Lo dico fin da subito: Woman di Maurice Tourneur non è esattamente un film ben riuscito, anzi, l’ho trovato piuttosto sgradevole. A suo favore ha il fatto che non lascia indifferenti perché è schizofrenico, apparentemente privo di una logica organica e per questo stupefacente. A dirla tutta Woman è in realtà una sorta di film contenitore, cioè una cornice di tanti racconti, più o meno riusciti, che hanno lo scopo di portare avanti la tesi principale del film, ovvero che le donne siano la causa dei peggiori dei mali del mondo. Un uomo (Warren Cook) cerca una definizione per il termine “donna” su un dizionario. Scorrono quindi episodi in cui alcune di esse si dimostrano diaboliche: si parte con Adamo (Henry West) ed Eva (Ethel Hallor); poi si passa alla dissoluta Messalina(Flora Revalless) moglie dell’Imperatore Claudio (Paul Clerget); il terzo episodio è il più bizzarro perché parla della nota leggenda delle selkie o Roan, foche che ogni tanto vengono sulla terraferma diventando splendide donne dai lunghi capelli rossi. Un pescatore (Chester Barnett) nasconde la pelle di foca a una di esse (Gloria Goodwin) costringendola a diventare sua moglie. I giovani hanno due figli, ma lei un giorno trova le spoglie della sua forma marina e torna, giustamente, in acqua; un altro episodio caratteristico vede una donna (Faire Binney) che nasconde un fuggiasco ma si lascia corrompere per un cipollotto d’oro. Si rende conto di quanto fatto solo di fronte alla fucilazione del giovane. Si torna al presente la una donna (Florence Billings) porta un manifesto della croce rossa. Parte quindi un lungo monologo che esalta il cambiamento delle donne di oggi, coloro le quali hanno vinto di fatto la guerra portando avanti l’economia quando gli uomini morivano sul fronte e spendendosi per la loro guarigione negli ospedali. L’uomo decide quindi di aggiungere una postilla al dizionario scrivendo una rivalutazione del genere femminile.
Come detto Woman è un film strano, con tante contraddizioni e una scarsissima coerenza interna. Le varie scene variano nella qualità e sarebbero state certamente meglio come corti presentati singolarmente. Essendo un film di difficile reperibilità non mi è stato possibile recuperare immagini del film, se non quella di scena che vedete sopra relativa alla vicenda delle selkie, di conseguenza non mi soffermerò su scene specifiche in assenza di un supporto visivo. Tra i tanti film presentati al festival questo è stato, a mio avviso, uno dei meno entusiasmanti.