Il 1911 è l’anno in cui Romeo Bosetti lascia le redini del personaggio di Calino a Jean Durand. Iniziano così a comparire ambientazioni esotiche e strambi personaggi all’interno del mondo della maschera interpretata da Clément Mégé. Si tratta di una cosa positiva o meno? Difficile dirlo, perché alla fine la caratteristica principale resta: Calino non è sostanzialmente caratterizzato e quello che contraddistingue le sue comiche sono le lunghe fughe e l’immancabile distruzione di tutto quello che tocca. Spesso il nostro protagonista cerca di interpretare un lavoro senza per riuscirci come nella migliore delle tradizioni comiche. Era prassi in quelle Gaumont ma il suo funzionamento è tale che lo ritroviamo, giusto per fare salti temporali e di media, anche nelle storie di Carl Barks dedicate a Paperino/Donald Duck. Questo è un periodo interessante dello scontro tra Gaumont, con Durand che produce 180 film nel giro di pochi mesi contro i 225 di Bosetti ora alla Pathé. Tra questi film, lo abbiamo visto la scorsa volta, ci sono anche alcuni Calino spuri con Paul Bertho. Forse era una provocazione o forse un tentativo di riprendersi il suo vecchio personaggio, fatto sta che l’operazione non ebbe probabilmente il successo sperato e Bertho abbandonò il ruolo per dedicarsi ad altri di maggiore successo.
Alcune piccole premesse:
1. Alcune gif hanno scene leggermente tagliate; è stata una scelta sofferta ma quando con Yann Esvan ci siamo messi a impostare il lavoro di taglio abbiamo voluto rispettare un limite di massimo 20 secondi e in alcuni cambi di inquadrature c’erano magari movimenti ripetuti. Riteniamo che questo non modifichi in alcun modo la fruizione delle gag “catturate”.
2. Per motivi legati alla tipologia di materiale condivisibile ho scelto, questa volta, di scrivere le trame e piccoli commenti invece di andare per tematiche. Questo anche perché Calino è un personaggio che porta caos e scompiglio, quindi non è semplice lavorare in maniera logica così come fatto per Léonce e Max Linder.
Calino polygame – Jean Durand (it. Calino Poligamo – 1911): Sono veramente in difficoltà a parlare di questo corto perché è una delle cose più razziste e prive di senso che mi sia trovato a vedere. Se non fosse per amore della scienza e del completismo (e il rischio di essere picchiato dal boss) farei volentieri a meno di parlarne. Ora le aspettative sono alte eh? Non rimarrete delusi: Calino decide di comprare 5 ragazze nere (ovviamente uomini con blackface e curve esageratissime) immaginando chissà che notti lussuriose. Peccato che non abbia fatto i conti con la loro selvaticità (come poteva essere diversamente??). Le ragazze prima distruggono la casa di Calino, poi lo rincorrono per la città fracassando tutto quello che vedono. Come la risolve il nostro eroe? Chiudendole in una cantina e tornando mesi dopo quando si sono sbranate a vicenda e sono poi morte di fame. Ma Calino ha un cuore e dopo aver gioito per essersi liberato delle povere ragazze decide di scimmiottare una preghiera ad Allah (giuro!!). Sono sinceramente senza parole…
Calino veut être cow-boy – Jean Durand (it. Calino vuole essere un cow boy – 1911): tre quarti del corto sono dedicati a giochi di maestria al lazo da parte di un cow-boy che Calino incontra durante una trasferta statunitense. Di ritorno in Francia indovinate cosa farà? Inizia a spaccare tutto quello che ha in casa con il lazo e poi (vedi gif) spara ad un bersaglio che manca inevitabilmente spaccando tutti i tubi del bagno. Tornato in America il nostro Calino viene però accolto come un eroe e portato in trionfo. Poi dite perché viene definito surrealismo di Durand…
Calino et ses pensionnaires – Jean Durand (it. Calino e i suoi pensionanti – 1911): Calino ha la brillante idea di prendere un pensionante. Quando è il giorno di paga l’uomo non vuole però pagare e dice che il suo portafogli è in una delle sue ceste nell’altra stanza. Da queste escono dei leoni che creano scompiglio e distruzione nel palazzo e in città.
Onésime se marie, Calino aussi – Jean Durand (it. Onésime si sposa, Calino anche – 1912): i crossover sembrano cose moderne e invece non è affatto così! Certo di solito siamo abituati a vederli in altri ambiti e non nelle brevissime comiche mute! Qui Onésime (Ernest Bourbon), maschera per eccellenza di Durand, incontra Calino per un matrimonio. Ebbene sì, i due i sposano lo stesso giorno e vanno poi nello stesso ristorante provocando risse e distruzione (ma dai!). Alla fine le mogli si arrabbiano e non vogliono più saperne di loro due. Cosa fare? Ovviamente i due se le scambiano e risolvono, finalmente felici, la situazione!
Calino chef de gare – Jean Durand (it. Calino capostazione – 1912): fantastic! Questo Calino è veramente bellino e divertente e forse anche perché è il più discorsivo tra tutti i corti caliniani. Si descrive il lavoro tipico di Calino come capostazione tra situazione sempre più assurde (e ovviamente distruzioni). Nelle gif: distratto dal giornale Calino fa andare il treno avanti e indietro; Calino frulla un passeggero rompiscatole dalla finestra; un treno distrugge la sua postazione di lavoro. Ma mancano tante situazioni assurde come il divertimento del protagonista nel far partire appositamente prima i treni o posizionare cavalli o cose assurde negli scompartimenti. Idolo! Ammetto che le gag con i treni mi fanno morire dal ridere, non a caso adoro Totò va a Parigi.
Calino courtier en paratonnerre – Jean Durand (1912): Calino ha inventato un nuovo parafulmine e distrugge mezza città nel tentativo di venderlo. Alla fine riesce a piazzarlo a uno svitato e si scopre che il parafulmine aumenta il voltaggio del campo magnetico del palazzo (cito testualmente). Durante un temporale tutti gli abitanti del palazzo iniziano quindi a muoversi a velocità multipla.
Calino s’endurcit la figure – Jean Durand (it. Calino si tempra la faccia – 1912): Calino vuole diventare un campione di boxe e per farlo decide di allenare la sua mascella a ricevere qualsiasi tipo di colpo. Tra ceffoni, legnate e martelli pneumatici il nostro eroe è finalmente pronto per sfidare, e battere, il campione.
Calino dompteur par amour – Jean Durand (it. Calino domatore per amore – 1912): Calino incontra una ragazza che, per prenderlo in giro, lo costringe sostanzialmente a diventare domatore di leoni. Durante l’esibizione il nostro protagonista fugge dalla gabbia lasciando la porta aperta e facendo scappare i due felini che, come in Calino et ses pensionnaires, distruggono mezza città prima di tornare al circo. Il film è un mezzo riciclo neanche troppo divertente. Sicuramente vedere tutti correre con dei leoni dietro fa sempre effetto però quello che emerge è sempre e la solita componente distruttiva priva di senso.
Calino sourcier – Jean Durand (it. Calino Mago – 1913): malgrado quello che si trova su internet, questo film è di Jean Durand e non di Roméo Bosetti ed è datato 1913 e non 1910. Sono i contenuti stessi del film ad essere tipicamente “durandiani” con l’inclusione dell’elemento magico e fantastico. Questo è il penultimo film di Calino e l’ultimo, credo, ad esserci rimasto a livello cronologico. Il nostro eroe ruba una bacchetta da rabdomante e da lì tutto quello che tocca inizia a sprizzare acqua creando inevitabili caos. La comica manca del finale, Calino viene portato in gendarmeria dove presumibilmente creerà nuovi casini o rivelerà cosa è capitato.
Terminato questo percorso in compagnia di Calino, cosa ci resta? Probabilmente non molto: la mancanza di una caratterizzazione specifica per il personaggio e la genericità delle situazioni in cui si trova non permettono a Mégé di imprimersi nella memoria collettiva. Eppure alcune comiche sono ancora molto divertenti e sfuggono dalla semplice confusione e distruzione di tutto e tutti. Per assurdo la migliore è forse Calino a mangé du cheval con Paul Bertho protagonista ma sono molto divertenti anche Calino chef de gare e i due di Bosetti La nuit de noces de Calino e Calino arroseur public. Se si pensa che ho potuto consultare circa 20 titoli il fatto che circa cinque siano degni di nota è un po’ pochino, però mi è sicuramente capitato di peggio. Se siete amanti degli inseguimenti e vi rilassa vedere gli scenari distrutti allora correte a recuperare Calino, altrimenti vi consiglio una feroce selezione. Da Calino è tutto!
Bibliografia:
- Abel R., The Ciné Goes to Town: French Cinema, 1896-1914, Updated and Expanded Edition, California 1998.
- Giacovelli E., La bottega delle illusioni: Georges Méliès e il cinema comico e fantastico francese (1896-1914), Bergamo 2015.
- Lacassin F., Alla ricerca di Jean Durand, Recco, 2004.