamo a mio avviso all’apice delle Giornate del Cinema Muto di Pordenone 2021, in attesa dell’ultima giornata che potrebbe ovviamente riservare qualche sorpresa. Questo è quello che mi aspettavo ad esempio da Phil-for-Short, ovvero un film ironico, divertente e dissacrante senza mai però essere volgare. Protagonista assoluta del film è il personaggio interpretato da Ellen Richter, attrice e produttrice di questo film con la sua Ellen Richter-Film, società creata con il marito e regista del film Willi Wolff.

Nella città di Emilsburg arriva la celebre artista Ninon d’Hauteville (Ellen Richter), nota per i suoi spettacoli conditi con “note piccanti, umorismo e bellezza”. Si riunisce subito il comitato per la morale pubblica che Continua a leggere

Phil-for-Short – Oscar Apfel (1919)

Phil-for-Short_(1919)_-_Ad_2Sembra che me lo facciano appositamente: dopo le cantilene “metriche” di Geomsa-wa yeoseonsaeng (1948) ecco Phil-for-Short che parla della figlia di un noto grecista che si innamora di un altro grecista ma misogino. Nel mezzo delle presunte ricostruzioni di balli greci ripetute fino alla nausea. Sarà riuscita questa “ambientazione” classicista a far breccia nel mio cuore? Sfortunatamente no! Ammetto di essere uno di quei folli che ha fatto una formazione, e ha anche insegnato, greco e latino come “lingue vive” ma il fatto che questo metodo implichi il parlare in lingua non significhi certo che si debbano scrivere saggi in greco antico come fanno i personaggi di questo strambo film. Il metodo, infatti, si Continua a leggere