Maciste in vacanza – Romano Luigi Borgnetto (1921)

Maciste_VacanzaMaciste in vacanza è probabilmente il capitolo più bizzarro e senza senso dell’intera saga superstite, una sorta di super marchettone per la Diatto che gli ha confezionato una macchina su misura che l’eroe chiama Diattolina o “mogliettina”. Come da migliore delle tradizioni l’inizio è meta-cinematografico e vede nuovamente il nostro eroe alle prese con le riprese del film quand’ecco arrivare la mitica auto. Maciste (Bartolomeo Pagano) decide dunque di prendersi una pausetta dallo stress della celebrità e partire all’avventura ma la sua avventura non sarà poi così rilassante. Egli viene infatti riconosciuto ovunque e trova quiete solo all’interno di un castello abbandonato. Peccato che il castello non sia poi così abbandonato e nel giro di poco tempo si ritrova invischiato in uno strano triangolo di pretendenti dell’americana Miss Edith Moak (Henriette Bonnard): il Conte Baiardi (Mario Voller-Buzzi), il poeta Dasti (Derege Di Donato) e lo spagnolo Fernando Perez (Felice Minotti). A complicare le cose c’è anche la mamma della ragazza, Miss Dolly (Gemma De Sanctis) che ormai vedova ha messo gli occhi un po’ su tutti. Tra tranelli e inseguimenti va dunque in scena il più assurdo e surreale degli episodi di Maciste. Nel finale il colosso riesce a scappare finalmente a bordo della sua amata automobile.

Il senso generale del film è quello di trovarci di fronte a situazioni surreali e totalmente inverosimili con il povero Maciste che la prende però con filosofia e non vede l’ora di scappare. Si gioca inoltre sulla presunta morale degli americani che prima incastrano l’eroe perché hanno dimorato nello stesso luogo e poi si scopre che hanno avuto amanti in giro per il mondo. Lo spagnolo Fernando Perez è poi il personaggio più delirante: dopo essere stato abbandonato da Edith egli ha infatti ucciso tutti i pretendenti nei vari paesi del mondo. Vengono dunque mostrate queste esecuzioni che sono veramente una delle cose più trash che abbia mai visto. Sfortunatamente le immagini sono proprietà del Museo del Cinema, che mi ha gentilmente concesso la visione, quindi non posso divulgarle. Resta il fatto che questa è sicuramente una delle avventure più divertenti e spiazzanti.

Andiamo poi alla Diatto: vedere Maciste vestito da pilota che sfreccia di qua e di là, a volte velocizzato, è veramente buffo. L’azienda stava cercando di riprendersi dopo la pausa bellica e stava ottenendo anche dei discreti successi sia trovando apprezzamenti in tutta in Europa, specie in Inghilterra, sia, proprio nel 1921, ottenendo vittorie sportive grazie alla serie con telai Diatto Sport, motorizzata Bugatti 4 cilindri, 1.500 cm³ con compressore. Dagli anni ’30 iniziò poi il lento declino che portò alla chiusura, nel 1955, dell’azienda. La Diattolina ignoro che modello seguisse, visto che si dice sia personalizzata, ma per gli appassionati ho trovato sul web una foto.

Se Maciste in vacanza non sarà certamente il film migliore della serie, è innegabile che, per la sua particolarità, rimane particolarmente impresso. Insomma, appassionati di Maciste, se vi capita cercate di guardarlo! Vi lascio con una clip tratta dal canale vimeo del Museo del Cinema.

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