Peccati d’amore (Hříchy lásky) – Karel Lamač (1929)

Hříchy láskyTra i film pubblicati dal NFA per “season of classic films” c’è anche Hříchy lásky di Lamač, un che, per certi versi, mi ha ricordato molto i Klovnen danesi o varieté ed altri film del genere. La storia non è infatti molto originale e le vicende si inseriscono nel mondo del teatro e vedono una coppia messa in crisi dalla nascita di un nuovo amore. Nei panni della femme fatale abbiamo l’italiana Marcella Albani, che ebbe una ricca carriera in Germania, seguendo il marito Guido Parish, con qualche incursione anche nell’attuale Repubblica Ceca. Il suo stile recitativo è un po’ misto e non arriva agli eccessi menichelleschi pur esasperando in qualche scena le sue pose.

Ivan Kristen (Josef Rovenský) lascia il teatro di provincia dove è ormai una star per raggiungere, insieme alla bella moglie Soňa (Marcella Albani) la Continua a leggere

Il Paradiso Bianco (Bílý ráj) – Karel Lamač (1924)

BílyrajPrima di iniziare vorrei ringraziare il Národní filmový archiv che mi ha dato la possibilità di vedere il film e poterne scrivere. Questo progetto è stato lungo e faticoso e siamo ormai giunti quasi al suo termine anche grazie al contributo della cineteca. Il film di cui parliamo oggi è veramente particolare perché di esso ne abbiamo una copia positiva in bianco e nero poi imbibita e virata. Nel 2016 il film è stato poi restaurato da Jan Ledecký basandosi sui colori originali e nello stesso anno il film era stato proiettato al Cinema Ritrovato. Inutile dire che si tratta di uno di quei due anni sciagurati che ho passato Continua a leggere

Il buon soldato Švejk nel cinema muto ceco

Svejk_01Il Buon Soldato Švejk è uno dei personaggi più famosi della letteratura ceca nonché della cinematografia grazie alle fattezze dategli da Rudolf Hrušínský. Eppure prima di tutto questo c’era un altro Švejk che ha percorso tutta la serialità del personaggio dal 1926 al 1930 venendo però poi presto dimenticato. Si tratta di Karel Noll, attore caratterista che abbiamo già conosciuto nella nostra lunga rassegna dedicata al cinema ceco.

Il motivo per cui la saga di Jaroslav Hašek nella sua trasposizione muta non viene oggi ricordata è probabilmente perché non è molto moderna nella sua resa. Nonostante sia una storia comica, i film non sono slapstick e lasciano alle lunghe e verbose didascalie il compito di far ridere gli spettatori. Qui già ci tengo a dire che molti dei film rimasti li ho potuti vedere solo con didascalie in russo e così l’unica cosa che mi ha salvato è stato il fatto di aver letto il libro, di cui i film mi pare siano trasposizioni piuttosto fedeli. Continua a leggere

San Venceslao (Svatý Václav) – Jan S. Kolár (1929)

svayvaclavNel corso di questa rassegna abbiamo imparato a vedere come molti dei film della prima produzione ceca fossero indirizzati verso i personaggi simbolo della nazione, al fine di rafforzare il sentimento identitario e anche per motivi propagandistici. Non poteva quindi mancare tra i tanti film uno dedicato a San Venceslao, Duca di Boemia di cui si trova una cappella anche nella Cattedrale di San Vito a Praga (Katedrála svatého Víta, Václava a Vojtěcha).

Il film ripercorre le vicende di Venceslao I duca di Boemia (Zdeněk Štěpánek), cresciuto come cristiano nonostante la madre Drahomíra (Dagny Servaes) fosse di una tribù pagana. In particolare il film analizza gli intrighi di corte prima per la reggenza, alla morte del Re Vratislaus (Jiří Steimar) è la nonna di Venceslao, Ludmila (Vera Baranovskaja), a prendere le redini del trono Continua a leggere

L’Auto Blindata (Pancéřové auto) – Rolf Randolf (1930)

pancerove_autoAbbiamo imparato a conoscere il genere americano di azione alla Harry Houdini o alla Charles Hutchison, ebbene questo Pancéřové auto, che di ceco ha pochissimo a partire dalla regia e dall’attore protagonista, potrebbe benissimo sembrare un film di questo tipo girato negli Stati Uniti. Ci sono davvero tutti gli elementi, le scazzottate, gli stunt e i nomi americanizzati, ma ogni tanto sullo sfondo appare il belvedere praghese con il celebre castello. Tra i vari attori c’è pure una mezza sosia di Louise Brooks o forse più di Colleen Moore (Ida Fuchsová), ma di rado mi era capitato di vedere un calco cinematografico di questo tipo!

Il Bancheire Sam Hamilton (Hans Mierendorff) si ritrova a dover fare i conti con una banda di malviventi che assalta regolarmente i suoi trasporti speciali. Per porre fine ai furti decide di utilizzare una speciale auto blindata e Continua a leggere

Povera Ragazza (Chudá holka) – Martin Frič (1929)

chudaholkaGià il titolo Chudá holka (it. povera ragazza) può dare un indizio su genere e storia e vi assicuro che non vi sbagliereste. Tratto dall’omonimo romanzo di Václav Čech-Stráň, la vicenda narrata del film è piuttosto banale, ricca di influenze da letterature estere, prima di tuttorusse. Fortunatamente subentra la regia di Martin Frič che ci mette del suo e riesce nelle scene più importanti, utilizzando un montaggio serrato, a rendere interessante anche una storia così poco originale.

Maria Růžová (Suzanne Marwille) è una ragazza orfana che è stata presa in affidamento da una famiglia povera. Fin da piccola Maria è abituata a svolgere i lavori di casa. Nasconde un segreto, è infatti innamorata, e ricambiata, dal fratellastro Klement (Otto Rubík), ragazzo bello e brillante che inizierà presto ad esercitare la professione a Praga. Un giorno la loro relazione viene scoperta Continua a leggere

Josef Kajetán Tyl – Svatopluk Innemann (1926)

Josef Kajetán TylLo abbiamo visto più volte, il primo cinema ceco ruota intorno alle figure importanti che hanno contribuito a formare e tenere vivo il sentimento identitario locale all’interno dell’Impero Austro-Ungarico. Josef Kajetán Tyl è uno di questi: scrittore, attore e drammaturgo è noto probabilmente ai più per aver scritto nel 1834 i versi che sono poi diventati l’inno nazionale ceco Kde domov můj (it. dov’è la mia casa).

Dov’è la mia casa? Dov’è la mia casa?
L’acqua scroscia sui prati,
le fronde frusciano sulle rocce,
nel giardino risplende il fiore di primavera,
il paradiso terrestre a prima vista.
Questa è la splendida terra,
la terra ceca, casa mia,
la terra ceca, casa mia!

Dov’è la mia casa? Dov’è la mia casa?
Se incontri una terra paradisiaca,
Con anime sensibili, in fisici agili,
Di mente chiara, gloriosa e prosperosa,
E con una forza che tutto sfida,
Questa è la gloriosa razza ceca,
In mezzo ai cechi è la mia casa,
In mezzo ai cechi è la mia casa!

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Canto di vita (Píseň života) – Miroslav Josef Krňanský (1924)

pisenzivoatPur essendoci giunto tramite vie traverse e in forma gravemente mutila, Píseň života in appena 20 minuti tutta la sua carica tragica. La storia di per sé non è particolarmente originale, venne del resto scritta e adattata dallo stesso regista Krňanský, eppure lascia il segno nello spettatore. La storia si interrompe a metà, proprio con il sopraggiungere del climax tragico che, secondo le sinossi dell’epoca, si sarebbe poi andato a sciogliere lentamente nei minuti successivi.

In una notte di luna piena un uomo sconosciuto lascia nel carro di Havel (Karel Vána) una neonata, Hana (Ruzena Hofmanová), che lui cresce come sua figlia. Un giorno Havel si ammala però gravemente e dopo essersi riappacificato con il fratello Konrad (Adolf Krössing) gli affida Hana, ormai cresciuta. Dopo aver venduto letteralmente tutto quello che avevano, la ragazza Continua a leggere

Příchozí z temnot – Jan Kolár (1921)

Příchozí z temnot è un film molto interessante, purtroppo poco noto, ma che merita di essere riscoperto come molta della produzione muta dell’allora Cecoslovacchia. Il titolo può essere tradotto con “L’Uomo venuto dalle Tenebre” e proviene da un soggetto di Karel Hloucha sviluppata da Jan Kolàr. Vi avevo detto che il progetto di Fantascienza era probabilmente finito, eccomi smentito perché Hloucha è uno dei pionieri della fantascienza del ‘900 e Příchozí z temnot rientra a conti fatti in un genere horror-fantascientifico. In realtà questa è l’occasione per dare il via a un progetto che Continua a leggere