Dollari e fracks – Emilio Ghione (1919)

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Inizialmente diviso in quattro episodi, La X di un delitto, La mano guantata, I quaranta pugnali, La sedia elettrica, a tutt’oggi ci rimane solamente un frammento di durata non superiore ai dieci minuti dell’ultimo episodio di cui faccio qualche osservazione.

L’azione della censura fu in Dollari e fracks massiccia e particolarmente esigente e molti altri imprevisti ne rallentarono la produzione; nelle ultime pagine di Memorie e Confessioni (15 anni d’Arte Muta) (le memorie pubblicate a puntate dallo stesso Ghione sulla rivista “Cinemalia” dal 1928 al 1929), ad esempio,vi è un aneddoto che coincide con gli ultimi quadri di La sedia elettricae che illustra gli ultimi e faticosi momenti di lavorazione. Il ruolo del Gran Paralitico, villain di Dollari e fracks, affidato ad Amilcare Taglienti, è per Ghione inizialmente motivo di orgoglio, in quanto ritiene Taglienti perfetto per quella parte. Continua a leggere

Zalamort der Traum der Zalavie – Emilio Ghione (1924)

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Alla fine del 1923, Emilio Ghione si trova in Germania intenzionato a girare tre film, riuscendo a portarne a termine solamente uno, a causa del rientro anticipato in Italia dovuto principalmente ai problemi di salute che lo porteranno a una sempre più maggiore difficoltà di assunzioni in ruoli anche marginali. I primi anni del nuovo decennio registrano una migrazione di massa di registi, attori, artisti e produttori in cerca di fortuna in paesi europei che non fanno fronte alla crisi produttiva che l’Italia sta passando. Dive e divi spendaccioni conoscono la miseria, altri hanno maggior fortuna: Francesca Bertini si fa chiamare contessa Cartier e Lyda Borelli contessa Cini. Complici la mediocre organizzazione produttiva, la tecnologia obsoleta, i costi eccessivi, la forte concorrenza col cinema nascente di Hollywood e anche un certo lato conservatore riguardo i generi letterari, melodrammatici e storici, (i feuilleton ripresi da testi classici e popolari sembrano resistere e ottenere ancora dell’entusiasmo da parte del pubblico), il cinema italiano pare stanco, malato e ha bisogno Continua a leggere

I Topi Grigi – Emilio Ghione (1918)

In uno dei primissimi post avevo parlato dello splendido Fantômas di Louis Feuillade, serial della Gaumont in cinque episodi che riscosse un grande successo ed ebbe immancabilmente una grande influenza anche sulle produzioni italiane. All’epoca avevo ad esempio parlato di Diabolik, mi ero dimenticato di citare un altro grande personaggio ormai quasi dimenticato: Za la Mort di Emilio Ghione. Negli anni ’10, in realtà, opere di questo genere erano molto amate in Francia, in particolare possiamo ricordare la serie di Zigomar, ma anche Arsène Lupin e Rocambole che sebbene non avessero ancora avuto una trasposizione sul grande schermo, hanno contribuito contribuirono certamente ad influenzare la creazione di Ghione. Il personaggio di Za la Mort venne interpretato per la prima volta nel 1914 nel film “Nelly la gigolette o La danzatrice della Taverna Nera“. Ma è con “Il Triangolo Giallo“, ma soprattutto con “I Topi Grigi”, serial di otto episodi prodotti dalla Tiber, che il personaggio raggiunse l’apice del successo. Continua a leggere