Der Student von Prag è uno dei film più innovativi e meglio riusciti della storia del cinema tedesco. Siamo nel 1913, e mentre in Italia veniva prodotto Cabiria, Paul Wegener decide di mettere in scena un’idea di Hans Heinz Evers utilizzando tecniche di avanguardia o comunque portando ai massimi livelli le tecniche cinematografiche note al tempo. Così sotto la regia di Wegener ma soprattutto di Stellan Rye con la supervisione di Hanns Heinz Ewers, prese vita un film talmente ben costruito da lasciare a bocca aperta. Ma tutto questo non sarebbe stato possibile senza la partecipazione di Guido Seeber, uno dei padri degli effetti speciali, che con l’avvento del cinematografo seppe trasformare il suo amore per la fotografia in una costante ricerca per giocare e stupire attraverso la pellicola.
Balduin (Paul Wegener) è uno studente squattrinato, perdutamente innamorato della Contessa Margit (Grete Berger). Pur di raggiungere il suo amore, Balduin si lascia corrompere da Scapinelli (John Gottowt), uno strozzino mefistofelico che in cambio di 100.000 monete d’oro chiede a Balduin di poter prendere tutto ciò che è presente nella stanza del giovane. Si tratta di un inganno, quando il giovane firma egli preleva il suo riflesso dallo specchio rubandogli di fatto l’anima. Eppure tutto sembra andare per il meglio: Balduin inizia a vedere segretamente la contessa, riuscendo a non farsi scorgere dal Barone Waldis-Schwwarzenberg (Fritz Weidermann) e del Conte Schwarzengeberg (Lothar Körner). Accade però l’imprevisto, il doppio malvagio di Balduin inizia a comparire compiendo atti deplorevoli. Uccide in duello il Barone, e terrorizza la contessa. Distrutto, a Balduin non resta che sparare al suo doppio perdendo a suo volta la vita.
Der Student von Prag è uno dei film in cui l’effetto fantasma dato dalla doppia esposizione è realizzato meglio. Il doppio sembra reale e solo ad un’analisi attenta si notano i segni di questa tecnica. Questo denota uno studio estremamente accurato della scena e della tecnica da parte di Wegener e di Seeber. L’ambientazione praghese offre uno splendido contorno alla vicenda che è rafforzata da una scenografia curata nei dettagli. Se Wegener spicca tra tutti, gli altri attori non sono comunque da meno. John Gottowt è forse l’attore che più mi ha sorpreso, il suo Scapinelli possiede una malvagità irriverente, quasi giocosa e irreale. Forse mi inganno, ma questo personaggio mefistofelico, mi pare abbia i tratti tipici delle macchiette ebraiche, cosa che vista dal punto di vista dell’epoca potrebbe non sorprendere più di tanto visto che rappresenta uno strozzino e quindi saremmo proprio di fronte alla stilizzazione razzista per eccellenza. L’unico personaggio che stona è forse la zingara “guardona” interpretata da Lyda Salmonova, che a mio avviso non fa che disturbare lo svolgimento del racconto. Ho avuto il piacere di vedere questo film assieme a Erasmo del blog La Grande Bellezza e questo personaggio ci ha davvero infastiditi. Anche se si tratta di un espediente piuttosto comune, mi viene in mente ad esempio Scipione detto anche l’Africano, devo ammettere non l’ho mai amato. Fortunatamente, dopo una prima parte in cui questo personaggio è ovunque, esso scompare completamente nella sezione successiva più intensa e drammatica. Le malelingue potrebbero pensare che il matrimonio tra la Salmonova e Wegener potrebbe spiegare l’inutile presenza e sovraesposizione di questo personaggio, ma non ho alcuna prova per affermarlo. Escludendo questo piccolo difetto, Der Student von Prag è un capolavoro del cinema muto e lo consiglio davvero a tutti perché è probabilmente uno dei punti di partenza più chiari ed importanti per la successiva trasformazione del cinema tedesco che sfornerà i capolavori espressionisti che tutti ben conosciamo.
Il successo fu tale che nel 1923 venne fatto un remake con Henrik Galeen alla regia e Conrad Veigt nel ruolo di attore protagonista e, ancora, una versione sonora del 1935 regia di Artur Robison e con Adolf Wohlbrück nei panni di Balduin. La nostra versione è stata recentemente restaurata splendidamente e presentata sui canali Artè, si spera che l’edizione bluray e dvd venga presto rilasciata. Piccolo appunto conclusivo, la famiglia Schwwarzenberg non è affatto fantasiosa, ma è una delle casate boeme più celebri e ancora esistente tanto che Karel Schwarzenberg, Carlo VII principe di Schwarzenberg è stato dal 2010 al 2013 ministro degli esteri della Repubblica Ceca.