Viaggio nella Luna (Voyage dans la Lune) – Georges Méliès (1902)

Voyage dans la Lune è forse uno dei muti più noti in assoluto. La Luna con la capsula lunare nell’occhio è una delle immagini più evocative di questo periodo e, più o meno, è quella più riconosciuta. Con pochi mezzi a disposizione, Georges Méliès riuscì a creare un divertentissimo ed entusiasmante viaggio sulla Luna, con effetti speciali ed esseri straordinari come i Seleniti. La pellicola costò intorno ai 30.000 franchi, somma più che considerevole, ma il grande successo ripagò appieno la spesa.

Un gruppo di astronomi decide di farsi sparare sulla luna a bordo di un proiettile lanciato da un enorme cannone. Una volta giunti sulla Luna, gli scienziati vengono a contatto con un paesaggio incredibile e con degli esseri straordinari, i Seleniti, i quali vogliono farli prigionieri. Gli astronomi riescono però a scappare e tornare sulla terra a bordo della loro astronave.

Ci troviamo insomma di fronte ad un corto molto divertente che potremmo definire forse come il primo grande film di fantascienza dell’era del cinema. Le fonti di ispirazione più prossime sono certamente Jules Verne, De la Terre à la Lune (1865) e il recentissimo romanzo, almeno per l’epoca, di H.G. Wells, I primi uomini sulla Luna (1901). I personaggi protagonisti, così come gli sfondi, sembrano essere una sorta di caricatura del mondo scientifico. Abbiamo scienziato barbuti con cappelli caricaturali, ambientazioni buffe e lotte incredibili a colpi di ombrello. Tra gli effetti speciali sono sia di tipo teatrale sia di tipo puramente cinematografico come la sovraimpressione (durante il sogno degli scienziati) o la sparizione dei seleniti quando vengono colpiti. Il successo del film diede vita a numerosi plagi tra cui Excursion dans la lune di Segundo de Chomón (1908) di cui parleremo più approfonditamente in un altro articolo.

Il film è girato a quadri, ovvero le scene sono riprese con inquadratura fissa e sfondi di volta in volta differenti. Méliès confezionò sia versioni in bianco e nero che colorate a mano. Una versione a colori è stata ritrovata nel 1993 a Barcellona e donata alla Filmoteca de Cataluña. Grazie ad un miracoloso restauro, nel 2010 è stata finalmente presentata la versione colorata corredata da una colonna sonora scritta per l’occasione dal duo francese AIR (Amour, Imagination, Rêve). Personalmente non ho apprezzato particolarmente il loro apporto musicale, e preferisco sottolineare ancora una volta la caratura del lavoro effettuato sulla pellicola grazie agli sforzi della Lobster Films, de La Fondation Groupama Gan pour le Cinéma e de La Fondation Technicolor pour le Patrimoine du Cinéma. La versione così restaurata e colorizzata è stata proiettata per la prima volta nel corso del 64esimo Festival de Cannes l’11 Maggio 2011. Consiglio a tutti la visione, quanto meno per vedere come doveva essere vedere un film a colori nei primi del ‘900.

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