Justitia – Polidor (1919)

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Con Justitia inizia una nuova fase per Polidor che perde piano piano il successo acquisito negli anni precedenti. I Diva film e i film comici nostrani vengono meno esportati ma ottengono un discreto successo i film con protagonisti uomini e donne forzute. Tra queste ultime troviamo il misterioso personaggio di Astrea, donna veneziana che come Maciste spazza via i suoi avversari a suon di cazzotti. Secondo la rivista “al cinemà”, leggiamo nel catalogo del Cinema Ritrovato 2020, sotto questo pseudonimo si nascondeva la contessa Barbieri, ma non sono noti altri dati su di lei. Quello che sappiamo è però come la donna girò circa altri tre film per poi, probabilmente, uscire di scena.

In questo Justitia troviamo un classico intrigo da serial: la famiglia di San Germano è stata espropriata ingiustamente dei suoi possedimenti da parte del Barone Max (Nello Carotenuto), ma fortunatamente verranno aiutati dalla misteriosa Justitia, identità segreta della Principessa Astrea. Assieme a lei il suo fedele aiutante Birillo (Polidor).

Il film ha sicuramente degli elementi divertenti e interessanti, ma nel complesso non è esattamente un innovatore del filone. Negli Stati Uniti c’erano dei serial dedicati alle donne d’avventura, ma di rado le si vedeva fare a pugni e combattere con successo contro orde di uomini nerboruti come fa Astrea. Assieme ad Astrea il cinema italiano aveva anche altre donne forzute come Linda Albertini, Ethel Joyce, Gisa-Liana Doria e Piera Bouvier. Tra gli elementi più interessanti della copia, non restaurata, presentata al Cinema Ritrovato vi sono degli inserti delle didascalie originali disegnate, se si deve far fede alla firma, dall’illustratore e vignettista caricaturista Tarquinio Sini (vedi le immagini allegate). La frase simbolo è certamente l’evocativo “scudiscia a sangue” pronunciato dall’uomo misterioso, poi rivelatosi essere il conte di San Germano che viene a reclamare i diritti suoi e dei figli.  Per il resto non è che ci sia molto da dire: film godibile che potete recuperare sul sito della Cineteca di Milano. Se invece siete interessati al personaggio di Astrea vi rimando all’articolo, purtroppo in inglese, pubblicato su silentplease, da cui proviene anche l’advert pubblicitario in alto pubblicato sulla rivista umoristica contropelo.

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