Era il 1900 quando nelle librerie americane fece capolino The Wonderful Wizard of Oz scritto da L. Frank Baum. Fu subito un grande successo che riuscì a far sognare generazioni di bambini anche molto cresciuti. Baum, inizialmente, non aveva intenzione di creare una saga, eppure quando una bimba, omonima della protagonista, venne nella sua casa di Chicago per recapitargli a mano una letterina, si lasciò sfuggire che se ne avesse ricevute almeno mille avrebbe scritto nuove vicende su la piccola Dorothy, lo spaventapasseri, il boscaiolo di latta e il leone pavido. Inutile dire che ricevette ben più messaggi di quanti si aspettasse e nel 1904 si rimise all’opera per realizzare The Marvelous Land of Oz, il primo di una lunghissima serie di seguiti per un totale di 14 libri “canonici” relativi al mondo di Oz che vennero poi ampliati da stormi di appassionati alla morte dell’autore nel 1919 (la storia di come scrisse il seguito è raccontata come premessa al secondo libro della saga).
Un così grande successo non potè che non attrarre anche il cinema, che si dedicò già nel 1910 ad una prima trasposizione, di appena 15 minuti, basato su un Musical che aveva debuttato con grande successo a Broadway nel 1902 e a alla cui stesura partecipò lo stesso Baum. Fecero immediatamente due sequel putroppo andati perduti, sempre con regia di Otis Turner. Per avere maggiore controllo sul suo mondo, Baum creò la The Oz Film Manufacturing Company, che ebbe vita breve, ma produsse in breve tempo tre film tratti dal mondo del suo creatore: The Patchwork Girl of Oz, His Majesty, the Scarecrow of Oz e The Magic Cloak of Oz tutti con regia di J. Farrell MacDonald. In realtà un primo tentativo di portare il mondo di Oz al cinema era stato fatto, in maniera fallimentare, da Baum con The Fairylogue and Radio-Plays, un miscuglio tra live action, disegni, lanterne magiche e altre tecniche che vide la luce nel 1908 e di cui oggi non restano quasi tracce. Il film traeva spunto non solo dal mondo di Oz, ma da tante opere dell’autore, che faceva anche una comparsa all’interno del girato.
Ultimo strascico dell’epoca del muto, prima che il classico di Fleming facesse sparire dall’immaginario collettivo i primi adattamenti, è il The Wizard of Oz diretto e interpretato dal comico Larry Semon, noto ai più per la partecipazione di Oliver Hardy (Ollio), nei panni dell’Uomo di latta.
Nei panni della protagonista vedremo, in ordine cronologico: Bebe Daniels , Violet MacMillan e Dorothy Dwan, con la seconda scelta dalla compagnia di Baum in persona.
Ora basta chiacchere e andiamo a toccare con mano i diversi adattamenti per vedere in che modo il fantastico mondo di Oz si è evoluto nei suoi primi 25 anni di vita.
Prima di fare il progetto ho ovviamente provveduto a leggere tutta la saga, purtroppo in versione antologizzata in edizione Einaudi (che potete trovare qui), un giusto compromesso per chi è interessato alla storia ma non ha magari tempo/voglia per leggere ogni singolo passo. Alcune parti sono infatti riassunte. Per chi avesse fame di integralità esiste la versione in tre volumi edita dalla Robin per la collana “Edizioni del vascello che potete trovare qui (volume uno – volume due – volume tre). Per quanto riguarda “The Magic Cloak” in realtà non fa parte del mondo di Oz ed è stato pubblicata in Italia dalla Donzelli ad un prezzo, a mio avviso, esagerato (vedi qui). Ho provveduto quindi ad acquistare un’edizione originale per farmi un’idea generale.
1908: The Fairylogue and Radio-Plays – Francis Boggs, Otis Turner (*)
1910: The Wonderful Wizard of Oz – Otis Turner
1910: The Land of OZ – Otis Turner (*)
1910: Dorothy and the Scarecrow in Oz (*)
1914: The Patchwork Girl of Oz – J. Farrell MacDonald
1914: His Majesty, the Scarecrow of Oz – J. Farrell MacDonald
1914: The Magic Cloak of Oz – J. Farrell MacDonald
1925: Wizard of Oz – Larry Semon
Legenda:
(*) perduto
(*)? probabilmente perduto
(**) film non edito/reperibile seppur conservato