Nell’Agosto dello scorso anno i giornali di tutto il mondo riportavano una notizia che aveva del clamoroso: in Nuova Zelanda era stato ritrovato The White Shadow, l’Hitchcock ritrovato. Si tratta di un film girato nel 1923 subito dopo Woman to Woman (purtroppo perduto) con cui condivideva quasi tutto, dal cast a parte della scenografia. La regia era affidata sempre a Graham Cutts, mentre Hitchcock operava in qualità di sceneggiatore, assistente regia, montatore e scenografo. Il film venne girato in circa sei settimane per cercare di sfruttare il successo che Woman to Woman stava ottenendo al botteghino. Per questo film Hitchcock ebbe per la prima volta la possibilità di fare qualcosa che andava oltre alle sue teoriche mansioni, di fatti sosteneva che White Shadow fosse “the first film that I had really got my hands onto“. E in effetti in alcune inquadrature e scene la sua mano sembra già intravedersi. Purtroppo, al contrario di Woman to Woman, il film fu un vero e proprio flop, forse anche a causa dei tempi strettissimi di realizzazione. Grazie allo splendido lavoro di restauro operato grazie alla collaborazione del New Zeland Film Archive (NZFA), dell’Academy Film Archive of the Academy of Motion Picture Arts and Sciences (AFA) e della National Film Preservation Foundation (NFPF) ora abbiamo la possibilità di gustarci circa la metà di questo “primo Hitchcock”.
Nancy (Betty Compson), giovane ribelle, scappa di casa facendo perdere le sue tracce. Il padre (A.B. Imeson), disperato, decide di partire alla sua ricerca. Georgina (sempre Betty Compson), la gemella di Nancy, inizia così a fingere di essere la sorella sia in pubblico che con il fidanzato di lei, Robin Field (Clive Brook). Nel frattempo Georgina si prodiga per cercare notizie riguardanti la sorella e il padre…
Nel complesso il film si segue molto bene, forse anche grazie alla curiosità destata dall’idea che quello sia il primo film in cui Hitchcock ebbe un ruolo più o meno di rilievo. Purtroppo la seconda parte del film è andata del tutto perduta anche se la speranza è sempre quella che venga ritrovata in qualche modo. Bella la prova della Compson nella difficile prova di dipingere due donne dagli animi completamente opposti. Clive Brook (Le notti di Chicago) nonostante non abbia spesso una grande espressività, rimane uno dei miei attori preferiti.
Per tutti gli appassionati ricordo che è possibile vedere gratuitamente il film attraverso il sito della National Film Preservation Foundation (che potete raggiungere semplicemente cliccando qui o sulla foto qui sotto). Per chi gradisse la bella iniziativa proposta dalla NFPF ricordo che c’è la possibilità di fare una donazione alla fondazione anche solo di pochi euro. Sul sito è presente anche una bella presentazione in inglese al film che consiglio vivamente di leggere. La colonna sonora è a curata del compositore compositore-pianista Michael D. Mortilla con la partecipazione di Nicole Garcia al violino. Il lavoro di restauro è stato effettuato in maniera eccezionale e resta solo il rammarico per non poter vedere il film nella sua interezza e di non poterlo paragonare con Woman to Woman. Prima di finire ringrazio Sempreinpenombra per aver segnalato l’uscita del film di cui mi ero totalmente dimenticato! Buona visione a tutti!