Mi capita a volte di scegliere un film per elementi totalmente casuali senza sapere né la trama né tantomeno il cast. Questo è il caso anche di Dancing Mothers (1926) che avevo scelto per il nome bizzarro e la presenza di Herbert Brenon alla regia. Ecco, quello che non sapevo è che c’erano anche Clara Bow, Alice Joyce e Conway Tearle. Quello che non sapevo è che al posto della Bow doveva Betty Bronson, già diretta da Brenon in Peter Pan (1924) ma che era stata scartata perché “quando provava ad essere sexy sembrava un bambina che voleva andare in bagno” (povera Betty). Cosa aspettarsi dunque? Una commediola con la Bow nella parte di solita svampita sexy? In realtà anche la trama è stata una sorpresa, si tratta del resto di una storia che stava avendo successo anche a Broadway scritta da Edgar Selwyn e Edmund Goulding.
Hugh Westcourt (Norman Trevor) e la figlia Catherine “Kittens” (Clara Bow) fanno la bella vita mentre la povera moglie e madre Ethel “Buddy” Westcourt (Alice Joyce) resta a casa in totale solitudine. Entrambi passano infatti il tempo tra crociere e locali notturni facendo numerose conquiste. Ultima conquista di Kittens è Gerald “Jerry” Naughton (Conway Tearle) noto rimorchiatore seriale. Un po’ spinta dall’amica Mrs. Mazzarene (Dorothy Cumming), un po’ per “salvare” la figlia da Jerry, Buddy decide di uscire di casa e andare anche lei nei locali spacciandosi per una francesina disinibita. Indovinate? Incontra proprio Jerry il quale si innamora perdutamente di lei. In un incrocio di situazioni in cui la mamma si ritrova di fatto a rubare l’amante alla figlia si arriva finalmente al riconoscimento finale e alla rottura di tutti gli intrecci. Nonostante i tentativi di farla desistere, Buddy decide di partire e lasciare la famiglia lasciando sia Jerry che figlia e marito accusati di essere troppo egoisti e non pensare mai al bene della famiglia…
La storia è molto particolare perché di fatto premia una donna che decide di rompere il matrimonio anche se a fronte di tradimenti e angherie. Dopo anni di sofferenza passati a subire la solitudine decide di emanciparsi e vivere la sua vita lontana da chi la fa soffrire. Rimane comunque un po’ di amaro in bocca perché la sensazione è che non possa trovare la felicità con Jerry perché comunque si tratta di qualcosa al di fuori del matrimonio che quindi non può essere concesso ad un personaggio, anche se retto come lei. Del resto Buddy non bacerà mai Jerry, mentre lui sì, e lo rifiuterà nel finale quando proporrà di partire con lei per l’Europa. Il film diventa così una semplice critica alla vita dissoluta e un monito a chi la pratica che rischierà di rimanere inevitabilmente solo. Eppure, nonostante questo, il fatto che ci sia un personaggio femminile molto forte, unita a una durata molto contenuta, mi hanno veramente fatto apprezzare il film.
In Dancing Mothers Clara Bow si comporta come la solita ragazzina impertinente e frizzantina, ma non riesce ad avere successo come vorrebbe e diventa quindi solo una bimba viziata ed egoista. Le scene di ballo sono rare ma divertenti così come i locali presentati, tra tutti uno ad ambientazione piratesca che ci ricorda che in fondo gli anni ’20 non erano poi così lontani da oggi e che i locali a tema sono sempre esistiti. Non manca inoltre un riferimento alla prostituzione di alto borgo con Hugh che si vede porgere denaro a una ragazza in cambio di una successiva prestazione.
Come spesso capita per queste commedie mi ritrovo ad avere poco da dire però spero possa trasparire l’affetto che mi lega ad esso grazie a una trama che riesce a superare lo scopo del film che è di semplice intrattenimento. In Dancing Mothers abbiamo anche la possibilità di riflettere su cosa è giusto e cosa è sbagliato ma anche vedere che siamo sempre artefici del nostro destino, che possiamo risvegliarci e rialzarci per ribaltare situazioni anche molto difficili. L’edizione DVD della Grapevine Video è, come testimoniano gli screenshots, veramente pessima ma è l’unico modo che abbiamo per poter vedere il film.