Circolato in Italia con il nome di “Futurismo”, l’inhumaine è sicuramente un film dalla forte componente astratta, particolarità che traspare dalle riprese e dalla strana architettura degli edifici. Per questo film il regista riuscì a scritturare la nota cantante lirica Georgette Leblanc, celebre per le sue relazioni con grandi artisti dell’epoca e per la sua ecletticità. La Leblanc si cala alla perfezione nel ruolo di Claire Lescot, cantante lirica nota per la sua insensibilità di fronte ai suoi spasimanti, tanto da essere chiamata “disumana” (l’Inhumaine appunto).
Il giovane inventore Einar Norsen (Jaque Catelain), è perdutamente innamorato della cantante Claire Lescot (Georgette Leblanc), che puntualmente lo rifiuta. Esasperato dall’impossibilità di coronare il suo amore, il ragazzo tenta Continua a leggere