Princesse Mandane – Germaine Dulac (1928)

Dal romanzo L’Oublié di Pierre Benoît (1922) prende spunto Princesse Mandane, storia divertente e anticonvenzionale di un giovane ragazzo sognatore in perenne ricerca di avventure. Del film ne abbiamo parlato ben due volte su Cinefilia Ritrovata, quindi non mi dilungherò più di tanto ma accennerò trama e linee generali. Mi vergogno un tantino nel dire che i personaggi citati nel catalogo o comunque nell’elenco dei personaggi generali è talmente alto che mi vengono dubbi sull’effettivo ruolo di alcuni personaggi, come ad esempio la fidanzata del protagonista che ha infatti due alternative possibili. Purtroppo questo è uno di quei film introvabili e quindi è anche difficile fare un raffronto.

Étienne Pindère (Ernest Van Duren), per sfuggire al suo ripetitivo lavoro, passa il tempo libero a sognare di vivere le imprese degli eroi che vede al cinematografo. Nonostante sia fidanzato con Simoun (Mona Goya)/Anna (Sylvie May), sogna di trovare la Principessa Mandane (Edmonde Guy), imprigionata nel regno omonimo. Così, quando il capo decide di fare una spedizione all’estero, Étienne si fa subito inserire nella lista dei partenti. Una volta lì, viene inviato in avanscoperta e vista l’assenza di pericoli decide di riposarsi in una baracca. Sogna allora di giungere alla reggia della Principessa Mandane. Dopo delle incredibili imprese egli riesce a portarla fuori dal regno, ma ecco il colpo di scena. Invece di fuggire con lui, ella gli dona un gioiello e lo abbandona con una donna di compagnia, probabilmente la sua compagna. Stravolto, il ragazzo smette di sognare, risvegliato dai suoi compagni di viaggio che sono sopraggiunti nel frattempo. Ma ecco la sorpresa, la sua vera amata l’ha raggiunto nonostante il pericolo. Resosi conto dei suoi errori, Étienne comprende l’importanza della sua semplice vita e dichiara amore eterno alla ragazza.

Étienne è un ragazzo intrappolato nei sogni, incapace di valutare la realtà. Ma sarà proprio un sogno a strapparlo da questa realtà fittizia per proiettarlo finalmente nel mondo reale. In un certo senso Princesse Mandane è un film di passaggio, che segna il distacco tra giovinezza ed età adulta. Ma nel film sembra presente anche una forte critica sociale e anticonvenzionale. Persone ricche, che potenzialmente hanno tutto ma che sono intrappolate nel loro palazzo senza poter fare quello che realmente vogliono, ma soprattutto un riferimento neanche tanto velato all’omosessualità che per l’epoca, ricordiamolo, era visto come un atto orribile tant’è che la reazione di Étienne è delusa e disgustata di fronte a un probabile gesto d’amore tra la principessa e la sua compagna. Non manca la solita attenzione alle immagini rafforzata da scenografia imponenti. Oltre a questo la Dulac si concentra particolarmente sulla gestualità dei suoi personaggi, studiate nel dettaglio. I personaggi, attraverso le loro movenze, rappresentano loro stessi ma in particolare la loro condizione all’interno della vicenda. Anche per Princesse Mandane non è stato rilasciato, purtroppo, alcun dvd, speriamo che la lacuna venga presto colmata.

Per maggiori informazioni vi rimando ai due articoli pubblicati su Cinefilia Ritrovata: articolo_1articolo_2

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