Il nostro Lubitsch era da poco arrivato in America e aveva iniziato a lavorare in maniera quasi compulsiva. Abbiamo già visto come nel 1924 era uscita un’altra pellicola dello stesso regista: the marriage circle, commedia divertente e frizzante. La Zarina è un film diverso, ma che lascia comunque trasparire quel tipico “tocco alla Lubitsch” su cui mi piace tanto insistere. La storia narrata è stata ispirata dallo spettacolo teatrale The Czarina di Edward Sheldon (che aveva goduto di un discreto successo a Broadway) che riprendeva a sua volta l’omonimo libro ungherese di Lajos Biró e Melchior Lengyel. Purtroppo è molto difficile riuscire a vedere questo film e goderne pienamente. Per quanto mi risulta l’unica copia reperibile è in condizioni disastrose. Non sono a conoscenza di nessuna edizione in DVD o VHS, ho potuto visionare il film in una pessima versione con video pessimo, senza audio e didascalie in ceco ad una velocità tale che mi era impossibile anche solo leggerle, figuriamoci decriptare qualcosa. Visto che non mi risulta il film sia andato perduto, spero vivamente si possa mettere mano alla pellicola e presentare un’edizione restaurata degna di questo nome. Come purtroppo sembra accadere spesso, è stato più semplice trovare informazioni sul film che non riuscire a vederlo.
La vicenda si svolge in un luogo di fantasia molto vicino alla Russia, per usi e costumi. Qui regna la bella Zarina Caterina (Pola Negri) con l’aiuto del suo fido Cancelliere (un simpaticissimo Adolphe Menjou). La regnante non disdegna focose avventure con i suoi sottoposti e mette gli occhi su Alexei Czerny (Rod La Rocque), teoricamente fidanzato con Anna (Pauline Starke), Capitano fedele, che aveva corso mille pericoli per avvertire la Caterina di una rivolta imminente…
(se non volete sapere come va a finire la storia non leggete da qui in poi…)
Quando Alexei si rende conto di essere stato solo un gioco per Caterina, decide di appoggiare a sua volta i rivoluzionari e tentare di rovesciare il governo. La rivolta viene però sventata grazie all’intervento del Cancelliere e Alexei viene fatto prigioniero. Solo l’intervento della Zarina lo salverà e gli permetterà di tornare dalla sua Anna…
(potete riprendere la lettura da qui..)
Una commedia piacevole, che riprende in maniera caricaturale la vita di corte nella Russia zarista (ma non solo). Il personaggio di Caterina sembra ispirarsi alla zarina Caterina II, rimasta celebre per il suo governo illuminato. Lubitsch gioca astutamente con il personaggio della regina e, con tocchi di pura classe, riesce ad esprimere tutta la sua arguta malizia. Non manca l’attenzione al dettaglio con inquadrature che sono degli autentici capolavori: come la scena in cui possiamo vedere Alexei e Anna riflessi nel lago. Tra il cast spicca la bella Pola Negri, attrice polacca molto celebre, che aveva lavorato più volte assieme a Lubitsch in film come “Lo Scoiattolo” o “Madame du Barry“. Al suo fianco ritroviamo uno splendido Menjou, che cattura con il suo sorriso magnetico e contagioso. Il suo Cancelliere è perfetto, è accondiscendente nei confronti della Zarina ma riesce a intervenire quando ce n’è bisogno. Anche Rod La Rocque svolge alla perfezione il suo ruolo, grazie anche alla sua grande altezza, riesce ad imporsi come soldato risoluto in grado di combattere per i propri ideali. La scenografia spicca per la sua grandiosità, grazie a un’estrema cura per i dettagli sfarzosi della corte regale. Grandiosità espressa anche attraverso i magnifici vestiti della Zarina. Le immagini di Lubitsch sanno poi mettere nella giusta luce questi elementi. Sicuramente le pessime condizioni dell’esemplare che ho potuto visionare limitano le considerazioni riguardo questo film. Per gli amanti delle curiosità segnalo che questa è la seconda pellicola in cui recitò, seppur non accreditato, Clarke Gable, nel ruolo di una delle guardie della Zarina. Per finire consiglio a tutti gli anglofoni di consultare l’interessante scheda dedicata al film dal NewYorkTimes, a cui potete accedere semplicemente cliccando qui.