Abbiamo imparato a conoscere il genere americano di azione alla Harry Houdini o alla Charles Hutchison, ebbene questo Pancéřové auto, che di ceco ha pochissimo a partire dalla regia e dall’attore protagonista, potrebbe benissimo sembrare un film di questo tipo girato negli Stati Uniti. Ci sono davvero tutti gli elementi, le scazzottate, gli stunt e i nomi americanizzati, ma ogni tanto sullo sfondo appare il belvedere praghese con il celebre castello. Tra i vari attori c’è pure una mezza sosia di Louise Brooks o forse più di Colleen Moore (Ida Fuchsová), ma di rado mi era capitato di vedere un calco cinematografico di questo tipo!
Il Bancheire Sam Hamilton (Hans Mierendorff) si ritrova a dover fare i conti con una banda di malviventi che assalta regolarmente i suoi trasporti speciali. Per porre fine ai furti decide di utilizzare una speciale auto blindata e farla guidare al pilota professionista Charly Allan (Carlo Aldini). Durante una festa in casa degli Hamilton, la banda rapisce Bessy (Zet Molas), la figlia del banchiere. Charly inizia la sua ricerca della banda insieme all’amico Frank (Carl Walther Meyer). Nel giro di qualche tempo scopre che la macchina che ha rapito Bessy appartiene al garage di Nick Houlton (Jan W. Speerger), dove viene tenuta anche l’auto blindata. Seguendo le varie tracce e dopo una serie di peripezie, il nostro eroe riuscirà a sgominare la banda e salvare la bella Bessy.
Non ho molto da dire riguardo questo film, ha sicuramente delle scene ben girate e tutto sommato è godibile se si ama il genere, ma è davvero puro intrattenimento. La scena più spettacolare è quella finale a bordo dell’aereo, anche se rispetto a quella di Houdini non è certo all’altezza, ma i mezzi a disposizione erano certamente differenti tra i due stati. La cosa più interessante è sicuramente vedere come uno stato, visto probabilmente il successo di film di questo genere, abbia voluto girare la sua versione senza però di fatto mettere niente di proprio. Persino i musicisti durante la festa in cui viene rapita la ragazza sono palesemente jazzisti afroamericani! Vi inviterei a dargli un’occhiata solo per confermare questa mia sensazione: se non vi dicessero che si tratta di un film ceco non ci arrivereste mai! Anche qui c’è il limite della traduzione mancante ma vi assicuro che è tutto talmente stravisto che si capisce senza bisogno degli intertitoli.
Sono passati un po’ di anni da questo articolo, ma mi chiedevo dove potrebbe essere disponibile il film. Dal Česko-Slovenská filmová databáze, alla pagina Filmoteka, sembrerebbe potersi dedurre l’esistenza di un DVD ma online non trovo nulla.
Non ricordo, né vedo, proiezioni al Cinema Ritrovato. Sto, a singhiozzo, facendo qualche piccola ricerca su Carlo Aldini e mi piacerebbe vedere qualcosa in più dei due film che ho visto, se possibile.
Ho letto alcuni articoli e ho apprezzato il sito. Complimenti.
Rispetto alla recensione di Pancéřové auto, mi permetto solo di dire che in tutta Europa i musicisti di colore, negli anni a cavallo del 1930, erano molto più attivi di quanto immaginassi. O almeno di quanto immaginassi prima di qualche rapida ricerca a seguito della visione di La telefonista di Nunzio Malasomma (1932) dove al tabarin, tra i musicisti, spicca un trombonista di colore (Herb Flemming). Quindi la jazzband afroamericana era forse più una affermazione di modernità che mero ricalco dello standard statunitense.
Grazie mille per il commento, in effetti andando avanti con le visioni ci sono tanti esempi simili in altri parti del mondo anche più periferiche (vedi il Sud America).
Se mi contatti alla nostra mail emutofu@gmail.com ti posso dire come poter vedere il film.
Magari dopo la visione puoi vedere se per te si tratta di un calco o meno. Per esempio in Miss Mend mi pare abbastanza chiaro che la jazz band venga usata come caricatura.