La febbre degli scacchi (Shakhmatnaya goryachka | Шахматная горячка) – Vsevolod Pudovkin, Nikolai Shpikovsky (1925)

Per pubblicizzare il Torneo Internazionale degli Scacchi avvenuto nel Novembre del 1925 a Mosca, venne affidato a Povkin e Shpikovsky  il compito di realizzare una piccola commedia sugli scacchi. Il risultato è un corto molto divertente in cui prendono parte, più o meno attivamente, diversi maestri dell’epoca tra cui spicca l’allora campione del mondo, il cubano Capablanca. Ovviamente non era possibile scomodare i giocatori durante le partite, e bisogna dire che essi appaiono decisamente concentrati nel loro gioco durante le riprese, allora si crearono due personaggi fittizi, due innamorati, la cui vita viene condizionata dalla febbre degli scacchi.

Un ragazzo (Vladimir Vogel) è talmente preso dalla sua passione per la scacchiera da dimenticare il matrimonio con la sua amata (Anna Zemtzova). Ogni cosa gli ricorda il suo gioco preferito e lo costringe a fermarsi e fare le sue mosse. Esasperata, la ragazza decide di lasciare il suo fidanzato e medita il suicidio. Ma il lieto fine è dietro l’angolo e, per assurdo, avviene grazie a Capablanca come vero e proprio deus ex machina. La ragazza, infatti, incontra per caso il campione che la fa appassionare al gioco degli scacchi. I due innamorati possono finalmente giocare insieme.

Questo piccolo corto, colpisce per la sua genuina comicità ed ironia. Grazie a trovate semplici e geniali, la storia fa venir voglia di cominciare una partita. “La febbre degli scacchi” è un’occasione unica per vedere i grandi campioni di scacchi del passato, prima dell’avvio del predominio russo iniziato con Alekhine nel 1927. In Italia il film è edito dalla Punto Zero assieme a “La Felicità” di Aleksandr Medvedkin.

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