Ancora aggiornamenti del cinema muto dallo spazio Cinefilia Ritrovata. La maggiorparte degli articoli sono scritti di mio pugno ma consiglio la lettura dell’articolo sul Placido Don di Ol’ga Preobraženskaja e Ivan Pravov a cura di Chiara Checcaglini che non avevo avuto modo di presentare in precedenza e che, insieme ad Alberto Spadafora, completa la lista dei collaboratori per il blog Cinefilia Ritrovata.
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– Signori e signore, venite ad ammirare lo spettacolo della lanterna a carboni!
Ebbene sì, il cinema ambulante è tornato grazie ad una incredibile collezione ritrovata e donata da un anonimo belga che li aveva conservati gelosamente per tantissimi anni. Così dopo cento anni la Collezione Morieux, in parte visibile attraverso la mostra in Sala Borsa dal 18 Giugno al 31 Agosto, ha ridato luce a foto e manifesti di film Pathé o Gaumont rilasciati tra il 1903 e il 1908 in condizioni talmente perfette da sembrare freschi di stampa…
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– Hitchcock si fa in due: da commediografo a ‘maestro del brivido’
ella giornata di oggi abbiamo potuto assistere a due muti di Hitch completamente diversi che svelano due anime del regista: una decisamente insolita con The Farmer’s Wife (1928), una commedia romantica dal sapore comico, ed un’altra più in linea con la produzione tipica di Hitch con Blackmail (1929). Cosa è cambiato nel giro di un anno? Lo sceneggiatore, che dal solito Eliot Stannard è diventato Charles Bennett, personaggio indispensabile per la trasformazione di Hitchcock in quello che tutti noi conosciamo…
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– Il placido Don: il cinema rurale di Ol’ga Preobraženskaja e Ivan Pravov
Il Cinema Ritrovato rende omaggio alla prima regista donna russa, Ol’ga Preobraženskaja, e al compagno e co-autore Ivan Pravov. Dal primo volume dell’omonimo romanzo dello scrittore sovietico Michail Šolochov, Il placido Don (che con Il villaggio del peccato e Vraž’i tropy compone la trilogia rurale di Preobraženskaja e Pravov), datato 1930,è un dramma che si fonda su due componenti: la trama amorosa e quella sociale, che si intrecciano costantemente, fino a confondersi nell’innesco dei principali snodi narrativi…
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– Hitch: Easy Virtue
Easy Virtue (1927) è un film considerabile come perduto tra quelli della produzione muta di Hitch. Purtroppo, infatti, mancano copie in 35mm e ne esistono solo da 16mm mutile e di qualità molto bassa. Così possiamo ora vedere solo 70’ dei 94’ originali e nonostante il grande lavoro di restauro la qualità del video è nel complesso piuttosto mediocre. Per fortuna le parti mancanti non sono essenziali per la comprensione della vicenda che può considerarsi conclusa e ben strutturata anche nella sua versione forzatamente abbreviata…
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– Ingeborg Holm e I proscritti
Negli ultimi anni il cinema muto svedese sta tornando a sollecitare la giusta attenzione da parte dei cinefili internazionali. Così non stupisce che Victor Sjöström sia sbarcato con ben due film al Cinema Ritrovato 2013. Il primo ad essere proiettato è stato Ingeborg Holm (1913), che ha illuminato la rassegna Cento anni fa, con la tragica storia di una donna che si ritrova improvvisamente incapace di mantenere i propri figli…
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– Hitch: Champagne
Con Champagne (1928 it. Tabarin di lusso) ci avviamo verso l’epilogo della rassegna dedicata ai muti di Hitch che ha saputo sorprendere gli spettatori nell’arco della lunga settimana dedicata al Cinema Ritrovato. Anche oggi, nelle sale del Cinema Jolly, abbiamo potuto vedere un Hitchcock inedito, più improntato verso la commedia, ma comunque più raffinato rispetto a The Farmer’s Wife (1928) dello stesso anno…