Erotikon – Mauritz Stiller (1920)

ChochlovaVedere questo Erotikon dopo aver visto quello di Gustav Machatý è sicuramente un errore perché le aspettative sul film, non conoscendo la trama, sono piuttosto alte. Il titolo, decisamente evocativo, lascia pensare a un film di seduzione e amore tutt’altro che casto. Invece questa versione stilleriana è ben lontana dall’essere questo, è piuttosto una commedia, anche ben riuscita devo dire, in cui l’amore interviene a mettere in crisi tutto.

Fatta questa premessa il film non è certo poco importante secondo la narrazione cinematografica. Parrebbe infatti che Lubitsch avesse detto che a Billy Wilder di aver imparato tutto dall’Erotikon di Stiller. Si tratta evidentemente di una manifestazione di apprezzamento ed affetto sincero che però corrispondono al vero fino ad un certo punto. Le commedie lubitschiane precedenti al 1920 avevano infatti già degli elementi interessanti anche se privi forse di quel tocco sensuale tipico delle sue produzioni successive. Però, per assurdo, è proprio quella sensualità a mancare al film di Stiller che nel suo ballo degli amori rimane sempre estremamente casto e poco allusivo.

Leo Charpentier (Anders de Wahl) è un noto entomologo talmente preso dal suo lavoro da dare forse un po’ troppa libertà alla moglie Irene (Tora Teje). Loro grandissimo amico di famiglia è Preben Wells (Lars Hanson), uno scultore molto dotato che prova in realtà molta attrazione per Irene. Ad aggiungersi a questo triangolo c’è la giovanissima Marthe (Karin Molander), nipote di Leo e che sembra essergli particolarmente affezionata. Preben pensa che Irene sia attratta dal Barone Felix (Vihelm Bryde) ed è convinto di averli visti salire insieme nel suo appartamento. Si reca quindi indignatissimo da lei e la denuncia davanti al marito. Sebbene Leo non sia proprio convinto, Preben lo convince a sfidare a duello Felix per salvaguardare il suo onore. Peccato che la donna che ha visto il giovane non fosse Irene! Quando lo scopre è ormai troppo tardi: Leo e la moglie si sono separati e in realtà…a tutti sembra andare bene così. La separazione, infatti, apre le porte alla nascita di nuove coppie felici ed innamorate: Leo e Marthe ed Irene e Preben.

Il film è decisamente ben costruito, tutti i personaggi si muovono incastrandosi alla perfezione all’interno del racconto e il finale, pur partito da un misunderstanding, accontenta tutti. Stiller dirige il film con grazia raffinata, creando amori estremamente casti ma che riescono comunque a far trasparire la forza del loro sentimento. I personaggi sono un po’ macchiettistici ma funzionali: Leo è molto british nei modi di fare, è pacato e riesce ad esprimere difficilmente quello che prova dando spesso esternazione di disappunto; Irene è una donna decisa e sofisticata, capace di prendere decisioni forti anche di fronte ad evidenti ingiustizie; Preben è un uomo estremamente istintuale che controbilancia la pacatezza del suo amico Leo; Marthe è forse il personaggio più debole, non si capisce bene come sia realmente il suo carattere e quanto del suo interesse per lo zio sia effettivamente reale o semplice desiderio di ottenere agiatezza. Nel film sono presenti anche alcuni elementi comici portati avanti, in particolare, dal personaggio del Professor Sidonius (Torsten Hammarén), il classico topo da biblioteca interessato solo a libri e studi specialistici. Molto belle sono anche le didascalie di cui trovate qualche esempio nelle immagini.

Vale la pena vedere Erotikon di Stiller? Ovviamente sì! È davvero una perla del cinema svedese, davvero gradevole e ben cadenzato. Ovviamente sarebbe meglio sapere cosa si sta per vedere per evitare di cadere, come me, in aspettative differenti dalla realtà.

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