Ci sono film estremamente travagliati e Christus è uno di questi. Iniziato dopo il 1912 sull’onda dell’entusiasmo di produzioni come From the Manger to the Cross, uno dei primissimi film girati interamente in esterna, ma soprattutto tra Siria, Giordania, Egitto ma anche a Betlemme e Gerusalemme. Per girare Christus venne diretto da Giulio Antamoro, mentre per la sceneggiatura venne scelto Ignazio Lupi, celebre nel ruolo di attore sia nei film di Antamoro che in quelli Enrico Guazzoni. Guazzoni in qualche modo c’entra con questa vicenda, perché quando il film venne montato per essere presentato al pubblico ci si accorse che alcune scene erano irrimediabilmente rovinate. Per completare il film venne quindi chiamato Guazzoni che rigirò le scene corrotte. Purtroppo Antamoro non era propriamente d’accordo tanto che pare citò la Cinès in giudizio, anche se la diatriba venne presto sanata. Come si intuisce dal titolo, il film narra l’intera vita di Gesù di Nazareth dall’annunciazione fino alla resurrezione e alla trasfigurazione. Per il ruolo di Gesù venne scelto Alberto Pasquali, la vergine Maria era interpretata invece da Leda Gys. Augusto Mastripietri era Giuda Iscariota, mentre Amleto Novelli Ponzio Pilato.
Guardando il film non si possono non notare i riferimenti costanti all’iconografia pittorica. Basti vedere l’annunciazione (vedi foto), e fare una rapida ricerca per immagini con il solo termine “annunciazione”. Se non è simile alla più celebre annunciazione di Leonardo, ha comunque una lunga tradizione iconografica. Non mancano inoltre effetti visivi molto interessanti che contribuirono a rendere questo film un successo. Dato l’argomento e anche la qualità del film, ne vennero fatte diverse copie e versioni che vennero portate negli angoli più remoti della terra. Tutti i frammenti esistenti, disseminati tra Europa e Sud America, sono stati utilizzati dalla Cineteca di Bologna per creare una copia molto vicina all’originale presentata per la prima volta a Venezia nel 2000 e nel 2014 al Cinema Ritrovato di Bologna. Non esprimo un giudizio sul film, ma diciamo che lo consiglierei solo ad un grande appassionato di trasposizioni cinematografiche dei testi evangelici.