A partire da un post di Dominique Daniel del sito “Gardien de phares” ho avuto modo di scoprire un film muto di cui non avevo ancora sentito parlare. Si tratta di Gardiens de phare (Guardiani del faro), di Jean Grémillon, regista della bassa Normandia, che si avvicinò all’avanguardia francese partendo dall’ambiente musicale, per poi passare a quello cinematografico. Alla sceneggiatura c’era addirittura Jacques Feyder che si era ispirato all’opera teatrale omonima di Paul Cloquemin e Paul Autier (1905). La trama, non molto originale, ricorda per altro da vicino Finis Terrae sebbene non ne condivida il lieto fine. Il film venne iniziato nel 1928, ma Gilbert Dalleu, l’attore inizialmente scritturato per la parte del padre, fu vittima di un incidente automobilistico che lo costrinse a dare forfait. Quando, circa un anno dopo, si riprese a girare venne scelto Paul Fromet per interpretare quello stesso ruolo.
Yvon Bréhan (Geymond Vital), giovane guardiano del faro locale, viene morso da un cane mentre si trova con la sua ragazza Marie (Génica Athanasiou). Quando Yvon si reca con il padre (Paul Fromet) sul faro, inizia ad accusare i primi sintomi della rabbia. Il mare in tempesta rende però impossibile l’arrivo di soccorsi…
Gremillon mette in scena la storia tragica di un uomo impossibilitato ad aiutare la persona più cara. Nel corso del suo turno di guardia al faro père Bréhan, costretto a compiere il suo lavoro per il bene della collettività, dovrà sacrificare tutti i suoi affetti. Belle ma angoscianti le scene finali in cui si alternano scene di gioia e speranza, sulla terraferma, da parte delle donne rincuorate dalla seppur tardiva accensione del faro, mentre sullo stesso faro va in scena la profonda disperazione di un padre. Un film molto interessante che presenta riprese e immagini particolari e ben studiate, ricche di primi piani suggestivi. Se, da un lato, abbiamo un’ambientazione bretone banale e stereotipata (tra i vestiti tipici e le solite feste con danze), dall’altra parte abbiamo invece una messa in scena molto originale, con giochi di luci, e inquadrature decisamente stuzzicanti. Bellissime, ad esempio, le riprese fatte sulle barche. Le riprese esterne del film vennero girate quasi completamente nel piccolo borgo di Saint-Guénolé, nel Finistère. Il faro dovrebbe essere quello de la Vielle (per maggiori informazioni cliccate qui).
Il film, a lungo considerato “disperso in mare”, per usare un’espressione dello stesso Grémillon, venne fortunatamente ritrovato in Danimarca nel 1954. Purtroppo, però, né la locandina originale dell’epoca, né la partitura musicale sono conservate (e difatti potete vedere al suo posto un mio pastrocchio). Negli anni ’90 il compositore Jean-Louis Agobet ha dato vita alla musica che attualmente accompagna l’opera. Sebbene Gardiens de phare non sia ancora edito in DVD è possibile vederlo nella sua interezza grazie ad una registrazione effettuata durante la proiezione del film nel corso della “V Jornada Brasileira de Cinema Silencioso” (2011) della Cinemateca Brasileira. Questo video è lo stesso che ho inserito in fondo alla pagina. Come vedete la pellicola in alcuni tratti risulta rovinata e certamente meriterebbe un accurato lavoro di restauro. Un sentito ringraziamento a Dominique Daniel per avermi permesso di scoprire questo film!
Curiosità: Génica Athanasiou, attrice originaria della Romania, torna a recitare per Gremillon dopo Maldone. Tra i due, oltre ad un rapporto professionale, iniziò presto una relazione che durerà più di dieci anni. L’attrice, scoperta da Charles Dullin, preferirà però la carriera teatrale che continuerà a scapito di quella cinematografica interrotta, di fatto, negli anni ’30.
Approfondimenti: per maggiori informazioni vi rimando alla scheda del sito cinematheque-bretagne ma anche alla recensione presente sul sito avoir-alire.
Wow!