I Topi Grigi – Emilio Ghione (1918)

In uno dei primissimi post avevo parlato dello splendido Fantômas di Louis Feuillade, serial della Gaumont in cinque episodi che riscosse un grande successo ed ebbe immancabilmente una grande influenza anche sulle produzioni italiane. All’epoca avevo ad esempio parlato di Diabolik, mi ero dimenticato di citare un altro grande personaggio ormai quasi dimenticato: Za la Mort di Emilio Ghione. Negli anni ’10, in realtà, opere di questo genere erano molto amate in Francia, in particolare possiamo ricordare la serie di Zigomar, ma anche Arsène Lupin e Rocambole che sebbene non avessero ancora avuto una trasposizione sul grande schermo, hanno contribuito contribuirono certamente ad influenzare la creazione di Ghione. Il personaggio di Za la Mort venne interpretato per la prima volta nel 1914 nel film “Nelly la gigolette o La danzatrice della Taverna Nera“. Ma è con “Il Triangolo Giallo“, ma soprattutto con “I Topi Grigi”, serial di otto episodi prodotti dalla Tiber, che il personaggio raggiunse l’apice del successo.

La serie di cui ci stiamo occupando era così composta:

1. La busta nera 2. La tortura 3. Il covo 4. La rete di corda 5. La corsa al milione 6. Aristocrazia canaglia 7. 6000 wolts 8. A mezza quaresima

Gli episodi, conservati presso la Cineteca di Bologna, sono stati proiettati l’ultima volta nell’estate del 2008 in occasione della pubblicazione della monografia di Denis LottiEmilio Ghione. L’ultimo apache. Vita e film di un divo italiano” edita dalla Cineteca stessa. Non esiste, purtroppo, una edizione in DVD ma gli episodi 2 e 3 sono stati rilasciati in VHS almeno dalla Mondadori video nel 1995 grazie ad un lavoro di restauro operato dalla Cineteca di Bologna e dalla Cinémathèque Royale de Belgique (CRB). Proprio questa è l’edizione che sono riuscito a visionare e sebbene solo due siano gli episodi fruibili, per altro in una posizione “scomoda”, ovvero posizionati dopo il capitolo iniziale ma prima dell’inizio vero e proprio dell’azione, essi aiutano a far capire la personalità dell’eroe creato da Ghione.

Za la Mort (Emilio Ghione) è un ladro galantuomo, abile trasformista, che nonostante viva nella macchia segue un suo codice etico ben preciso. Proprio per questo si ritroverà a combattere la banda dei Topi Grigi, composta da banditi senza scrupoli, capitanata da Grigione (Albert-Francis Bertoni). Il nostro eroe potrà contare sull’amata Za la Vie (Kally Sambucini, sua compagna anche nella vita) e il caro Leo (Alfredo Martinelli) che lui stesso ha salvato dalle grinfie dei Topi Grigi.

Za la Mort continuerà a comparire in numerose altre pellicole fino al 1924 con “Zalamort: L’incubo di Zalavie“, film girato in Germania, dove Ghione era andato ormai quasi povero alla ricerca di un nuovo punto di partenza. Purtroppo, però, non riuscì a ritrovare il successo e, ormai ridotto in miseria, morì di tisi a Roma nel Gennaio del 1930. Con l’avvento del sonoro le avventure di questo splendido personaggio multiforme verranno dimenticate, nonostante il figlio, nel 1947, abbia tentato di riportarle in vita con il film “Fumeria d’oppio” con lo stesso Pierfrancesco Ghione (che qui assunse il nome di Emilio Ghione Jr.) nel ruolo del celebre criminale. L’operazione non ebbe purtroppo successo e il personaggio tornò nell’oblio.

Da una rapida ricerca mi sembra di aver intuito che escludendo “I Topi Grigi” le avventure di Za la Mort non siano state conservate (ma aspetto eventuali smentite da parte degli amici di Sempre in Penombra), un vero peccato visti i presupposti dei due episodi che ho potuto vedere. Ma perché non far uscire una bella edizione in DVD? La speranza è sempre l’ultima a morire, ma sinceramente temo che dovrò aspettare tanto tempo prima di poter visionare gli altri episodi della serie. Forse per i Cento anni la Cineteca di Bologna potrebbe regalarci qualche sorpresa.

Approfondimenti 1: per maggiori informazioni su Za la Mort in generale vi consiglio questa pagina presa dal sito “Corto in Corto” che spiega qualche retroscena ed ha anche una pagina dedicata a “I Topi Grigi”.

Approfondimenti 2: riguardo invece il remake del ’47 vi rimando a questa splendida recensione d’epoca riportata da “Sempre in Penombra” con tanto di intervento della pronipote di Emilio Ghione.

Vi auguro una buona lettura e una buona visione nel caso scegliate di vederlo!

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