Il Cinema Ritrovato è sempre l’occasione per vedere pellicole meno note che, per diversi motivi, hanno ricevuto trattamenti particolari e addirittura un restauro. In questo cornice si inserisce Arsen Georgiashvili che rappresenta una delle prime produzioni della cinematografia dell’odierna Georgia, paese che ha saputo comunque regalare alcuni spunti sperimentali e non di tutto rispetto. Lo abbiamo visto spesso come le produzioni delle zone periferiche abbiano la generale tendenza ad esaltare eroi locali o l’acquisizione dell’indipendenza. In questo caso ci ritroviamo a seguire la storia che ha portato il lavoratore del deposito ferroviario Arsen Georgiashvili (Michail Čiaureli), di dichiarata fede socialista, contro Grjaznov (Nikolaj Jachmenev), generale zarista a capo di stato maggiore del distretto militare caucasico. L’idea generale del film è quella di soffermarsi sugli ideali e sui cari che sono intorno ad Arsen, ovvero l’amata Nino (Alisa Kikodze), la madre (Elisabed Cherkezishvili) e la sorella (Nino Dolidze).
Sebbene lo svolgimento non sia particolarmente elaborato o abbia qualche elemento accattivante, la parte più interessante di Arsen Georgiashvili è rappresentata dalla fotografia che è estremamente ricercata. Non sempre questa ricercatezza si realizza poi in scene effettivamente riuscite (vedi la terza immagine dove per inquadrare l’acqua a cui i due innamorati tirano un sacco i due finiscono tagliati parzialmente dalla scena), ma questo non toglie un certo fascino a metà tra lo sperimentalismo e il dilettantismo. Ritroviamo così anche cose che non si dovrebbero fare come inquadrature palesemente controsole al fine di creare effetti di luce arditi ma che finiscono però per creare più problemi che altro. Si nota la preferenza per inquadrature all’aperto con anche scorci panoramici interessanti e una variazione tra campi più lunghi e primi piani intensi atti ad evidenziare lo stato emotivo dei diversi personaggi. La composizione dell’immagine è generalmente ben curata complice probabilmente anche la formazione legata alle belle arti del regista Michail Čiaureli. Tanto per ricollegarci all’articolo di ieri su l’Arlésienne di Antoine, il catalogo del Cinema Ritrovato ci rivela che il regista ebbe una formazione presso la scuola di Giorgi Jabadari, autore di molti film di propaganda sovietica ed allievo in Francia di André Antoine e quindi interessato presumibilmente al filone naturalistico, almeno in prima istanza.