In questo articolo mi occuperò dei due corti fantascientifici più brevi di Georges Méliès, ovvero il celebre L’uomo dalla testa di caucciù (L’homme à la tête en caoutchouc) del 1901 e La Fotografia elettrica a distanza (Photographie électrique à distance) del 1908.
– L’Uomo dalla Testa di Caucciù (L’Homme à la Tête en Caoutchouc) – Georges Méliès (1901)
Questo cortometraggio è considerato il secondo film di fantascienza conservato sebbene sia il secondo del grande artista francese. Nel 1897, infatti, Méliès aveva già prodotto Gugusse et l’automate, purtroppo perduto, breve cortometraggio in cui il clown Gugusse mimava espressioni e movimenti tipici di oggetti meccanici. Gli Automate erano delle sorte di precursori dei robot e molto celebri erano quelli di Robert Houdin, grande artista che ispirerà il grande Harry Houdini (all’anagrafe Ehrich Weisz) nella scelta del nome d’arte.
In l’Uomo dalla Testa di Caucciù ritroviamo un Méliès burlone che si diverte a giocare con il proprio corpo. Dopo pochi secondi, infatti, il ‘padre degli effetti speciali’ sorprende lo spettatore tirando fuori da una scatola una replica esatta della propria testa che poggia sopra ad un tavolino. Attraverso un divertente effetto speciale mascherino-contromascherino (in cui l’inquadratura viene divisa in due o più parti impressionate in momenti differenti) la seconda testa di Méliès si muove e, grazie ad un effetto ottenuto avvicinando ed allontanando la telecamera, si ingrandisce o si sgonfia a seconda della situazione. Il finale è ad effetto: Méliès chiama un clown maldestro per mostrargli la sua creazione e questi, mentre la prova, la gonfia talmente tanto da farla esplodere. La tremenda esplosione provoca scompiglio nella stanza e l’ira del maestro.
Tipico esempio di racconto di fantascienza incentrato su un inventore e la sua bizzarra creazione. Qui siamo ovviamente più a livelli di illusionismo che non di reale Sci-fi, ma certamente possiamo iscrivere questo piccolo di Méliès nella lista dei precursori del genere. Un cortometraggio davvero interessante e divertente che potete vedere anche nel video qui sotto.
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– La Fotografia elettrica a distanza (Photographie électrique à distance) – Georges Méliès (1908)
Questo secondo corto è ambientato all’interno del laboratorio di uno strambo inventore che vuole mostrare ai suoi clienti la sua nuova creazione. Si tratta di una macchina straordinaria in grado di far vedere la vera personalità delle persone. Uno dopo l’altro i clienti provano l’incredibile apparecchio e il corto prosegue assumendo caratteristiche sempre più grottesche: prima la macchina mostra la personalità di una signora come quella di una vecchia strega sdentata, poi è la volta di un uomo che la fotografia elettrica mostra con fattezze scimmiesche. Proprio quest’ultimo, indignato per l’esito dell’esperimento, distrugge parzialmente lo studio.
Méliès sperimenta tra il surreale e il grottesco pur non convincendo più di tanto. Non siamo di fronte ad una delle produzioni più note e geniali del mago degli effetti speciali e gli stessi effetti speciali utilizzati, non sono una novità assoluta nella produzione del genio francese. Come al solito Méliès riuscirà a far strappare qualche sorriso, ma niente di più in questo caso. Certamente questo secondo corto può essere considerato più fantascientifico del primo, proprio per il tipo di creazione fantastica in grado di unire scienza e fervida immaginazione. Chissà che un giorno una macchina del genere non venga davvero inventata! Per i più curiosi lascio comunque un collegamento al video del cortometraggio.
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