I Dinosauri non potevano certamente mancare nell’enorme elenco dei film muti fantascientifici. I film che si ascrivono a questo genere sono due: il meno noto The Ghost of Slumber Mountain (1918) e il più celebre Il Mondo Perduto (The Lost World) del 1925 animati entrambi dal grandissimo Willis O’Brien. Se solo questi due sarebbero realmente fantascientifici ho scelto, per completezza, di parlare in questa sede di altri due film che riguardano i dinosauri: Gertie the Dinosaur (1914), che ha fatto la storia dell’animazione, e The Dinosaur and The Missing Link (1915) dello stesso O’Brien. In questa sezione mi occuperò solamente dei cortometraggi e quindi non de “Il Mondo Perduto” che penso meriti una recensione a parte.
– Gertie the Dinosaur – Winsor McCay (1914)
Gertie the Dinosaur è uno di quei corti che hanno fatto la storia dell’animazione grazie al genio di Winsor McCay che ha poi dato il via ad una serie di elementi tipici del genere. L’autore ci presenta un brontosauro femmina, la birbante Gertie, che seguendo i comandi del suo padrone ne combina di tutti i colori. Alla fine lo stesso McCay apparirà nel film salendo sopra l’animale e facendosi trasportare da lei. Si tratta del primo esperimento di tecnica mista che abbiamo imparato ad apprezzare negli altri corti di animazione in particolare dei fratelli Fleischer. Per quanto possa apparire semplice, le animazioni di questo corto mostrano una grazia e una linearità che all’epoca erano quasi inimmaginabili. Proprio per questo fu una vera e propria fonte di imitazione. Per questi motivi Gertie the Dinosaur è stato inserito nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti. Il video, tutto da ridere, è visibile qui sotto.
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– The Dinosaur and the Missing Link: A Prehistoric Tragedy – Willis H. O’Brien (1915)
Willis O’Brien, Il creatore dell’impossibile, regala una divertente avventura preistorica tra uomini primitivi e dinosauri.
Tre uomini primitivi si contendono l’amore della bella locale tra le angherie di ‘The Missing Link‘, uno scimmione malvagio e forzuto. Quando il gracile Theophilus Ivory-head vede il cattivone morire per mano di un dinosauro, non esita a prendersi il merito per ottenere l’amore della sua amata.
Tutti i personaggi sono creati attraverso uno scheletro ligneo ricoperto di argilla a cui O’Brien da vita attraverso l’uso della tecnica stop-motion (di cui sostanzialmente fu uno dei padri). L’effetto è davvero strabiliante ma è la trama divertente a dare quel tocco in più a questa opera. Sebbene sia stato prodotto nel 1915, il corto verrà distribuito su vasta scala solo a partire dal 1917, quando la Thomas A. Edison Company ne comprerà i diritti per 525$. Un vero successo che spronerà l’autore a dar vita a numerosi nuovi film con questa tecnica fino ai capolavori: Il Mondo Perduto (The Lost World) (1925), King Kong (1933) e Il Re dell’Africa (Mighty Joe Young) del 1949 con cui vinse l’Oscar per i Migliori Effetti Speciali. Proprio The Dinosaur and the Missing Link, tra l’altro, può essere considerato un punto di partenza per questi film su scimmioni e dinosauri che tanto successo diedero al regista e animatore americano.
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– The Ghost of Slumber Mountain – Willis H. O’Brien (1919)
The Ghost of Slumber Mountain viene solitamente considerato come il banco di prova per la creazione di The Lost World. Proprio il successo di questo corto, infatti, fu il il seme che permise di tentare la grande impresa sei anni più tardi. Del resto gli spettatori rimasero visibilmente colpiti dall’atmosfera che O’Brien riuscì a ricreare con i suoi dinosauri che sembravano quasi reali specialmente per un pubblico che mai aveva assistito a qualcosa del genere.
Lo Zio Jack (Herbert M. Dawley) racconta ad i suoi nipotini dello strano binocolo che nella Dream Valley della Slumber Mountain aveva trovato nella baracca dell’eremita Mad Dick (Willis H. O’Brien). La vallata, vista attraverso lo strano oggetto, si popola di dinosauri e animali fantastici che combattono e lottano per la sopravvivenza…
Su una spesa di 3.000$ il film ne riscosse addirittura 100.000, diventando un vero caso cinematografico. Il successo avuto da questo cortometraggio aprì però una scia di polemiche riguardo all’attribuzione della paternità artistica: sia il regista O’Brien che il Produttore Herbert M. Dawley, infatti, se la attribuivano e la questione sfociò in una vertenza legale. Va anche sottolineato come la versione che possiamo vedere ora è quella ridotta dallo stesso O’Brien per motivi a noi ignoti (inizialmente il corto doveva essere lungo intorno ai 30 minuti mentre quella attuale non ne raggiunge 20). Il creatore dell’impossibile (così era chiamato O’Brien) grazie ad un abile uso del ‘passo uno’ (stop-motion), ci porta in un mondo popolato da Tirannosauri, triceratopi, brontosauri e altri animali fantastici con un risultato sorprendente tutto da vedere. Ancora adesso non stupisce il successo ottenuto da questa pellicola che possiamo considerare meritatissimo. Non bisogna dimenticare, in ogni caso, l’esperienza maturata dallo stesso regista grazie a film come The Dinosaur and the Missing Link di cui abbiamo appena parlato. Per quanto riguarda l’apporto di questa pellicola alla storia fantascientifica bisogna invece citare il fantastico binocolo in grado di creare una finestra temporale che trasporta colui che lo utilizza indietro nel tempo, un argomento certamente molto fertile.
Attraverso il video qui sotto potete vedere con i vostri occhi questo cortometraggio: purtroppo la qualità non è molto alta e non mi risulta siano stati effettuati grossi restauri negli ultimi anni. Insomma, già è un grande risultato avere la possibilità di poter vedere questa piccola perla.
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