Visioni Notturne (Nattliga toner) – Georg af Klercker (1918)

nattligatonerOgni anno durante il Cinema Ritrovato viene generalmente presentato un film muto svedese, in questo caso si è trattato di un film poco noto ai più ma molto amato da Ingmar Bergman, di cui si festeggia il centenario dalla nascita proprio nel 2018. Il film è Nattliga toner di Georg af Klercker, un regista sottovalutato e decisamente sfortunato. Iniziò la sua carriera negli studios di Charles Magnusson, ma per motivi non chiari cadde in rovina ai suoi occhi. Diresse allora film per altre case di produzione che vennero però poi acquisite e riunite nella Svensk Filmindustri, con a capo proprio Magnusson. Nel 1918 la carriera di Af Klercker era dunque terminata, ma non  senza lasciare un bel film come eredità.

La storia narra la storia del Conte Robert von Meislingen (Manne Göthson), uomo con velleità poetiche ma senza effettive capacità. In una delle sue proprietà vive Peter Långhår (Gabriel Alw) tanto povero quanto dotato poeticamente. Condivide le sue opere solo con il vecchio vicino Jens (Justus Hagman) che gli porta regolarmente il poco cibo che riesce a trovare in cambio di qualche buona poesia. Peter nasconde gelosamente un’opera grandiosa, dal titolo “visioni notturne” che se pubblicata gli darebbe certamente il successo. Un giorno il conte scopre le doti del poeta e inizia a pagarlo per ricevere le sue poesie e spacciarle per proprie. Addolcito dal vino e dal denaro, un giorno Peter mostra le sue “visioni” al conte che cerca di acquistarle senza successo. La fama di gloria lo porterà all’estremo gesto: ucciderà Peter e spaccerà per sua l’opera ottenendo la fama tanto desiderata. Ma Jens conosce la realtà e riesce a smascherare il conte che confesserà in punto di morte. Alla storia di Peter si affianca quella di una giovane ballerina (Agda Helin) che subisce una insistente corte da parte del conte nonostante sia fidanzata con Emil (Johnny Björkman) che gestisce l’ospizio dove andrà Jens una volta sfrattato dal Conte. Saranno proprio loro ad organizzare per lui la messinscena che porterà il Conte a rivelare quanto ha fatto.

Il film non è stato presentato a seguito di un nuovo restauro, ma la versione visionata è proprio quella fatta a seguito della richiesta di Ingmar Bergman che contiene anche le didascalie che mancavano nella copia conservata. La fotografia nel film è estremamente curata, purtroppo la scarsa reperibilità del film mi consente di mettervi solo foto di scena, che mostrano comunque quanto fosse tutto molto curato. Tra tutto mi ha stupito molto la recitazione di Gabriel Alw, capace di trasmettere con il suo stile recitativo l’intensità di un’opera poetica che di suo ha una componente orale che sembrerebbe difficilmente aggirabile. Eppure, attraverso la mimica manuale e facciale trasmette tutta l’intensità e la sofferenza che le sue “visioni notturne” si presuppone potessero generare nell’ascoltatore. Piccola nota maligna: per assurdo è forse più efficace e forte la sua opera in una versione muta piuttosto che in una sonora in cui magari il testo non era adeguato alla presunta qualità dell’opera.

Come spesso capita non tutto è perfetto: il modo in cui il conte muore è un po’ ridicolo: la giovane a cui fa la corte lo invita dopo il suo spettacolo fingendo di essere finalmente interessata a lui. Lui sale sul palco e all’improvviso entra un attore che si è trasvestito da Peter. Colto dallo shock il conte cade in una buca di scena che si trova dietro di lui e batte la testa (vedi sopra). Nonostante questa piccola sbavatura Nattliga toner è stato a mio avviso uno dei film più belli presentati durante il Cinema Ritrovato 2018 che mi ha spinto a prendere in mano le altre opere di Georg af Klercker di cui parlerò magari nei prossimi mesi.

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