Georges Méliès ci ha abituato a viaggi straordinari atti ad esplorare le meraviglie del nostro pianeta e dell’universo alla scoperta dell’ignoto a bordo di mezzi di trasporto staordinari. Proprio per questo ho scelto di continuare la carrellata fantascientifica dedicata al grande maestro francese con due dei suoi capolavori: A la conquête du Pôle (1912) e il più noto Voyage à travers l’impossible (1904).
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– Alla Conquista del Polo (A la conquête du Pôle) – Georges Méliès (1912)
Riprendendo uno schema già visto nel Viaggio nella Luna, Méliès ci propone un altro viaggio straordinario, questa volta diretto verso il Polo Nord. Il tutto inizia, ancora una volta, con strambi inventori e studiosi che fantasticano su come raggiungere il lato estremo del Mondo. Vince la proposta del Professor Maboul (lo stesso Méliès) che insieme ad altri sei studiosi parte a bordo di aeroplano. Dopo aver superato le costellazione gli uomini atterrano finalmente sul Polo dove incontrano un terribile mostro dei ghiacci. Solo l’intervento provvidenziale di un dirigibile permetterà al Professore di tornare a casa sano e salvo e raccontare quanto visto.
Questo mediometraggio della durata di 30′ circa, riprende il filone dei viaggi immaginari conditi di elementi fantastici. Anche se questo è una delle produzioni di questo tipo meno note di Méliès merita certamente una rivalutazione. Da sottolineare, in ogni caso, gli elementi ricorrenti: la prima parte dedicata agli inventori pazzoidi (che ho già avuto modo di ricordare), l’attenzione alle costellazioni, l’arrivo a destinazione con imprevisto con fuga rocambolesca. Da notare come il primo sorvolo reale del Polo Nord a bordo di un dirigibile avvenne solo nel Maggio del 1926 anche se il primo ad averlo raggiunto, o almeno che pensò di averlo fatto, fu Robert Edwin Peary nel 1909 dopo due tentativi falliti. Probabilmente proprio la freschezza di questa spedizione diede l’ispirazione per il film.
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– Viaggio attraverso l’impossibile (Voyage à travers l’impossible) – Georges Méliès (1904)
Molto più noto, oltre che precedente a livello cronologico, è il Voyage à travers l’impossible, spesso accostato al più noto Voyage dans la Lune. Della durata di circa 25 minuti, narra di un fantastico viaggio attraverso le meraviglie del mondo e del sistema solare. Si trattava di un adattamento della pièce teatrale del 1882 da Jules Verne e Adolphe D’Ennery.
Attraverso l’alternarsi di quadri fissi, seguiamo il viaggio dei bizzarri scienziati dell’Istituto della Geografia Incoerente guidati dal Dottor Mabouloff. Questi, a bordo di uno straordinario mezzo che li raggruppa tutti (dal treno al sottomarino), partono in spedizione. Tra scene divertenti e incidenti fantastici, passiamo dalla Svizzera ad un fantastico viaggio nello spazio che porta direttamente nella bocca del Sole, dove gli scienziati entrano a bordo di un treno. La stella, come abbiamo visto anche con la Luna del successivo Excursion dans la Lune di Segundo de Chomón (1908), dopo averlo ingoiato emette un rigurgito infuocato. Per sfuggire al calore assillante gli studiosi si gettano con un sottomarino nell’acqua terrestre e ne analizzano le profondità marine. Tornano poi finalmente sulla terra ferma dove vengono accolti con una gran festa.
Il film è caratterizzato da un uso intenso dell’overlap, con un susseguirsi di scene rapide che analizzano quanto avvenuto in precedenza da un altro punto di vista. Notiamo una certa evoluzione rispetto al Viaggio sulla Luna, ma resta comunque una visione quasi infantile del fantastico, che riesce a rendere questa avventura buffa e divertente ancora oggi. Grazie ad una copia positiva 35mm con colorazione a mano possiamo per altro vedere anche questa avventura a colori grazie ad una bella opera di restauro che ormai viene presentata il più delle volte. Un pezzo di storia del cinema da vedere con il sorriso sulle labbra.
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