Solo chi mi conosce può sapere quanto ami l’Irlanda e la sua cultura. Sono cresciuto ascoltando musica irlandese di tutti i tipi dalla “purezza” tradizionale dei Chieftains a suoni più punk rock con i Pogues. Mi pareva quindi impossibile non parlare prima o poi di Irish Destiny, il manifesto della filmografia muta irlandese. Le vicende riprendono gli ultimi momenti della guerra di indipendenza irlandese che avrebbe poi portato alla nascita ufficiale dello Stato Libero d’Irlanda.
Denis O’Hara (Paddy Dunne Cullinan) è un ragazzo molto devoto ai genitori (Daisy Campbell – Clifford Pembroke) ma al contempo incapace di vedere la propria patria vittima di ingiustizie da parte dei Britannici. Lascia quindi tutto, compreso la fidanzata Moria Barry (Frances Macnamarra) per fare un’importante consegna per l’IRA. Nonostante riesca ad effettuare la consegna, Denis viene intercettato e ferito gravemente. A casa O’Hara viene data la notizia della sua morte e la madre perde la vista per il dolore. Inutile dire che Denis è in realtà ancora vivo e tornando è in tempo per compiere un’ultima impresa. La sua amata Moria è infatti stata rapita da Gilbert Beecher (Brian Magowan) un produttore illegale di poteen, in combutta con i britannici, che vuole abusare di lei.
Il film mescola la fiction ad immagini di repertorio relative ai giorni dei disordini bellici ed, è evidentemente, una sorta di manifesto propagandistico rivoluzionario. Negli anni successivi alla fine del primo conflitto bellico mondiale con la fine dei grandi imperi e la nascita di tante nazioni indipendenti, questo genere di film iniziarono a nascere e diffondersi come tentativo di legittimare sul grande schermo la propria emancipazione. Irish Destiny ha nella fotografia e nei paesaggi il suo più grande pregio ma non è da sottovalutare neanche l’incredibile scena di corsa a cavallo di Denis partito alla volta di Dublino per consegnare il messaggio al centro di comando dell’IRA. Non banale neanche la mancanza del totale lieto fine, con la riacquisizione della vista da parte della madre che certamente sarebbe stata immancabile in un film americano dell’epoca.
Ritrovato solo nel 1991, il film è stato splendidamente restaurato e corredato di una colonna sonora incredibile commissionata a Mícheál Ó Súilleabháin e che andrebbe ascoltata anche a parte. Se volete scoprire un pezzo di storia dell’Irlanda questo è il film che fa per voi: un’esaltazione del neonato stato fatto da irlandesi per irlandesi e restaurato dalla loro cineteca nazionale con estrema cura.