Così è la vita (Takový je život) – Carl Junghans (1930)

TakovyjezivotCon Takový je život siamo al tramonto della produzione muta ceca che apre la strada al sonoro nel migliore dei modi possibili. Prendendo spunto dal romanzo di Zolà La curée, il regista tedesco Carl Junghans cerca disperatamente di mettere in scena la storia di una famiglia semplice ma mille ostacoli gli si parano davanti. Cerca, infatti, di farselo produrre in Germania già intorno al 1925 ma dovette spostarsi a Praga per poterlo vedere realizzare. Quindi possiamo considerarlo un film ceco? In fondo gli attori e il setting lo sono, quindi lo considererei tale ai fini del progetto.

Nel corso del film, attraverso momenti di vita quotidiana, seguiamo le vicende di una famiglia composta da una donna (Vera Baranovskaja), lavoratrice indefessa e sempre pronta ad aiutare gli altri, suo marito (Theodor Pištěk), alcolizzato, poco propenso a faticare e con un’amante, e la loro figlia (Máňa Ženíšková), una donna bella che è costretto a fare un lavoro che non ama per mettere da parte qualche soldo. La situazione precipita nel giro di poco tempo e tutti e tre si ritrovano senza lavoro. L’uomo arriva addirittura a rubare i pochi risparmi per comprarsi da bere e viene quindi cacciato di casa dalla moglie. Nel finale la donna, mentre sta lavando i panni con l’acqua bollente, per salvare una bambina che si era imprudentemente sporta dalla finestra, cade urtando la bacinella e si ustiona tutto il corpo. Il marito tornerà allora da lei giusto il tempo per poterle stringere la mano in punto di morte. Al termine del funerale amici e parenti intraprenderanno la loro strada verso casa…

La trama sembra qui solo un espediente per imprimere sulla pellicola momenti di vita quotidiana della gente normale. Entriamo, infatti, nella casa nei momenti di lavoro e distensione di una famiglia di ceto basso che guadagna il necessario per sopravvivere o poco più. La trama diventa però in fondo secondaria perché la telecamera di Carl Junghans si concentra su tanti piccoli dettagli e momenti della realtà dell’epoca che ho cercato di raccogliere anche nelle immagini che vedete qui sotto. In particolare ama soffermarsi sui movimenti delle mani mentre stanno compiendo determinati gesti. Ogni personaggio è poi ripreso almeno due volte mentre svolge il proprio lavoro, quasi a voler creare un legame indissolubile tra esso e la routine di ogni giorno. Proprio per questo, forse, il film non ha una sua collocazione temporale precisa perché i fatti potevano essere avvenuti in qualsiasi momento. Altra peculiarità è il montaggio, veramente serratissimo, con tante inquadrature diverse di una stessa scena quasi a dare allo spettatore più punti di vista di una medesima situazione.

Il sentimento generale è però pessimistico perché dietro quel “così è la vita” si nasconde un senso di ineluttabilità e sofferenza che molti di noi hanno provato e che sono un elemento purtroppo ineludibile della vita di tutti. Takový je život colpisce profondamente lo spettatore perché lascia una sensazione di ingiustizia. La donna, interpretata magistralmente da Vera Baranovskaja, riesce a dare vita ad un personaggio estremamente vivo, a rappresentare una donna che con sofferenza ma dignità è capace di affrontare le avversità, che cerca di rimboccarsi le maniche e fare comunque qualcosa senza aspettare aiuti dall’alto. Il fatto che sia proprio lei ad essere punita, invece del marito vizioso, rompe il classico canovaccio dei film Americani o scandinavi e lascia lo spettatore spiazzato e sofferente. Non c’è una giustificazione nel suo tragico destino ma, in fondo, forse la vita è proprio così.

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