Tre documentari muti cecoslovacchi e…

In questo articolo faremo un viaggio dalla capitale Praga alle aree periferiche dell’attuale Repubblica Ceca e Slovacchia, grazie alla sensibilità di Svatopluk Innemann, che abbiamo imparato a conoscere nel corso di questo progetto, e di Karel Plicka. In fondo troverete un piccolo bonus sperimentale davvero interessante.

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– Praga sotto le luci (Praha v záři světel) – Svatopluk Innemann (1928)

Innemann, con questo documentario, riesce a catturare una città in crescita dal punto di vista economico, in perenne movimento, piena di gente, macchine e negozi. In questa fiumana di persone e professioni, veniamo ogni tanto illuminati da splendide fotografie dei principali monumenti della città d’oro, che ieri come oggi lasciano senza parole. Come spesso capita questo documentario è un reperto importantissimo per vedere il modo in cui Praga è cambiata nel corso di quasi un secolo inquadrandola in un momento specifico della sua esistenza.

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– Primavera nella Rutenia subcarpatica (Jaro na Podkarpatské Rusi) – Karel Plicka (1929)

Questo breve corto etnografico ci porta alla scoperta della Rutenia subcarpatica ceca, dove vivono persone strettamente legate al loro territorio montano con le loro tradizioni e la loro forte religiosità. Scopriamo così le loro tipiche case, i loro costumi e feste tradizionali. Davvero molto carino e godibile, in particolare per via della breve durata.

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– Per monti e per valli (Po horách, po dolách) – Karel Plicka (1929)

Questo terzo documentario, presentato durante la prima edizione della Biennale di Venezia, mostra la vita nei villaggi slovacchi, soffermandosi in particolare sulle danze e i vestiti tradizionali. Tra i tre è quello più lungo (arriviamo all’ora di durata) ed è a mio avviso molto ripetitivo e a tratti noioso. Davvero un peccato perché la gioia di vivere delle persone riprese, in particolare bambini e ragazzi, a tratti è davvero contagiosa. Si avverte a tratti la nostalgia per un’epoca che non esiste più in cui tutto sembrava forse più semplice.

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-Passeggiata senza scopo (Bezúčelná procházka) – Alexander Hackenschmied (1930)

Questo breve corto sperimentale di Alexander Hackenschmied (noto anche come Hammid), è una classica “sinfonia della città” (eng. city simphony) di ispirazione vertoviana e che ha tantissimi equivalenti in altri documentari sperimentali europei come Regen, giusto per citarne uno di cui abbiamo parlato sulle nostre pagine. La telecamera segue il protagonista in una passeggiata senza scopo, soffermandosi sui dettagli incontrati di volta in volta e mostrando nuovi punti di vista sulla realtà di tutti i giorni.

Vi consiglio caldamente la visione qui sotto:

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