Animazione e Fantascienza

Nell’era del muto non bisogna l’importanza dell’animazione che portò presto al successo, oltre al più noto Walt Disney, anche grandi disegnatori come i Fratelli Max e Dave Fleischer (Koko il Clown) e Otto MessmerPatrick Sullivan (Felix the Cat) ma anche il grande Winsor McCay di cui parleremo in un topic speciale entro breve. Lascerò da parte anche The ? Motorist di Walter R. Booth (1910) a metà tra animazione e realtà, a cui ho deciso di dedicare una recensione a parte. Restando nell’animazione fantascientifica ricordo come il russo Mars’Stepson (Пасынок Марса) di Ladislas Starewich (1914), e l’avventura A Trip to Mars (1920) con i celebri Mutt & Jeff, di cui ho già avuto modo di parlare altrove, siano purtroppo andati perduti.

 Felix the Cat Flirts with Fate – Otto Messmer (1926)

Il Gatto Felix, con la sua inconfondibile pelliccia nera, vide luce per la prima volta nel 1919, e divenne in breve tempo la prima vera star del cinema di animazione, tanto da essere noto ancora adesso. L’avventura di cui ci stiamo occupando vedeva il gattino alle prese con il pianeta Marte. Felix, infatti, alla ricerca di una gattina con cui condividere il resto della sua vita scopre che il pianeta rosso è popolato da mici proprio come la terra. Si lancerà allora sul pianeta dove ne combinerà di tutti i colori lasciando senza fiato gli astronomi che osservano tutto dalla Terra. Questo episodio, molto divertente, venne presentato per la prima volta il 24 gennaio del 1926 e fa parte del ciclo di 78 puntate che Messmer e Sullivan fecero per la Educational Pictures tra il 1925 e il 1928. L’animazione risulta molto fluida e godibilissima ancora oggi grazie alla sua semplicità e brevità. Ho potuto visionare questo corto solo attraverso una registrazione di evento dal vivo (che vi lascio qui sotto).

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A Trip to Mars – Max Fleischer (1924)

Due delle menti più geniali dell’animazione americana sono certamente Max e Dave Fleischer, abili sperimentatori che rivoluzionarono il genere. Tra le loro creazioni va ricordato il rotoscope, un sistema innovativo che rendeva maggiormente realistiche le animazioni. Questo sistema venne utilizzato per la prima volta nella lunga serie Out of the Inkwell che iniziò nel 1914 e vedeva come protagonisti principali Koko il Clown (o Ko-Ko come veniva chiamato a partire dal 1923 e quindi nel periodo di cui ci occupiamo) e il cagnolino Fitz (che con l’avvento del sonoro cambierà nome in Bimbo). In questa avventura spaziale, Ko-Ko viene inviato dal suo autore Max Fleischer su Marte, nonostante il pagliaccio faccia di tutto per evitare di andarci. Quando tutto sembra ormai perduto, per vendicarsi Ko-Ko piazza la dinamite sotto la sedia del suo disegnatore costringendolo così a raggiungerlo sul pianeta rosso. Tra riferimenti al Voyage dans la Lune di Méliès più o meno evidenti i due ne combineranno di tutti i colori per poi tornare finalmente sull’amata Terra.

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– Ko-Ko’s Earth Control – Dave Fleischer (1928)

Ancora il Clown Ko-Ko è protagonista di un’altra avventura di animazione di fantascienza. Questa volta il suo disegnatore fa scoprire alla sua creatura e al dispettoso cagnolino Fitz la stazione di controllo della Terra. Qui, infatti, è possibile modificare le condizioni atmosferiche del pianeta o far sorgere il Sole e la Luna semplicemente girando delle manopole. Una leva particolare però stuzzica la curiosità del cagnolino Fitz, quella che darà inizio alla fine del mondo. Nonostante i numerosi tentativi di Ko-Ko per evitarlo, Fitz riuscirà ad abbassare la leva dando inizio a numerosi cataclismi tutti da ridere.

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