Tabarin di lusso (Champagne) – Alfred Hitchcock (1928)

Con Champagne Hitchcock intraprende una mini parentesi da commediografo che raggiungerà l’apice nel successivo The Farmer’s Wife. Ma, al contrario di quest’ultimo, qui non mancano elementi decisamente drammatici. La storia prende spunto da un romanzo omonimo di Walter C. Mycroft, opportunamente adattato da Eliot Stannard e dallo stesso Hitchcock. La protagonista è un’esplosiva Betty Balfour, che interpreta la figlia superviziata di un milionario. Il ruolo personaggio decisamente più interessante è però interpretato da Ferdinand von Alten, nei panni di un inquietante uomo baffuto che appare davanti alla protagonista nei momenti più impensabili.

Betty (Betty Balfour), la viziata figlia di un noto miliardario americano (Gordon Harker), ne combina un’altra delle sue. Usa infatti l’elicottero di famiglia per raggiungere il suo ragazzo (Jean Bardin) a bordo di una nave diretta in Francia. Qui farà la sua conoscenza anche di uno strano personaggio (Ferdinand von Alten) dal fare decisamente inquietante. Quando finalmente Betty giunge in Francia, viene raggiunta dal padre che le dichiara di aver perso tutti i suoi averi. Per tentare di aiutarlo inizia a lavorare in un locale decisamente poco raccomandabile. Questo è troppo però per il padre, che rivela a Betty di aver finto tutto per darle una sonora lezione. La ragazza fugge e si rifugia dall’uomo baffuto in procinto di tornare in America. Quando lui la chiude dentro la stanza della nave lei teme il peggio e si arma di una sbarra di ferro pronta ad aggredire l’inquietante personaggio al suo rientro…

Lascio la fine sospesa per non rovinare la sorpresa. L’uomo baffuto, come detto, è certamente uno dei personaggi più riusciti di uno dei muti forse meno forti della produzione di Hitchcock. La scena più inquietante è certamente quella della violenza sessuale, che avviene per fortuna solo nell’immaginario di Betty, ma che straordinariamente riuscì a passare la censura. Bello vedere Gordon Harker, che abbiamo conosciuto più che altro in ruoli del tutto opposti, come un miliardario affermato e padre di famiglia. Non mancano belle inquadrature, come le riprese, viste dalla soggettiva dell’uomo baffuto, attraverso il fondo del bicchiere oppure, in un altro frangente, la telecamera che balla per riprendere il mare in tempesta. Ancora una volta quello che colpisce è il restauro operato dal BFI, pur partendo da un ‘2nd negative’ contenente le scene da usare in caso di danneggiamento dell’originale. Insomma non sapremo mai veramente come doveva apparire realmente il film, ma è pur sempre meglio di niente. Forse è il mio muto meno preferito, ma si tratta di un’opinione personale. Alcuni elementi lo rendono comunque un film molto interessante.

Approfondimenti: per il film visto da un’altra prospettiva più interna al Cinema Ritrovato 2013, vi rimando all’articolo presente su Cinefilia Ritrovata.

Curiosità: nella locandina che ho trovato Gordon Harker è riportato come Gordon Parker per errore.

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