Arsen Georgiashvili (Arsen Dżordżiaszwili – არსენა ჯორჯიაშვილი) – Ivan Perestiani (1921)

Arsena JorjiashviliIl Cinema Ritrovato è sempre l’occasione per vedere pellicole meno note che, per diversi motivi, hanno ricevuto trattamenti particolari e addirittura un restauro. In questo cornice si inserisce Arsen Georgiashvili che rappresenta una delle prime produzioni della cinematografia dell’odierna Georgia, paese che ha saputo comunque regalare alcuni spunti sperimentali e non di tutto rispetto. Lo abbiamo visto spesso come le produzioni delle zone periferiche abbiano la generale tendenza ad esaltare eroi locali o l’acquisizione dell’indipendenza. In questo caso ci ritroviamo a seguire la storia che ha portato il lavoratore del deposito ferroviario Arsen Georgiashvili (Michail Čiaureli), di dichiarata fede socialista, contro Grjaznov (Nikolaj Jachmenev), generale zarista a capo di stato maggiore del distretto militare caucasico. L’idea generale del film è quella di soffermarsi sugli ideali e sui cari che sono intorno ad Arsen, ovvero l’amata Nino (Alisa Kikodze), la madre (Elisabed Cherkezishvili) e la sorella (Nino Dolidze). Continua a leggere

Aleksandra Chochlova regista nel cinema muto

ChochlovaDurante il Cinema Ritrovato si fanno sempre scoperte curiose e questa è una di quelle. Personalmente amo molto il cinema di Kulešov e ho avuto modo anche di vedere film con attrice la moglie, Aleksandra Chochlova. Ignoravo però avesse diretto anche alcuni film, purtroppo molto pochi, sulla spinta dello scrittore Viktor Borisovič Šklovskij che le propose di adattare tre dei suoi racconti. Due di questi sono stati appunto proiettati durante la rassegna ed andiamo rapidamente a vederli. Il primo è corto e non segue una vera e propria trama, il secondo, Saša, ha una narrazione più sviluppata ma è purtroppo mancante del finale. Continua a leggere

La vita per la vita (Zhizn za zhizn-Жизнь за жизнь) – Evgenij Bauer (1916)

Di Evgenij Bauer abbiamo già parlato qui su E Muto Fu, a proposito di quello che è ritenuto il suo capolavoro, Dopo la morte del 1915. Nonostante la sua breve carriera – morì nel 1917 – e l’ambito ristretto della sua produzione, perlopiù incentrata su drammi ambientati nell’alta società, sono molti i suoi film interessanti. Se Dopo la morte è il più conosciuto e citato, bisogna ammettere che non vi è un vero squilibrio tra capolavori e passi falsi nella sua cinematografia: i suoi risultati sono sempre mediamente alti, segno di una mano ferma e di un’idea ben precisa del suo mestiere.
La vita per la vita, anche conosciuto come Una goccia di sangue per ogni lacrima, è il prodotto di una società irrigidita e spenta, colta nel suo culmine formale, a pochi passi dal tracollo bolscevico. La vicenda rispecchia un copione sociale, più che artistico, la sceneggiatura dello stesso Bauer rappresenta e non crea: la contesa tra sorelle, la rinuncia all’individualità, il silenzio preferito allo scandalo, l’ingiustizia per assicurare la stabilità, sono tutti elementi, in quegli anni, quotidiani e vitalmente necessari ad una struttura sociale costruita su apparenza e grado. Continua a leggere

L’insegnante e il bullo (Barysnja I Chuligan | Барышня и хулиган) – Evgenij Slavinskij & Vladimir Majakovskij (1918)

vlcsnap-2018-07-03-00h00m22s947Tra i film presentati nella sezione cento anni fa uno dei più interessanti è stato Barysnja I Chuligan. La particolarità del film è la presenza come attore protagonista, nonché come co-regista assieme a Evgenij Slavinskij, del celebre poeta Vladimir Majakovskij. Tutti conosceranno, infatti, quanto fosse poliedrico l’artista russo, ma se alcuni ricorderanno le sue opere teatrali, pochissimi sapranno dirvi qualcosa della sua avventura cinematografica. Purtroppo per noi L’interesse per la pellicola non è però dovuto dalla trama visto che non brilla per fantasia:

Una giovane insegnante (Aleksandra Rebikova) giunge in una cittadina russa. Qui viene notata dal bulletto locale (Majakovskij), che inizia ad importunarla dichiarando ripetutamente Continua a leggere

Kurdy-Ezidy (Курды-езиды/Քրդեր-եզդիներ) – Amasi Martirosyan (1934)

vlcsnap-2018-06-21-14h13m59s247In attesa che arrivi il Cinema Ritrovato 2018 pubblico finalmente un articolo che avevo iniziato e mai concluso per motivi di salute. Parliamo di un film del regista Amasi Martirosyan che rientrava nella sezione dei primi film armeni del Cinema Ritrovato 2015.

Negli anni ’30 i sovietici iniziano a produrre una serie di film ПолитПросвет (politprosvet, ovvero politici e didattici), che avevano come scopo quello di favorire alcune innovazioni nei paesi sotto il controllo dell’Unione Sovietica. Kurdy-Ezidy tratta della lotta per la diffusione dell’alfabetizzazione nelle aree occupate dagli Yazidi curdi. Il film mostra come Continua a leggere

Kikos (Кикос) – Patvakan Barkhudarian (1931)

2yvkthcTra i film presentati durante il Cinema Ritrovato 2015 Kikos è stato uno dei più interessanti. Sotto forma di tragicommedia, le vicende del contadino Kikos si svolgono intorno al 1920 nel corso della brevissima Prima Repubblica d’Armenia venutasi a creare a seguito del vuoto di potere immediatamente successivo alla Rivoluzione Russa. A capo della Repubblica c’era la Federazione Rivoluzionaria, il Dashnaktsutyun (Դաշնակցություն). La storia è tratta dall’omonimo racconto di Matvei Darbinian sceneggiato da Patvakan Barkhudarian e Matvei Darbinian.Un film come questo non deve stupire, l’Unione Sovietica in quegli anni si rivolse verso le periferie soffermandosi sui costumi locali. L’Armenia aveva quindi tutti i requisiti per essere protagonista di un suo “cinema”. Potete immaginare come la propaganda si celi anche in questi film “armeni” proprio perché Continua a leggere

Francesco Misiano: l’Italia e il Cinema Sovietico

Le incursioni estive di La Repubblica nel Cinema Muto, non sono finete con Elvira Cota Notari, il 17 Agosto è apparso questo interessante articolo su Francesco Misiano, “l’italiano della Potemkin” che ebbe un ruolo importantissimo per il cinema sovietico. Vi lascio all’articolo (qui nel suo formato originale) anche nella versione trascritta. Anche qui, essendo il formato del giornale più grande dell’A4 le colonne possono essere leggermente non coincidenti, il testo è comunque riportato integralmente. Buona lettura! Continua a leggere

Cortometraggi per un Natale Muto – Parte 3

Ed eccoci giunti al penultimo capitolo del nostro progetto Natalizio. Partiremo dalla Russia per poi approdare nel Regno Unito ed infine in Francia.

– Ночь пе́ред Рождество́м (La Notte prima di Natale) – Władysław Starewicz (1913)

Il corto di cui sto per parlare è molto interessante perché è una bella storia raccontata prima della Rivoluzione del 1917. Il regista Władysław Starewicz è solitamente noto per i suoi splendidi lavori in  Live Action e Stop Motion che ebbe modo di sviluppare non solo in Russia, ma anche in Francia dove fuggì dopo poco dopo la Rivoluzione. Qui, in particolare a Fontenay-sous-Bois dove poi morì, diede vita alla maggior parte delle sue produzioni. Continua a leggere

Il Gran Festival del Cinema Muto di Milano

Mercoledì 11 Settembre partirà ufficialmente la quarta edizione del Gran Festival del Cinema Muto di Milano.

Questa edizione è interamente dedicata al Cinema Sovietico attraversando nell’arco di quasi un mese alcuni delle principali produzioni dell’epoca muta. Si passerà dalla celebre Corazzata Potëmkin (Бронено́сец Потёмкин) di Sergej Michajlovič Ėjzenštejn (1925) a Aelita (Аэлита) di Jakov Aleksandrovič Protazanov (1924) senza dimenticare L’uomo con la macchina da presa (Человек с киноаппаратом) di Dziga Vertov (1929) e così via.

Tutto sarà condito con musica dal vivo che accompagnerà lo spettatore nel corso di tutta la rassegna.

Ecco il programma del Festival Continua a leggere

Il Fabbro e il Primo Ministro (Слесарь и канцлер) – Vladimir Gardin, Ol’ga Preobraženskaja (1923)

kinopoisk.ru

Il Fabbro e il Primo Ministro è un film molto particolare specialmente se visto dal punto di vista sovietico. La storia si ispirava alla pièce teatrale di Anatolij Lunačarskij Kancler i slesar’ (Канцлер и слесарь), opportunamente adattata dallo stesso regista Vladimir Gardin assieme a Vsevolod Pudovkin. Il testo originale conteneva riferimenti ai moti rivoluzionari tedeschi del Novembre 1918, ma per la versione cinematografica si preferì prendere come punto di partenza la Rivoluzione Russa del Febbraio 1917. Alla co-regia venne presa Ol’ga Preobraženskaja, probabilmente curò il lavoro dei molti giovani attori che lavorarono per questa pellicola.

La Norlandia è governata da un Imperatore (Ivan Chudoleev) e dal Cancelliere Von Turau (Nikolaj Panov). Questi, per onorare una guerra che sta Continua a leggere