Braza Dormida – Humberto Mauro (1928)

brazadormidaCon E Muto Fu andiamo spesso a spasso per il mondo ed era giusto tornare dopo tanti anni a visitare il Brasile per scoprire uno dei film che, almeno a quanto si legge in giro, sarebbe uno dei migliori dell’epoca, ovvero Braza Dormida (it. Brace dormiente). Il regista è Humberto Mauro che vanta una lunga carriera cinematografica in Brasile (più di 200 film diretti anche ovviamente con l’avvento del sonoro) di cui almeno quattro muti sono ancora conservati. Cosa aspettarci dunque da questo film? Inserti etnografici? Strani mischioni di genere? Tentativi di fare riprese ardite? Partiamo intanto dalla trama che, bisogna dirlo, è decisamente poco polposa tanto che la vicenda vera e propria si consuma, quasi senza una spiegazione, solo a dieci minuti dalla fine. Luiz Soares (Luìs Soroa) viene preso come nuovo gestore della miniera di Carlos Silva (Cortes Real). Il posto si era liberato dopo che Pedro Bento (Pedro Fantol) aveva perso il posto per i suoi comportamenti non proprio limpidi. Luiz si innamora presto, ricambiato, della giovane Annita (Nita Ney), figlia del proprietario, ma la loro unione è osteggiata per via della differenza di ceto sociale. I due continuano però ad incontrarsi di nascosto. Sul finale Pedro tenta di vendicarsi facendo esplodere con della dinamite la miniera ma sarà proprio Pedro, in un combattimento all’ultimo sangue, a sventare il complotto ottenendo così il permesso di sposare la sua amata Annita.

Il film è molto strambo perché ha dei momenti di estrema “riflessività” in fase iniziale ponendo grande attenzione ai gesti e gli sguardi del protagonista (non proprio espressivo in verità), per poi passare a una sorta di breve fase naturalista con la descrizione della vita in miniera ma che vira subito alle canzonette e le storielle d’amore per poi andare, infine, verso i film d’avventura serializzati con scontri mozzafiato col rischio di cadere nel metallo incandescente. Particolare la vicenda del povero Jorge (Maximo Serrano), una sorta di Eduardo Notari “Guaglione ‘e core” che si busca le peggio mazzate dal padrone Pedro per aver aiutato Luiz a fare serenate e ad andare a trovare la sua bella. Momento più intenso e coinvolgente del film quando viene picchiato quasi a morte e la sua preziosa chitarra viene distrutta dal malvagio capo.

Il resto non è chissà cosa e forse è questo il motivo per cui ho rinviato tanto prima di scrivere questa recensione. Niente di particolarmente strambo e niente di particolarmente ricercato (escluse le strane carrellate e una gamba di donna mostrata a caso), unito ad una storia decisamente anonima e degli attori, a mio avviso, dimenticabili, fanno di Braza Dormida un film da vedere solo per gli amanti dei viaggi attorno al mondo del cinema muto come me. Voglio comunque dare un’altra possibilità ad Humberto Mauro quindi sicuramente farà nuovamente capolino su questi schermi.

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