Onésime sfida Max Linder

OnésimeDopo Max Linder il massimo del successo in Francia lo raggiunse probabilmente l’Onésime di Ernest Bourbon con la dovuta precisazione che mentre Max Linder faceva commedia e satira Onésime rientra nel genere del burlesco. Ad essere precisi c’era forse in casa Gaumont qualcuno che aveva ancora più successo della maschera comica diretta da Durand ed era Bébé di Louis Feuillade (1910-1913) interpretato dal piccolo René Dary di appena 5/8 anni. Ma se quest’ultima serie era dedicata ad un pubblico forse meno maturo, il successo di Onésime è dimostrato dal fatto che dal 1912 al 1914 saranno circa 55 i film a vedere protagonista la maschera di Bourbon. Chi era costui? Maestro acrobata che era cresciuto nei circa partendo da uomo-proiettile per poi arrivare al cinema prima per la Pathé e poi alla Gaumont come interprete occasionale per Roméo Bosetti. Quando questi andrà via e Durand raggrupperà tutti gli occasionali che avevano lavorato con lui entrerà di fatto nei Pouittes del regista. Se dei Pouittes abbiamo parlato come di persone gioviali e disposte sempre a giocare e scherzare pare invece che Bourbon non fosse una persona facile. Dice Durand: “era un buonissimo acrobata e un buonissimo attore… ma aveva un cattivo carattere. Non si faceva che litigare, anche se tutto finiva con un Pernod”.

Onésime è molto diverso dalle altre maschere di Durand: è un uomo di buona famiglia di buone intenzioni che vengono rese vane dalla sua goffaggine. Rispetto a Zigoto e Calino non esaspera l’espressività del volto con smorfie ma basa la sua caratterizzazione sui suoi sguardi estremamente espressivi. Presenta vestiti eleganti, fiore all’occhiello, il tight (quasi mai abbottonato), ghette bianche su scarpe lucidissime, cravatta annodata alla maniera degli artisti e un cappello generalmente grigio chiaro. Riguardo il suo vestito dirà una volta a Henri Langlois, come riportato da Lacassin, “Se volete guardare il vestito di Chaplin, guardate il mio. La giacca, la bombetta, le ghette, il bastone, sono mie. Una sola cosa non ha preso da me, i piedi da pinguino. Ma il vestito è mio in tutto e per tutto”. La cosa fa sorridere Lacassin che nota come difficilmente il vestiario borghese di Onésime c’entrasse qualcosa con quello sgangherato di Chaplin. Nota però che il mitico salto di Chaplin facendo leva con la parte posteriore del cappello sarebbe un possibile omaggio visto che era usato anche da Bourbon.

I corti di Onésime vengono ricordati per la loro componente burlesca ma al suo interno si passa “dalla satira familiare o sociale al disastro seguito o proceduto da inseugimenti, passando per la parodia, per l’intervento di animali feroice, per la gag esasperata, per l’assurdo spinto fino al fantastico” (Lacassin).

Alcune piccole premesse:

1. Alcune gif hanno scene leggermente tagliate; è stata una scelta sofferta ma quando con Yann Esvan ci siamo messi a impostare il lavoro di taglio abbiamo voluto rispettare un limite di massimo 30/40 secondi e in alcuni cambi di inquadrature c’erano magari movimenti ripetuti. Riteniamo che questo non modifichi in alcun modo la fruizione delle gag “catturate”.

2. Per motivi legati alla tipologia di materiale condivisibile ho scelto di scrivere le trame e piccoli commenti invece di andare per tematiche così come fatto con Calino. Tutti i corti di Onésime che ho potuto vedere sono in questa pagina, e verranno aggiunti e aggiornati nel caso di nuove visioni o ritrovamenti.

Onésime employé des Postes (it. Onésime impeigato delle poste – 1912): Onésime lavora alle poste e si innamora di una delle impiegate. Talmente è preso dal suo amore che non bada ai clienti (che gli lanciano di tutto in pieno stile Durand). Peccato che non solo la giovane non lo ricambi ma che il suo ragazzo sia un lottatore piuttosto fumantino. Per scappare Onésime si butta nel tubo pneumatico delle poste sfasciando tutto e diventando l’idolo dell’ufficio.

La scena del tubo è molto divertente e in generale ritroviamo tutta la furia distruttiva tipica dei corti di Jean Durand. Le caratteristiche da tontolino del personaggio sono già ben caratterizzate e presenti.

Onésime est trop timide (it. Onésime è troppo timido – 1912): Onésime è innamorato di una ragazza ma non riesce a dichiararsi. Ha dunque un colpo di genio: chiama a casa della giovane e propone di vedersi al buio per avere il coraggio. Peccato che abbia risposto la signora governante (Marie Dorly). Ormai l’anello è messo e Onésime è costretto a sposare la donna.

Molto carina la scena finale in cui tutto viene velocizzato dopo che lo svogliato Onésime viene costretto con la forza ad adempiere al suo dovere coniugale. Onésime si ritrova anche a rompere la quarta parete rivolgendosi allo spettatore e ammiccandogli.

Onésime et le Physicien (it. Onésime e il fisico – 1912): Interessante notare come il fisico sia in realtà un prestigiatore i cui però poteri sono reali. Onésime, che per tutta l’esibizione fa da sorta di disturbatore, si ritrova con cappello, fazzoletto e ombrello del mago e inizia a creare scompiglio in città. Prima riempie tutto il suo palazzo di stelle filanti che escono dal cappello durante la notte, poi inizia a far uscire colombe dal suo fazzoletto, infine fa sparire una signora.

A conti fatti una delle comiche più divertenti anche se molto situazionale. Sono una serie di mini episodi ognuno su una magia specifica.

Onésime Garçon Costumier (it. Onésime garzone costumista – 1912): Onésime si ritrova davanti alla ribellione di alcuni manichini che prendono le fattezze di Napoleone e altri personaggi d’epoca. Dopo un lungo inseguiminto viene stirato, appallottolato e messo in una cesta. Il giorno dopo i suoi superiori lo ritrovano addormentato e lo licenziano…era tutto un sogno?

Molto carina la scena della stiratura, per il resto non ci sono particolarità degne di nota.

Onésime Horloger (Onésime Orologiaio – 1912): Lo zio di Onésime muore e decide di lasciare tutta la sua fortuna… ma dopo vent’anni, nella speranza che il nipote sia diventato meno pasticcione. Ma Onésime è un orologiaio e si inventa un modo per far passare il tempo più velocemente.

Onésime modifica l’orologio centrale e tutto diventa più veloce, l’espendiente è davvero divertente anche a livello realizzativo. La più buffa è quella della coppia che si fidanza e in pochi secondi ha un bebé che diventa adulto.

Onésime se marie, Calino aussi – Jean Durand (it. Onésime si sposa, Calino anche – 1912): “i crossover sembrano cose moderne e invece non è affatto così! Certo di solito siamo abituati a vederli in altri ambiti e non nelle brevissime comiche mute! Qui Onésime (Ernest Bourbon), maschera per eccellenza di Durand, incontra Calino per un matrimonio. Ebbene sì, i due i sposano lo stesso giorno e vanno poi nello stesso ristorante provocando risse e distruzione (ma dai!). Alla fine le mogli si arrabbiano e non vogliono più saperne di loro due. Cosa fare? Ovviamente i due se le scambiano e risolvono, finalmente felici, la situazione!” (dall’articolo su Calino)

Onésime et l’etudiante (it. Onésime e la studentessa – 1912): Onésime è innamorato di una studentessa in medicina che, visto che il Dottor Cloche è via per lavoro, decide di invitarlo in clinica. Come nella migliore delle tradizioni il dottore torna prima del previsto e per di più è ubriaco fradicio. Lo prende per un paziente e prima gli estirpa i denti e dopo cuore e stomaco. Dopo questo Onésime viene pure lasciato perché “non ha cuore né stomaco”. Che burla!

Tra il banale e il disgustoso, un corto che resta impresso ma per i motivi sbagliati. Maladetta sensibilità…

Onésime aux enfers (it. Onésime negli inferi – 1912): comica molto simile a Onésime Garçon Costumier, di cui condivide la circolarità e l’assurdità. Onésime deve 3 franchi e 75 in un locale e decide di fare un patto con il diavolo. Dopo aver pagato si ritrova però in un inferno tutto strano dove donne diventano uomini e tutti appaiono e scompaiono di continuo. Onésime si sveglia, si è trattato di un sogno, ma deve ancora dare 3 franchi e 75 al cameriere…

La parte fatta meglio è sicuramente quella in cui i personaggi appaiono e scompaiono ma senza rendere gli stacchi evidenti, dando ancora una volta dimostrazione delle doti dei Pouittes.

Onésime à un duel a l’americaine (it. Onésime ha un duello all’americana – 1912): Onésime e un americano litigano per un giornale e iniziano un duello a colpi di pistola che si sposta dal classico luogo del duello appartato e boschivo fino alla città. I due se ne combinano di ogni colore e vengono poi arrestati. Lì, pieni di lividi e con i vestiti distrutti, i due fanno pace…

Solita comica distruttiva made in Jean Durand con un Onésime decisamente poco caratterizzato rispetto al solito.

Onésime contre Onésime (it. Onésime contro Onésime – 1912): Onésime è costretto ad avere a che fare con il suo doppio cattivo che ne combina di ogni. Uno dei primi esperimenti articolati di questo tipo con il classico schermo diviso in maniera simmestrica e due parti girate in momenti diversi per far coesistere i due personaggi interpretati da Ernest Bourbon. Realizzato obiettivamente molto male ma comunque privo di qualsiasi profondità.

Onésime et la Grève des mineurs (it. Onésime e lo sciopero dei minatori – 1912): purtroppo mancano molti elementi per capire bene la trama ma sembrerebbe che Onésime si faccia portavoce di alcuni minatori che stanno scioperando e vanno come rappresentanti dal padrone creando i soliti deliri. Nel finale firmano finalmente la fine dello stesso.

Totalmente delirante e privo di logica, forse legato a fatti di cronaca dell’epoca (vedi gli scioperi dei minatori in Gran Bretagna nel 1912).

Onésime et le Nourrisson de la nourrice indigne (it. Onésime e l’infante della nutrice indegna – 1912): un bambino viene abbandonato a Onésime che cerca in tutti i modi di liberarsene (gettandolo nel fiume, e infine spedendolo via posta). Il giorno del matrimonio il pacco torna a lui e pensando sia il padre viene ripudiato. Carino l’effetto con passo a due del bebé che segue Onésime dentro casa.

Onésime sur le sentier de la guerre (it. Onésime sul sentiero di guerra – 1913): Onésime viene chiamato in Messico per fare uno spettacolo di fuochi d’artificio per il matrimonio di Carmencita e Gomez. Peccato che quest’ultimo lo veda come un intralcio e decida di pagare i nativi americani per catturarlo. Prendono sia lui (facendogli lo scalpo) che Carmencita ma proprio grazie ai fuochi d’artificio riesce a liberarsi. Sposa Carmencita e i due hanno mille figli.

Onésime perde la sua caratteristica ingenuità per diventare addirittura eroico ed intraprendente. Alcune scene di massa sono anche molto ben fatte.

Onésime aime les bêtes (it. Onésime ama le bestie – 1913): Onésime ama gli animali, così quando la zia gli chiede di badare ai suoi accetta volentieri. La signora viene però richiamata perché Onésime pare impazzito: vuole talmente bene agli animali che ha deciso di farli dormire nei letti e farli stare a casa. Nel finale riesce però a sposare la cugina.

Senza capo né coda, giusto per fare qualche scena divertente e maltrattare gli animali dandogli da mangiare sigarette e facendogli fare cose strane.

Onésime débute au théâtre (it. Onésime debutta a teatro – 1913): Onésime si è innamorato dell’attrice Djilli e decide di rivolgersi a un’associazione di ladri per rapire il tenore e prenderne il posto. Purtroppo non condivide con l’artista le doti canore, così viene presto scoperto e si scatena un parapiglia. Onésime scappa nel camerino di Djilli che si innamora di lui e decide di nasconderlo.

Onésime dresseur d’hommes et de chevaux (it. Onésime addestratore di uomini e cavalli – 1913): Onesime è prigioniero negli Stati Uniti e chiede al presidente di poter scontare la sua pena in un ranch. Viene accontentato e qui si innamora di una cowgirl. Un Cowboy geloso (Gaston Modot) gli scatena contro tutto il ranch e cerca di ucciderlo legandolo e ricoprendolo di lumache assassine. La donna lo libera e parte il duello finale a colpi di scarponate nel mare. Vince Onesime e, nel finale che scimmiotta un po’ alcuni celebri di Linder, vengono mostrati mille bambini e… maiali, che la coppia ha avuto.

Il film prende in giro e parodizza il selvaggio west ribaltando gli stereotipi di imprese eroiche, donne da salvare e duelli mortali.

Onésime et le gardien du foyer (it. Onésime e il custode del focolare – 1913): la copia conservata sui Gaumont Pathé archives purtroppo permette di capire poco della trama. Quel che è certo è che una donna (Berthe Dagmar) si difende dal tentativo di intrusione nella sua vita di alcuni uomini usando la sua amata tigre con cui passa ogni momento della giornata.

Onésime et le Pas de l’ours (it. Onésime e il passo dell’orso – 1913): Onésime decide di prendere un orso. Inevitabilmente scatenerà il panico nella città. Il corto rientra nel classico filone senza senso legato all’utilizzo di animali più o meno feroci che finiscono per fare danni.

Onésime et l’Héritage de Calino (it. Onésime e l’eredità di Calino – 1913): nuovo episodio crossover che vede Onésime e Calino (Clément Mégé). Calino sta per avere una grossa eredità (sempre dallo zio Cloche) ma è nascosta in un castello. Si rivolge dunque al mitico detective Onésime si ritrova a dover lottare prima con dei malviventi che cercano anche loro il tesoro e poi contro un poliziotto che sospetta di lui. Proprio quest’ultimo gli lancia addosso una serie di cose e all’interno di una statua esce fuori proprio il denaro nascosto.

Come nei Nick Winter, ci ritroviamo di fronte a un classico esempio di parodia de genere poliziesco tra trabocchetti, maschere e altre trovate più o meno comiche.

Onésime et l’Œuvre d’art (it. Onésime e l’opera d’arte – 1913): purtroppo i tagli e la mancanza di didascalie rendono il corto difficilmente interpretabile. Per una serie di malintesi o una truffa Onésime viene probabilmente accusato di aver rubato o fatto qualcosa ad un’opera d’arte. Alla fine finisce addirittura in prigione con tutti i vestiti stracciati.

Onésime et son collègue (it. Onésime e il suo collega – 1913): il collega di Onésime (Gaston Modot) frequenta di nascosto una ragazza. Per una serie di motivi il padre pensa che sia Onésime a farlo e inizia un lungo inseguimento che termina quando si ritrova davanti ai due piccioncini. Il collega si presenta e dichiara di voler sposare la ragazza convincendo il padre alle nozze. Onésime si è preso un sacco di mazzate per niente…

Classica commedia distruttiva degli equivoci.

Onésime et le Coeur Du Tzigane (it. Onésime e il cuore zigano – 1913): durante un aperitivo Onésime e sua moglie (Berthe Dagmar) sentono un musicista (Edouard Grisollet) suonare una melodia irresistibile. Tutti ballano e l’artista inizia a seguirli in un museo, a casa, in cucina…nessuno può fermarsi.

Onésime champion de boxe (Onésime campione di Boxe – 1913): Onésime ama una ragazza ma il padre non è d’accordo. Per poterla sposare Onésime si offre di combattere il campione locale Hurricane Johnny dopo il forfait dello sfidante Kid Mouillot. Incredibilmente Onésime vince e può coronare il suo sogno d’amore.

La disparition d’Onésime (it. la sparizione di Onésime – 1913): Onésime non riesce più a sopportare la moglie e si lascia convincere dall’amico Truche (Edouard Grisollet) a fingere la propria morte e sparire. La moglie si reca però dal detective Charles Hauconne (Gaston Modot) che inizia le proprie ricerche per capire se è ancora in vita. Le ricerche sono vane, viene quindi sguinzagliato il cane di famiglia. Onésime viene ritrovato mentre se la spassa con alcune ragazze…

Onésime, tu l’épouseras quand même! (it. Onésime la sposerai comunque! – 1913): variazione sul tema di Onésime est trop timide. Qui il nostro partecipa a una tombolata in cui si vincono donne da sposare. Onésime estra il 6 e deve sposare, purtroppo per lui, una donna attempata e non troppo avvenente. Durante la cerimonia di matrimonio scappa e, dopo essere stato ripreso, si scopre che aveva estratto il 9 e non il 6 e che deve dunque sposare una ragazza giovane ed carina.

Onésime et le Drame de famille (it. Onésime e il dramma di famiglia – 1914): comica stramba in cui Ernest Bourbon, un po’ come Eddie Murphy, interpreta tutto l’allegro parentado. La sua casa viene messa a soqquadro e si scopre che era solo un sogo e che i parenti, in realtà, non somigliano ad Onésime.

Probabilmente il pubblico doveva essere molto stupito dalla capacità di Ernest Bourbon di interpretare così tanti personaggi che apparivano uno dopo l’altro o contemporaneamente in scena.

Onésime et le Dromadaire (it. Onésime e il dromedario – 1914): Onésime eredita un dromedario, un cavallino e uno stalliere. Quando la suocera torna a casa e vede il delirio che c’è dentro decide di andarsene e portarsi via anche la figlia. Sarà il dromedario (parlando) a trovare dove si trovano. Onésime e la moglie possono tornare alla loro vita felice e la suocera e il dromedario iniziano a dormire insieme.

Onésime et le billet de mille regia di Ernest Bourbon (it. Onésime e il biglietto da mille – 1918): brevissimo frammento che dice poco e niente di un tentativo di Bourbon di tornare dopo la guerra al suo vecchio personaggio. Non sarà un successo, anche lui non pare lo stesso dal breve frammento, forse troppo serioso…

Bibliografia:

  • Abel R., The Ciné Goes to Town: French Cinema, 1896-1914, Updated and Expanded Edition, California 1998.
  • Giacovelli E., La bottega delle illusioni: Georges Méliès e il cinema comico e fantastico francese (1896-1914), Bergamo 2015.
  • Lacassin F., Alla ricerca di Jean Durand, Recco, 2004.

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