Maciste Innamorato – Romano Luigi Borgnetto (1919)

Maciste_innamoratoMaciste innamorato? Sì, perché nella quasi totalità dei casi il buon gigante interpretato da Bartolomeo Pagano sembra essere totalmente immune all’amore e al gentil sesso. Caso esclusivo, forse, è Maciste all’inferno che però potrebbe essere definito un capitolo sui generis in cui la componente di “peccato” gioca un ruolo fondamentale. Rispetto ai capitoli precedenti questo Maciste innamorato, se si esclude la componente amorosa, è piuttosto canonico rispetto ai precedenti e vede l’eroe alle prese con una banda che ha messo le mani proprio sulla ragazza che ama.

Maciste (Bartolomeo Pagano), mentre sta girando un film, rimane folgorato dalla giovane Ada (Linda Moglia), figlia del Signor Thompson (Orlando Ricci), uno dei più importanti industriali del legno del luogo. L’uomo non sta attraversando un bel periodo perché sta subendo numerosi sabotaggi orchestrati dal Signor Bethel, il suo concorrente che vuole a tutti i costi evitare il fallimento. Non contento il perfido Bethel si è anche comprato i tre assistenti di Thompson, Sbrendoli, Stringhini ed Ercole, per avere sempre sott’occhio quanto accade nella villa del nemico. I malfattori arriveranno a rapire Ada scatenando le ire di Maciste che si farà in quattro per sgominare la banda. Nel finale il gigante pensa di aver conquistato il cuore dalla sua amata ma scopre invece che essa è innamorata di un altro. Decide dunque di fare le valige ed andare via senza biasimarla. Del resto “essa ha ragione… s’è mai vista la gazzella a braccetto col pachiderma?”

In questo Maciste troviamo degli elementi interessanti, anche se appena accennati, che riprende un po’ i timori per gli scioperi e possibili degenerazioni che stavano attraversando tutta l’Europa in seguito alla Rivoluzione Russa e non solo. Qui, solo per vil denaro, gli operai decidono di scioperare e vengono aizzati contro il padrone. Basta però l’intervento di Maciste a fermare i manifestanti, prima per paura e poi perché lo riconoscono e lo incitano. Quanto la critica verso questi scioperi voluti da “poche canaglie interessate” sia universale è difficile dirlo ma è comunque un’indicazione per quella che era la posizione in casa Itala Film. A proposito la Itala continua a sfruttare il buffo filone meta-cinematografico anche all’interno della trama: Maciste si trova infatti alla villa dei Thompson perché sta girando uno dei suoi film e sarà proprio quello il punto di partenza per le sue avventure.

macisteinnamorato

da ilcinemaritrovato

Abbiamo parlato nel corso del primo Maciste di quanto la macchina da presa si muova. Anche qui abbiamo dei timidi accenni, ma niente di paragonabile al primo episodio. Nonostante questo ritroviamo il tipico topos dell’epoca, per questo genere di prodotti, con personaggi gretti caratterizzati da nomi e aspetti bizzarri (“il guercio” e la moglie “benzina”) e che abitano bettole terrificanti. Non mancano poi trabocchetti e colpi di scena con Maciste che si ritrova catturato e “catturatore” più e più volte. Gli effetti speciali ad effetto, che non mancano, sono sempre a cura del mitico Segundo de Chomón.

Romano Luigi Borgnetto torna alla conduzione di Maciste con successo creando un film divertente, senza pretese, in cui emerge un personaggio più umano rispetto ad altri capitoli. Il fatto che si sia innamorato è sicuramente un elemento che lo rende meno “divino” e più vicino alle persone, per quanto egli non sia mai realmente in difficoltà e, grazie alla sua forza e al suo arguto ingegno, riesca ad avere sempre la situazione senza controllo. Non mancano ovviamente delle perplessità sullo svolgimento della narrazione, ma non è certo questo lo scopo dei film di Maciste che puntano più sul sano intrattenimento che sulla verosimiglianza e veridicità di quanto raccontato. L’articolo manca delle immagini in quanto ho potuto visionare il film solo grazie alla gentilezza del Museo del Cinema di Torino.

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