Dancing Mothers – Herbert Brenon (1926)

dancing_mothersMi capita a volte di scegliere un film per elementi totalmente casuali senza sapere né la trama né tantomeno il cast. Questo è il caso anche di Dancing Mothers (1926) che avevo scelto per il nome bizzarro e la presenza di Herbert Brenon alla regia. Ecco, quello che non sapevo è che c’erano anche Clara Bow, Alice Joyce e Conway Tearle. Quello che non sapevo è che al posto della Bow doveva Betty Bronson, già diretta da Brenon in Peter Pan (1924) ma che era stata scartata perché “quando provava ad essere sexy sembrava un bambina che voleva andare in bagno” (povera Betty). Cosa aspettarsi dunque? Continua a leggere

Sonata a Kreutzer (Kreutzerova Sonáta) – Gustav Machatý (1927)

Kreutzerova SonátaIl film che andiamo ad analizzare oggi prende spunto da uno dei romanzi meno noti di Tolstoj, ovvero Sonata a Kreutzer. La storia è abbastanza tradizionale e si incentra tutta sulla gelosia di un uomo, Pozdnyšev, nei confronti della moglie con, per altro, ha anche un rapporto piuttosto complicato. Rispetto all’opera originale, questo adattamento sembra abbastanza fedele per quanto ho visto dalla trama. Mi riservo di leggere in futuro il libro e vedere se effettivamente è così o meno.

Degli uomini si trovano su un treno e parlano di amore, uno di essi vorrebbe fare come esempio la storia del Signor Pozdnyšev (Jan W. Speerger) che per gelosia ha ucciso la moglie Nataša (Eva Byronová). Caso vuole che lui sia lì presente. Tutti si allontanano spaventati tranne l’uomo che aveva presentato il caso che si mette ad ascoltare la sua storia. Continua a leggere

Il Dr. Jekyll e Mr. Hyde nel Cinema Muto

Lo Strano Caso del Dr. Jekyll e Mr. Hyde di Robert Louis Stevenson (1886) è forse uno dei romanzi che ha ispirato più trasposizioni cinematografiche in assoluto. Solo nel cinema muto, infatti, sono noti almeno 14 adattamenti più o meno fedeli di cui addirittura 6 ci sono pervenuti. La cosa interessante è che spesso le trasposizioni venivano fatte tutte nello stesso anno, ben 4 sono note per il 1913, due per il 1908 (tra cui il primissimo adattamento di Otis Turner) tre nel 1920 (tra cui La testa di Giano di Murnau purtroppo perduto). In questa recensione ci occuperemo sostanzialmente di tutti i film rimasti tranne del più celebre, ovvero della trasposizione del 1920 diretta da John Stuart Robertson con uno straordinario John Barrymore. Le altre trasposizioni rimaste, infatti, hanno tutte una durata inferiore ai 40 minuti e possono essere riassunte nel giro di poche righe. Per questioni pratiche proseguirò in ordine cronologico ad analizzare le altre trasposizioni che non sono andate perdute. Continua a leggere

Beau Geste – Herbert Brenon (1926)

Dal romanzo di Wren, Beau Geste, sono state tratte numerose trasposizioni cinematografiche. La prima, del 1926, venne affidata dalla Paramount a Herbert Brenon, regista irlandese che abbiamo già incontrato con Laugh, Clown, Laugh. Il film è di tipo epico, caratterizzato da grandi battaglie e l’uso massiccio di comparse. Nonostante la lunga durata, quasi due ore, tutto scorre velocemente grazie all’utilizzo di una narrazione stretta e la presenza di scene d’azione incalzanti. Tra i vari remake spicca quello del 1939 di Wellman con Gary Cooper, Ray Milland e Robert Preston. Se la versione muta è forse meno celebre, non è comunque da meno rispetto a quella più nota, grazie alla presenza di grandi attori che ci regalano delle ottime interpretazioni. Continua a leggere

Ridi Pagliaccio! (Laugh, Clown, Laugh) – Herbert Brenon (1928)

Herbert Brenon, regista irlandese noto per film come Peter Pan o Beau Geste, porta sicuramente nei suoi lavori la primordiale esperienza teatrale. In Ridi Pagliaccio! (divertente vedere la scritta originale all’interno del film che riporta “Ridi Pagliacci” senza la o) molte scene ricordano da vicino le dinamiche del teatro e non a caso parte dello stesso film è ambientato proprio in una di queste strutture. Lon Chaney, a 4 anni da He who gets slupped, riveste i panni del clown alle prese con forti contrasti interni. Parte della vicenda si concentra proprio sul dramma di un uomo costretto a far ridere le persone, quando in realtà il suo cuore è distrutto dal dolore. Il soggetto è stato scritto a quattro mani dal grande David Belasco insieme a Tom Cushing.

Siamo in Italia e la compagnia Simon (Bernard Siegel) e Tito (Lon Chaney), gira le cittadine con il suo spettacolo. A termine di uno di Continua a leggere