Diciamolo, i film di Maurice Tourneur presentati durante il Cinema Ritrovato non mi hanno fatto impazzire. Era successo con Woman (1918) e lo stesso con il frammentario Prunella che presentiamo oggi. Si tratta di un film favoleggiante eccessivamente retorico e zuccherevole per i miei gusti e credo anche quelli di buona parte delle persone in sala. La storia si ispira all’opera teatrale omonima di Harley Granville-Barker e Lawrence Housman e racconta le vicende di Prunella (Marguerite Clark) e del suo amore per Pierrot (Jules Raucort). Quando i due diventano una coppia lei assume lo status di Pierrette entrando a far parte del gruppo delle maschere della commedia tradizionale con cui lui si accompagna regolarmente. Le lacune riguardano la parte centrale e il finale, che immaginiamo possa essere lieto, lasciando quindi qualche incertezza sullo svolgimento della vicenda. Quello che possiamo evincere è che, ad un certo punto, lei viene allontanata da Pierrot, perdendo così il suo ruolo di Pierrette e sostanzialmente la sua vita all’interno del gruppo. Tutti, compreso Pierrot, la considerano infatti morta e quando la incontrano con i suoi vestiti non scenici non la riconoscono.
Oggi il valore simbolico di questa opera è andato perduto e così ci troviamo di fronte a una fiabetta piuttosto bruttina che la conclusione mancante non riesce neanche a far rivalutare. Una delle poche note positive sono forse i costumi, ben curati e adatti al contesto fiabesco, nonché le scenografie in cui vediamo sfondi disegnati a mano che hanno lo scopo di rafforzare la sensazione di trovarsi dentro una favola. Come detto Prunella non mi ha entusiasmato ma la difficile reperibilità del film mi ha spinto comunque a farne una breve recensione allo scopo di dare maggiori informazioni possibili a chi difficilmente avrà modo di vederlo.