Sonata a Kreutzer (Kreutzerova Sonáta) – Gustav Machatý (1927)

Kreutzerova SonátaIl film che andiamo ad analizzare oggi prende spunto da uno dei romanzi meno noti di Tolstoj, ovvero Sonata a Kreutzer. La storia è abbastanza tradizionale e si incentra tutta sulla gelosia di un uomo, Pozdnyšev, nei confronti della moglie con, per altro, ha anche un rapporto piuttosto complicato. Rispetto all’opera originale, questo adattamento sembra abbastanza fedele per quanto ho visto dalla trama. Mi riservo di leggere in futuro il libro e vedere se effettivamente è così o meno.

Degli uomini si trovano su un treno e parlano di amore, uno di essi vorrebbe fare come esempio la storia del Signor Pozdnyšev (Jan W. Speerger) che per gelosia ha ucciso la moglie Nataša (Eva Byronová). Caso vuole che lui sia lì presente. Tutti si allontanano spaventati tranne l’uomo che aveva presentato il caso che si mette ad ascoltare la sua storia. Da giovane Pozdnyšev era romantico e fiducioso. Quando incontrò la bella Nataša non ci pensò due volte e decise di sposarla. Una volta celebrato il matrimonio i due iniziarono a capire di avere ben poco in comune e dall’amore nacque l’astio reciproco inasprito dall’eccessiva gelosia di lui. Quando, al terzo figlio, il dottore disse ai due che non ne potevano avere altri, Nataša decise di darsi alla vita mondana spendendo in abiti e gioielli. Ad una serata conosce il violinista Truchačevského (Miroslav Paul) che diventa assiduo frequentatore della casa (suonerà con lei anche la sonata che dà il titolo alla storia). Pozdnyšev deve partire per un viaggio di lavoro ed è sollevato dal fatto che anche il violinista deve partire per una tournée. Passato qualche giorno riceve una lettera dalla moglie che gli annuncia che Truchačevského non è partito e che voleva che lei suonasse per lui in una serie di eventi, proposta che lei aveva rifiutato. Pozdnyšev, pazzo di gelosia, prende il treno e torna a casa e pur essendo notte vi trova la moglie con il violinista. Convinto che lei l’abbia tradito la uccide.

La particolarità del libro, piuttosto ben riportata nella versione cinematografica, è che non si capisce se effettivamente Nataša ha tradito il marito con Truchačevského. Sebbene, infatti, Pozdnyšev veda le immagini dei due che si baciano, non sappiamo se esse sono frutto della sua immaginazione o meno. Nel caso il tradimento ci sia stato sarebbe stato compiuto a casa con i figli e la servitù e soprattutto dopo che Nataša ha avvisato il marito pur conoscendo la sua gelosia. A parte questa parentesi onanistica, in fondo interessa relativamente se lei ha tradito o meno, la storia sinceramente non mi ha preso particolarmente perché seppur il film sia ben girato e realizzato è eccessivamente lineare e conosciamo fin dall’inizio la sua fine. L’unico dubbio potrebbe essere relativo alla morte o meno dell’amante, ma non credo sia abbastanza per motivare qualcuno a vedere il film. A meno che non siate appassionati dei grandi classici e di Tolstoj in particolare tenderei dunque a sconsigliarvi il film.


Krejcerova sonata (Крейцерова соната) – Vladimir Gardin (1914)

In appendice a questa recensione riporto anche l’unico altro adattamento muto conservato del romanzo di Tolstoj. Assieme a questo, infatti, ne esisteva un altro russo, con regia di Pyotr Chardynin (1911), e una versione americana di Herbert Brenon (1915)

Questa versione è molto più breve di quella di Machatý e manca della parte finale. Nel complesso, pur essendo meno lunga, mi è sembrata nel complesso più introspettiva perché con poche didascalie il protagonista esplicita le difficoltà coniugali e relazionali con la moglie. Ogni didascalia, infatti, riporta le parole di Pozdnyšev all’uomo, che qui è Tolstoj stesso, che si è fermato ad ascoltare la sua storia. Nonostante questo mancano molte parti che avrebbero reso più profonda la narrazione, come i motivi dell’incontro tra i due amanti o il tentativo di riconciliazione del protagonista con la moglie. Le riprese sono piuttosto statiche (siamo comunque nel 1914) e poco incisive. Gli attori sono Boris Orskij nel ruolo del marito ed Elizaveta Uvarova nel ruolo della moglie. Anche qui il film è piuttosto lineare nello svolgimento e non ha elementi particolari che potrebbero spingermi a consigliarlo a qualcuno, in entrambi i casi ho visto e scritto del film solo per completismo.

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