Vedi Napule e po’ mori! – Eugenio Perego (1924)

vedinapuleVedi Napule e po’ mori! è un titolo che sembra rimandare al cinema di Elvira Notari, fatto di sangue e passionalità. Sembrerebbe, e invece questo film è proprio l’opposto: prodotto dalla Lombardo Film e uscito nel 1924 questa è la proposta del regime per un nuovo cinema napoletano da esportazione che sappia portarsi dietro un’idea di Italia bella e senza ombre. Protagonista del film è Leda Gys il cui personaggio, Pupatella, già dal nome si differenzia dalle “male femmine” che abbiamo imparato a conoscere durante il Cinema Ritrovato.

Billy (Livio Pavanelli) è un produttore americano che è in Italia per girare un film. Quando cerca la protagonista femminile si imbatte nella bella e spontanea Pupatella (Leda Gys), di cui presto si innamora. Finito il film le propone di andare con lui negli Stati Uniti perché è certo che lei possa fare strada nel cinema internazionale. La ragazza lascia così il povero padre pescatore e il fratello (Nino Taranto) per imbarcarsi verso il nuovo continente. Una volta lì sente nostalgia di casa e instaura così una relazione di amicizia con un suo conterraneo, sposato e con figli, che gli insegna l’inglese. Billy pensa che lei abbia una relazione con l’uomo e, pieno di gelosia, la scaccia. Tornata a Napoli, Pupatella perde il suo proverbiale sorriso, entra in depressione e si indebolisce sempre più. Inevitabile il lieto fine…

In questo film tutti vogliono bene a Pupatella, una sorta di raggio di sole per parenti e amici, capace di far cambiare umore a chiunque. Che bella la vita a Napoli tra sole cuore e amore! Il film è decisamente più stucchevole e banalotto rispetto a quanto visto in precedenza, ma il mio affetto per la Gys mi spinge a dargli comunque una sufficienza piena. Essendo un film da esportazione non mancano i momenti di festa in cui vediamo processioni con lanci di coriandoli e suonate.

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