Come molti sapranno da quasi un anno accanto a E Muto Fu ho iniziato a curare un podcast chiamato Lingue Vive che si occupa di letteratura greca e latina. Non poteva mancare una collaborazione tra le due realtà alla ricerca dei film muti dedicati al mondo classico. Partiamo con Agrippina di Enrico Guazzoni (1911) che ripercorre, in chiave romanzata, la storia che va dalla morte di Claudio alla morte di Agrippina, per l’appunto. Andiamo alla trama e poi alle considerazioni:
Dopo morte di Claudio, Agrippina mette il figlio Nerone al governo. Lui si invaghisce di Poppea e Agrippina lo minaccia dicendo che, se avesse trascurato la moglie Ottavia, avrebbe dato il trono a Britannico. Locusta (Adele Bianchi Azzarili), una serva del palazzo, condivide con Nerone un terribile veleno. Nerone decide di usarlo su Britannico per liberarsi delle minacce della madre. La perversione di Nerone diventa ingestibile e decide di chiamare il centurione Aniceto (Cesare Moltini) e attentare alla vita della madre. Il tentativo va però a vuoto e Agrippina si salva. Nerone decide dunque di mandare direttamente Aniceto che la assassina senza sotterfugi.
Prima di iniziare con l’analisi della trama rispetto alla storia è opportuno fare due precisazioni. La prima è che ovviamente un film al fine di intrattenere può benissimo romanzare e cambiare la storia. La seconda è relativa alla figura di Nerone che, finalmente, è ormai piuttosto rivalutata. Oggi e, ancora di più, nell’antichità, la storia era fatta dai vincitori e certamente Nerone fu inviso alla classe senatoria che iniziò a dare all’imperatore qualsiasi colpa descrivendolo come un pazzo così come avvenuto con imperatori come Caligola. Andiamo quindi alla storia: Agrippina Minore sposò l’imperatore Claudio nel 49. In quel periodo fece tornare dall’esilio il filosofo Seneca che divenne il precettore del figlio Nerone. Nel 50 Nerone venne ufficialmente adottato dall’imperatore. Nel 54 Claudio viene avvelenato, secondo alcuni da agrippina stessa. Poco dopo, nel 55, morì anche il figlio naturale Britannico avvelenato durante un banchetto. Nerone divenne quindi imperatore all’età di 17 anni dopo aver sposato, per volontà di Agrippina, Ottavia, la figlia di Claudio. Rispetto al film di Guazzoni che vede un Nerone piuttosto maturo, insomma, nella realtà era decisamente giovane. Nerone presto divorziò dalla giovane moglie perché infatuatosi di Poppea, donna che la tradizione storico-letteraria descrive in maniera molto negativa. Agrippina si oppose alla relazione e Nerone, nel 59, decise di sbarazzarsi quindi della madre diventata ormai ingombrate. Nerone diede ad Aniceto il compito di organizzare un incidente in barca ma la donna viene salvata da alcuni pescatori. Aniceto viene dunque mandato a uccidere Agrippina. Nel film Nerone viene descritto come un pazzo vendicativo incapace di gestire i suoi bassi istinti e la sua ira.
Ci sono alcune cose interessanti a livello realizzativo all’interno dell’Agrippina di Guazzoni. Da una parte l’inserimento di elementi esotici. Abbiamo quindi la serva Locusta che prepara un veleno terribile che uccide istantaneamente. Particolare anche la scelta di non far vedere due delle tre morti: quella del servo che fa da cavia al veleno e quella dell’uccisione di Agrippina. In entrambi i casi i personaggi escono fuori dall’inquadratura per tornarci una volta morte. Il servo riappare accasciandosi a terra, per Agrippina addirittura è la macchina da presa che si sposta verso sinistra per inquadrarla nel suo ultimo istante. Al contrario la morte di Britannico viene mostrata in tutta la sua interezza e addirittura l’attore si sposta da una posizione defilata al centro della scena.
I costumi sono molto belli anche se non sono in grado di capire quanto realistici. In generale la sensazione è che si mescolino un po’ elementi greci, romani ed esotici ad altri decisamente più assimilabili al gusto borghese di inizio ‘900. Sotto ho messo un paragone tra le statue di Nerone e Agrippina e gli attori che li interpretano. Anche qui sembra esserci una relativa cura.
Il film non è certo il massimo a livello di intrattenimento, cerca di inserire elementi narrativi più interessanti con la serva e il suo veleno, ed esasperando il crescere della follia di Nerone. Nonostante questo la vicenda è relativamente accurata a livello storico e curata da un punto di vista realizzativo.
Caro Yann, molto interessante. Tuttavia, Maria Gasperini non recita Agrippina, anche se Bernardini/Martinelli dicono di si. Amleto Novelli non recita Brittanico nemmeno, ma un senatore stupefatto in Senato – una piccola parte. Hai visto che hanno girato una scena a Villa d’Este? Un caro saluto, Ivo Blom
Grazie mille di cuore per queste informazioni, modifico subito gli attori. Mi sembrava Villa D’Este infatti! Non ne ero sicuro.
PS trovi anche dettagli sul riciclaggio dei mobili ‘antichi’ in questo ed altri film della Cines nel mio libro recente, Quo vadis?, Cabiria and the ‘Archaeologists’.
lo recupererò presto, volevo venire all’incontro a Roma ma purtroppo avevo un impegno scolatico