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“Sarà un festival MOSTRUOSO e non solo perché alcuni film avranno come protagonisti dei mostri”. Così ha definito ieri sera Gian Luca Farinelli il Cinema Ritrovato 2018, presentando con Roy Menarini una bella fetta del programma che si terrà a Bologna dal 23 giugno al 1 luglio. Al timone del Ritrovato, insieme a Farinelli, Mariann Lewinsky, Cecilia Cenciarelli e Ehsan Khoshbakht in veste di direttori, curatori e rappresentanti di una forza- lavoro che anche quest’anno riuscirà certamente e in maniera impeccabile nell’intento di mostrare al pubblico e agli appassionati opere che vanno dai film semi-sconosciuti a quelli ben più celebri.
Si prospetta un fine giugno caldo, denso, frenetico, pazzesco, dato che io e Yann tenteremo di portare a termine l’arduo compito di guardare più film muti possibili dalla mattina fino a tarda sera, recensendone su Cinefilia Ritrovata più di quanto le nostre forze psico-fisiche ci consentano, ingollando caffè e passando notti in bianco pensando già alle proiezioni del giorno dopo.
Tanti (cinquecento!) film muti e sonori riscoperti, (ri)trovati, restaurati a partire dalla retrospettiva Marcello Come Here: Mastroianni ritrovato (1954-1974) dedicata a Marcello Mastroianni, volto simbolo del CR 2018, di cui si sono scelti film meno conosciuti al grande pubblico come Giorni d’amore (Giuseppe De Sanctis, 1954), I compagni (Mario Monicelli, 1963), Spara forte, più forte…non capisco (Eduardo De Filippo, 1966), Touche pas à la femme blanche (Marco Ferreri, 1974).
A noi però, con tutto l’amore verso i film post-1930, interessa maggiormente la parte muta, la più imprevedibile, la più succulenta, la più seducente. Sgancio la bomba elencando alcuni muti della sezione Cento anni fa: 1918: Charlot soldato (Charlie Chaplin) da una rarissima copia imbibita, Il caso Rosentpof (Ernst Lubitsch), Tosca (Alfredo De Antoni), Gerusalemme Liberata (Enrico Guazzoni), Vendémiaire (Louis Feuillade), Wolves of Kultur (Joseph Golden), Otets Sergii (Yakov Protazanov), Tarzan of the apes (Scott Sidney). Inoltre, i più pettegoli dicono a bassa voce che il serial I Topi grigi (Emilio Ghione) potrebbe essere proiettato al Cinema Modernissimo, attualmente in dirittura di arrivo coi lavori di recupero e ristrutturazione, ambizioso progetto della Cineteca di Bologna.
Vicinissimi alla transizione da muto al sonoro con Settimo Cielo (Frank Borzage, 1927), in William Fox presenta: riscoperta dalla Fox Film Corporation, rivedranno la luce i tesori della nota società di produzione sotto cui lavorarono John Ford, F.W. Murnau, Howard Hawks e Raoul Walsh.
In 1898. Cinema anno 3 i paesaggi rurali e cittadini del cinema neonato saranno lo sfondo dei primi film di finzione, varietà e scienza, nell’anno esatto in cui il Cinématographe Lumière viene esportato in tutto il mondo. Verranno presentati anche i restauri dei primi film cechi girati sempre nel 1898 da Jan Krizenecky.
Per chi non ha tutta quella dimestichezza e affinità col cinema muto, torna anche quest’anno il Progetto Keaton promosso dalla Cineteca di Bologna e Cohen Film Collection: Lo spaventapasseri (1920), Il nord ghiacciato (1922), Io e la vacca (1925) e il bellissimo sorriso triste di Buster Keaton.
Novità di quest’anno è Napoli che canta. Omaggio a Elvira Notari e Vittorio Martinelli, i cui muti napoletani comprendono Vedi Napule e po’ mori (Eugenio Perego, 1924), E’ Piccerella (Elvira Notari, 1922), Fantasia ‘e surdato (Notari, 1922).
Totalmente muta è la parte dedicata ad Arrigo Frusta e l’officina della scrittura rivolta proprio al leggendario Arrigo Frusta “il signore dei soggetti” di casa Ambrosio a cui si deve gran parte della produzione del cinema italiano degli anni Dieci: Il guanto (Luigi Maggi, 1910), Nelly la domatrice (Mario Caserini, 1912), Santarellina (Mario Caserini, 1912), Le acque miracolose (Eleuterio Rodolfi, 1914).
I Ritrovati e restaurati includono probabilmente le pellicole più interessanti: sono infatti i restauri in 35 mm e digitale provenienti da Italia, Francia, Spagna, Stati Uniti o Giappone, molti da rivedere e altrettanti proiettati per la prima volta su un grande schermo. Un esempio? Lights of old Broadway di Monta Bell (1925).
Non mancheranno I cineconcerti in Piazzetta Pasolini con le mitiche proiezioni a lampada a carbone, per ricreare la visione di inizio ‘900. Quattro sono le pellicole della rassegna Napoli che canta accompagnate dal vivo che si ispirano alla musica popolare napoletana.
Queste sono le rassegne in cui io e Yann metteremo il naso a caccia di muti. Ce ne sono, ovviamente, di altre che meritano tantissimo, tra i noti, ad esempio, un accuratissimo restauro di Ladri di biciclette (Vittorio De Sica, 1948), Carosello napoletano (Ettore Giannini, 1953), la proiezione in versione “vintage” di Cabaret (Bob Fosse, 1972), Suspiria (Dario Argento, 1977), Grease (Randal Kleiser, 1978), Alien (Ridley Scott, 1979). Per par condicio ne stilo una lista: Censurati, ritrovati, restaurati ; Serate cinefile al cinema Arlecchino ; Luciano Emmer 100: l’arte dello sguardo ; Oltre lo specchio della vita: i film di John M. Stahl ; La donna con la Kinamo: Ella Bergmann-Michel ; Alla ricerca del colore dei film ; Documenti e documentari ; Seconda utopia: 1934 – L’età dell’oro del cinema sonoro sovietico ; La rinascita del cinema cinese (1941-1951) ; Cinemalibero ; Yilmaz Güney, speranza disperata ; Marcello Pagliero, l’italiano di Saint-Germain-des-Pres ; Cécile Decugis, montatrice e regista.
La XXXII edizione del Cinema Ritrovato sarà dedicata a Ermanno Olmi, scomparso il 7 maggio 2018.
In piena trepidazione e fermento vi auguro un buon Cinema Ritrovato. Non so voi, ma io non vedo l’ora.