Dopo il successo del più noto “Voyage dans la Lune” di Georges Méliès, la Pathé si lanciò in una bella impresa commerciale producendo questo secondo film sulle avventure lunari sostanzialmente identico al primo e più celebre. Il compito di girare questa sorta di remake venne affidato a Segundo de Chomón, cineasta spagnolo di origini francesi assunto dalla Pathé Frères nel 1906.
Un gruppo di strampalati astronomi decide di partire alla volta della Luna. Dopo aver costruito un proiettile-astronave, gli scienziati si fanno sparare da un potente cannone sopra il suolo lunare. Qui entrano in contatto con i Seleniti e fanno amicizia con il loro sovrano. A termine di un balletto, però, uno dei membri dell’equipaggio rapisce una di loro con essa gli astronomi tornano sulla Terra.
Questa seconda versione sebbene non abbia il fascino di quella di Méliès mi ha dato l’impressione di essere più scanzonata e leggera. I sei anni di distanza dal primo viaggio sulla Luna si notano e giocano a favore di una valutazione più che positiva di questo breve cortometraggio. Servono comunque pochi secondi per capire che Segundo de Chomón si ispira a piene mani da “Voyage sur la Lune“, in un modo che noi moderni non esiteremmo a chiamare un vero e proprio plagio, ma che per l’epoca doveva avere certamente un altro significato. Una delle scene più simpatiche e riuscite è, a mio avviso, quella dell’allunaggio in cui la navicella, invece di finire nel povero occhio della Luna, finisce nella sua bocca (come potete vedere nella mia pessima “locandina”) con tanto di successivo rigurgito infuocato, riprendendo la reaizone del sole dopo il passaggio del treno nella sua bocca in Voyage à travers l’impossible sempre di Méliès. Per la sua capacità di innovare ed utilizzare effetti speciali, De Chomón si conquistò il titolo di “Méliès spagnolo“, nomea che comunque lo metteva fin da subito in una posizione subordinata rispetto a quella del genio francese. Del resto il regista spagnolo aveva avuto modo di lavorare per qualche anno nel celebre laboratorio parigino di Méliès, imparando dal maestro tantissimi trucchi del mestiere che aveva poi saputo impiegare sapientemente.
Il film è incluso nella raccolta “Retour de Flamme – Distribution La fabuleuse enfance du cinéma“, edito dalla Lobster Films in una bella edizione restaurata e colorizzata. Vi lascio con il video del corto.
Curiosità: Segundo de Chomón viene ricordato anche per aver inventato, insieme a Giovanni Pastrone il sistema del carrello quando si trovava sotto contratto con la Italia Film di Torino. Partecipò alla pellicola Cabiria (1914) per gli effetti speciali (insieme ad Eugenio Bava) e la fotografia. Viene ricordato inoltre per aver curato la regia (sempre insieme a Pastrone) di La guerra e il sogno di Momi, noto per essere uno dei primi film italiani ad utilizzare scene di animazione per gli effetti speciali.